[SB History] XXXV – Tampa
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Raymond James Stadium – Tampa, Florida
January 28, 2001 – Attendance: 71,921
MVP: Ray Lewis, LB, Baltimore
Baltimore Ravens vs New York Giants 34-7
(7-0, 3-0, 14-7, 10-0)
1st quarter
BAL Stokley 38 pass from Dilfer (Stover kick), 8:10
2nd Quarter
BAL FG Stover 47, 13:19
3rd Quarter
BAL Starks 49 interception return (Stover kick), 11:11
NYG Dixon 97 kickoff return (Daluiso kick), 11:29
BAL Je. Lewis 84 kickoff return (Stover kick), 11:47
4th Quarter
BAL Ja. Lewis 3 run (Stover kick), 6:15
BAL FG Stover 34, 9:33
Per trovare un altro Super Bowl in cui si è vista una difesa così dominante in campo bisogna tornare al numero 20, quando i Bears vinsero strapazzando in lungo e largo i Patriots.
Questa volta i protagonisti sono i difensori dei Baltimore Ravens, che chiudono una spettacolare stagione concedendo ai New York Giants solo 152 yards, forzando 5 palle perse (4 intercetti e un fumble) e non concedendo alcun touchdown offensivo.
Il povero Kerry Collins non ha mai avuto sufficiente tempo per lanciare e anche quando c’è riuscito, la retroguardia dei Ravens ha sporcato, deviato e intercettato i suoi passaggi.
Il momento cruciale accade a fine terzo quarto con i Giants sotto 10-: il DB Duane Starks intercetta Collins e riporta il pallone per 47 yards in endzone per il 17-0; sul kickoff successivo i Giants hanno l’unico lampo della partita con il ritorno da 97 yards di Ron Dixon che accorcia le distanze a una segnatura. Ma passano pochi secondi ed è Jermaine Lewis a riportare il kickoff per 84 yards per ricacciare indietro New York: tre TD in 36 secondi è un record del Super Bowl che difficilmente verrà battuto.
Negli altri possessi i Giants conquistano un solo primo down mentre i Ravens rimpinguano il bottino fino al risultato finale di 34-7.
Il premio quale miglior giocatore è per il LB Ray Lewis, che un anno prima era stato scagionato da un’accusa di omicidio (non senza polemiche): il vero cuore di questa invincibile difesa che in stagione regolare ha dovuto anche reggere il peso di un inconcludente attacco che addirittura per 5 partite di fila non è riuscito a realizzare un touchdown. E così Trent Dilfer, un QB che ha sempre faticato prima di arrivare a Baltimore (e faticherà pure dopo averla lasciata), può fregiarsi dell’anello di campione del mondo giocando una partita anonima da 12 su 25 per 153 yards e un TD.