Le pagelle di week 10 NFL 2022

Le pagelle di una domenica pazzesca. Due partite da 10, per le emozioni che ci hanno regalato. La Germania ha coronato il sogno di ospitare una partita di regular season NFL. Monaco e i tifosi europei hanno risposto in modo commovente. Da lode. Un entusiasmo strepitoso che ha toccato giocatori, allenatori, commentatori e pubblico americano. Buffalo-Minnesota poi è stata lo spot perfetto per il football. Lotta selvaggia. Ribaltamenti. Giocate spettacolari. Errori. Tutto. Dieci e lode a Justin Jefferson. Quella ricezione la vedremo in eterno. E di ricezioni super se ne sono viste anche da parte di Stefon Diggs e Rondale Moore. Così come hanno regalato grandissime emozioni anche Detroit-Chicago e Dallas-Green Bay, gare non da 10 ma che meritano sicuramente un buonissimo 9.

Ora tuffiamoci in questa decima settimana.

Reminder per chi non è avvezzo alle pagelle: i voti sono insindacabili e corrispondono a come gli esterni vedono la vostra squadra. Perciò non prendetevela se non so esattamente che il quinto defensive tackle ha litigato con la moglie il mercoledì mattina prima di colazione perché lei ha perso 300 dollari a bridge la sera prima e questo è il motivo se la vostra squadra non è riuscita a fermare le corse. Il primo voto che trovate è quello alla partita, il secondo (TRA PARENTESI) è quello alla stagione.

Panthers 25, Falcons 15 

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Carolina 7,5 (4)

Successo che rinfranca. E sa di montagne russe dopo la scoppola di sette giorni prima. Foreman quando affronta i falchi è più dominante di un toro che vede rosso. La difesa che abbiamo visto coi Falcons è più corrispondente alla realtà di quella fiacca del primo tempo coi Bengals.

Atlanta 5 (5,5)

Pessima uscita dei Falcons che non riescono nemmeno a trovare le vie di corsa che li caratterizzano. Vero che la difesa dei Panthers non è burrosa, però… Il talento di Pitts non riesce ad emergere quanto meriterebbe. Mariota ha le sue buone colpe, in aumento nelle ultime due uscite.

Buccaneers 21, Seahawks 16 

Tampa Bay 7 (5)

Miglior prova dell’anno probabilmente. Non impeccabili. No, certo. Eppure rispetto alle ultime settimane mi sembra abbiano trovato le alchimie giuste. I guizzi di veterani come Jones e Fournette mixati alla freschezza di elementi come White e Otton. Anche in difesa sono si sono dati un paio di giri di chiavi.

Seattle 5,5 (9)

Non è sufficiente l’incredibile supporto che ricevono dai tifosi tedeschi. Geno Smith sembra intimorito dal confronto con il dirimpettaio Brady. Peccato perché anche dopo un avvio ad handicap hanno avuto comunque la possibilità di portarla a casa.

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Dolphins 39, Browns 17 

Miami 9 (9)

I Dolphins più di chiunque altro sanno come farmi ripensare alle mie certezze. Mai avrei immaginato un impatto simile di Wilson. McDaniel sa bene quello che fa. Ed è pure simpatico.

Cleveland 3 (5)

Beh, ecco invece una squadra capace di confermare le (bassissime) aspettative. Suvvia non si possono vedere le 11 portate di Chubb e le 6 di Hunt. Al netto dell’essere andati sotto sin da metà secondo quarto. Manco fosse già rientrato Watson. Ecco come andranno quando tornerà il quarterback titolare potrebbe essere dirimente per il futuro di Stefanski sulla sideline. 

Steelers 20, Saints 10 

Pittsburgh 8 (4,5)

Si corre. E si vince correndo. Pittsburgh va alle basi per rimettere in carreggiata se non l’annata almeno la partita. Pickett comunque ci prova a mettere la palla per aria quando può. Aiuto non da poco ritrovare TJ Watt. Né beneficia parecchio Highsmith (2 sack). Peccato ora aver perso Fitzpatrick.

New Orleans 4 (5)

Se togliamo l’amnesia degli Steelers sull’unico TD dei Saints (firmato dal TE Johnson) per l’attacco di New Orleans il pomeriggio è da non mettere nell’album dei ricordi. Soprattutto per un Dalton pizzicato e tartassato.

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Vikings 33, Bills 30 (OT) 

Minnesota 10 (9,5)

Il 10 non vuol dire partita perfetta stavolta. Ma è doveroso per quanto mostrato dai Vikings. Vincono dopo essere stati sotto di 17. Vincono in trasferta contro la grande favorita per il successo finale. Vincono superando anche un paio di errori evidenti degli arbitri. Vincono rimediando ai loro stessi sbagli (tecnici, tattici, strategici). Sfoderano un carattere che a Minneapolis non si vedeva da secoli. E un Justin Jefferson semplicemente numero 1. La ricezione sul quarto down cadendo indietro a una mano è già iconica.

Buffalo 5,5 (7,5)

Per mettere in piedi la partita dell’anno bisogna essere in due e anche gli sconfitti non possono essere puniti oltremodo. Non posso però dare più di 6. Perché avevano la gara in pugno. Più volte. Perché dopo la sconfitta contro i Jets la W sarebbe servita più a loro che ai Vikings. Perché Allen va aiutato di più dalla sideline con chiamate intelligenti. Sprecano davvero tantissimo e ancora una volta cadono in un match importante all’ultimo secondo. Non sono indicazioni incoraggianti per il futuro se non vengono apportati dei cambiamenti.

Titans 17, Broncos 10 

Tennessee 8 (8)

Come mai un voto così alto? Perché in una giornata no di Derrick Henry strappano comunque un successo che li proietta ad un 6-3 che deve far dire: “Ecco ancora una volta abbiamo sottovalutato i Titans”. Dal cilindro esce Nick Westbrook-Ikhine, eroe di giornata a mani basse. Note di merito anche alla difesa che strapazza Russell Wilson dall’inizio alla fine.

Denver 5 (4)

Ecco che quando parliamo di panchine roventi anche quella di Hackett scotta parecchio. Io il bandolo della matassa non riesco mica a vederlo. Che nessuno segna così poco come i Broncos l’ho già scritto? Considerando che hanno preso un head coach offensivo e investito su un quarterback veterano… 

Lions 31, Bears 30 

Detroit 7 (5)

Stavolta vincono l’arrivo in volata. Che sia definitivamente girata? Il voto stagionale sta lentamente lievitando, insieme alle vittorie. Era quello che chiedevo dopo gli applausi alla capacità di coach Campbell di compattare l’ambiente e riportare entusiasmo. Serviva un concreto passo avanti in classifica.

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Chicago 6 (4,5)

Momentaneamente scavalcati in classifica dagli stessi Lions. Non sfruttano un’altra incredibile prestazione di Justin Fields. Mi verrebbe da digitare che si sono invertiti i ruoli, visto che piovono complimenti per il quarterback numero 1 ma a vincere sono gli avversari. Come succedeve ai Lions. Curiosità: Okudah intercetta Fields e segna. Fields scappa a Okudah segna. Numeri 1 che si scambiano cortesie. Numeri 1 che indossavano lo stesso numero anche al college, uno in attacco, uno in difesa, entrambi per Ohio State.

Chiefs 27, Jaguars 17 

Kansas City 8 (9)

Partenza a razzo che definisce rapidamente i confini entro cui va poi a muoversi la partita. La difesa dei Chiefs riesce a contenere le velleità ospiti piazzando spesso e volentieri le mani addosso a Lawrence e Mahomes può giostrare le sue armi. Sperimentando Toney, sopperendo all’uscita di Smith-Schuster. Dosando Kelce (che riassapora la end zone). Pacheco si è finalmente preso il backfield? Non ci credo manco se lo vedo.

Jacksonville 4 (4)

Mani piene in entrambe le fasi del gioco per i Jaguars. Non una partita alla loro portata in questo momento. Etienne passa presto di moda con lo svantaggio che schizza rapidamente in doppia cifra. Io vorrei comunque vedere maggior equilibrio nella distribuzione. Oggi c’era Kirk, non Etienne. Saper sfruttare i propri big è cruciale. Mi aspetto molto di più prima della fine dell’anno. Altrimenti si ve dritti verso una nuova bocciatura.

Giants 24, Texans 16 

New York 8 (10)

Non si fanno pregare i Giants. Di fronte a una sfidante assai meno inquadrata di loro si pigliano quello che devono cavalcando Saquon Barkley e limitando Daniel Jones all’essenziale. Che esegue diligentemente.

Houston 5 (3)

Non me la sento di infierire, eppure la situazione è ancora una volta tragica in casa Texans. Anche il sempre ottimo Pierce ci infila un grave errore, con un fumble che ne macchia la buona prova.

Colts 25, Raiders 20 

Indianapolis 7,5 (3)

Più che un 3 alla stagione (visto il casotto per il momento se lo tengono eccome) andrebbe messo un punto di domanda. Saturday centra un successo all’esordio rimettendo al suo posto l’unico QB presentabile che hanno a disposizione. Si rivede anche Jonathan Taylor. Soprattutto non sbracano. Che poteva starci eccome tenuto conto delle settimane che hanno trascorso e dopo essere finiti sotto nel punteggio abbastanza nettamente.

Las Vegas 2 (NG)

Annata che a questo punto diventa ingiudicabile tante ne stanno combinando. Nella decima settimana si fanno sorprendere in apertura, la riprendono. Tirano per due volte la testa fuori dall’acqua e poi – ancora ancora ancora – si fanno soffiare la vittoria. 

Cardinals 27, Rams 17 

Arizona 7 (5)

Vincono la battaglia dei quarterback di riserva, anche perché il loro piano B con McCoy ha basi assolutamente più solide di quello dei Rams. Anche il loro terzo (McSorley), a parer mio è meglio del secondo di LA. L’infortunio ad Ertz è una brutta tegola. Questa vittoria nel derby dei disappointing team gli ridà un barlume di speranza. Piccina, eh.

Los Angeles 5 (4)

Temo che i campioni debbano già pensare al 2024. Le difficoltà sono evidenti in ogni frangente del gioco. Non credo che McVay si ritirerà quando il gruppo che ha vinto il Super Bowl lascerà, ma che debba pensare a costruire i Rams di domani mi sembra abbastanza chiaro. Perso pure Kupp le tinte del 2022 sono parecchio fosche.

Packers 31, Cowboys 28 (OT) 

Green Bay 8 (4)

Il vero Aaron Rodgers. Questo è il giocatore che conosciamo. Quali siano i motivi di un cambiamento così radicale nell’atteggiamento nel giro di una settimana è impossibile dirlo da qui. Il linguaggio del corpo è un segnale molto incoraggiante, al netto del mandare a stendere il proprio coach in diretta TV. Così come è vitale l’eruzione di Christian Watson, quasi “Mossiano” (riferimento eretico, mi scomunico da solo, al Thanksgiving del 1998 da 3 ricezioni 3 TD e 168 yard proprio contro i Cowboys). Poi ci sarebbe anche l’altro Aaron eh, perché Jones resta tra i giocatori più sottovalutati della NFL. La loro stagione non è ancora finita.

Dallas 5 (8,5)

Oltre a sprecare un abbondante vantaggio, concedono molto a dei Packers che fino a questo momento della stagione avevano stentato. Non in stile difesa di Dallas. In pratica giocano 45 minuti, poi lasciano il campo a Green Bay.

49ers 22, Chargers 16 

San Francisco 7,5 (6)

Risalgono forte sulle autostrade californiane e ora vedono vicini i Seattle Seahawks. Concedono ai Chargers una trentina abbondante di minuti. Nella ripresa li stringono come un boa e non li lasciano più respirare.

Los Angeles 5 (6,5)

E nell’altra direzione della freeway ci sono loro. Stanno scendendo. Gli servirebbe ritrovare almeno qualcuno degli infortunati, lo ripeto ancora una volta. O almeno far giocare Herbert secondo le sue caratteristiche. A differenza dei Titans, non hanno un avversario che possono gestire in una domenica tribolata per Austin Ekeler.

Commanders 32, Eagles 21

Washington 9 (6,5)

Lasciate Wentz dov’è please. La difesa così come sette giorni prima contro Minnesota, gioca una partita di primissimo livello. L’attacco (in particolare Henicke) commette meno errori rispetto alla nona settimana. E incredibilmente sono in lotta per i play-off e si guadagnano un confortante 6,5 nell’annata. Insperato un mese fa.

Philadelphia 5 (9,5)

Non c’è la fame che ha caratterizzato le prime otto partite senza sconfitte. E si vedono molti più errori. Nemmeno le chiamate di coach Sirianni mi convincono come al solito. Contro le corse serve un aiuto e infatti è stato prontamente firmato Linval Joseph. Continuo a non capire perché non si punti più forte su Sanders.

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Un Commento

  1. che v’avevo detto sui raiders?
    nce perdete più tempo,anche se dovessero vincere tutte e 8 le rimanenti.
    il problema è Davis.

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