Ritorno ai playoff (Washington Football Team vs Philadelphia Eagles 20-14)

Washington riesce ad aggiudicarsi il titolo divisionale e l’accesso ai play-off al termine di una partita che è sembrata normale solo nel primo tempo.

Nei primi due quarti le due squadre si sono date battaglia confermando tutti i limiti mostrati durante la stagione. Washington, certamente più motivata, aveva necessità di vincere per mantenere il primo posto, Philadelphia con l’unica motivazione di fare un dispetto ai rivali più detestati.
Nel primo quarto i capitolini si portano sul 10-0 grazie a un TD Pass di Smith per Terry McLaurin. Nel possesso successivo Jalen Hurts si fa intercettare da Kamren Curl un passaggio inteso per il TE Zach Ertz. Nel successivo drive, pur partendo dalle 32 yard di Philadelphia, non vanno oltre il FG.
A questo punto assistiamo ad una reazione orgogliosa degli Eagles e soprattutto del loro QB, che conclude due buone serie offensive andando in End zone con due corse brevi.
Prima della chiusura del primo tempo però Alex Smith riporta in vantaggio i suoi, al termine di un buon drive quasi esclusivamente aereo che termina con un TD Pass di 13 yard per Logan Thomas.

Il secondo tempo, tutto da dimenticare, è costellato da una serie impressionante di errori da parte di entrambi gli attacchi. Assistiamo a una serie di punt intervallati da turnover per intercetti e fumble in virtù dei quali la partita si chiude sul 20-14 per Washington che nel marasma generale, riesce a mettere a segno almeno un FG. 

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Commento

Cominciamo dai “vincitori”. Washington gioca con l’evidente paura della beffa e quindi con poca tranquillità. L’attacco produce solo 248 yard di cui 145 su passaggio e 103 su corsa.
Nelle file dell’attacco, dal grigiore generale emerge il veterano Alex Smith autore di una partita dignitosa, con una buona percentuale di completi e due TD pass, anche se subisce due intercetti
Discreta anche la partita del rookie RB Antonio Gibson, che porta a casa 75 yard in19 portate.
La difesa ha giocato una partita molto attenta ed aggressiva: sugli scudi Jon Bostic, Montez Sweat, e Chase Young, autori di un sack e un Tackle for loss a testa.
C’è da chiedersi, naturalmente, quanto abbia influito sulla buona prova della difesa, la cattiva giornata, per usare un eufemismo, dell’attacco di Philadelphia.
I playoff sono stati comunque raggiunti, ma non credo che Washington abbia la possibilità di superare il turno di wild-card, che li vedrà opposti ai Buccaneers di TB12.

Gli Eagles chiudono con un secondo tempo inguardabile una stagione da dimenticare in fretta. Jalen Hurts, contrariamente alle due precedenti esibizioni, non ha praticamente mai usato un braccio che era sembrato abbastanza promettente. Il suo bottino finale è un miserrimo 7 su 20 per sole 72 yard e un intercetto. In compenso ha conquistato 34 yard in 8 portate mettendo a segno i due TD.
Una prova poco esaltante che però non spiega il suo avvicendamento con l’evanescente Nate Sudfeld (5 su 12 per 32 yard e 1 intercetto) a meno di un infortunio che potrebbe essermi sfuggito.
Nelle file degli Eagles si sono salvati solo alcuni dei giocatori della difesa, su tutti Alex Singleton con un sack e 8 tackle con frequenti irruzioni nel backfield avversario e T.J. Edwards e Marcus Epps, autori di un intercetto a testa.
Le imbarazzanti quando non esilaranti performances in termini di palle perse per fumble e intercetti non si spiegano solo con la mancanza di incentivi in una partita inutile, ma devono aver lasciato in più di uno il sospetto di ambire ad un miglior posizionamento nei turni del prossimo draft. Non saranno contenti i New York Giants…

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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4 Commenti

  1. Philadelphia “regala” la partita nel finale, pensando al draft e alla prossima annata col promettente Jalen Hurts. Il ritorno ai playoff di Washington, però, non è senza merito. La NFC East, un tempo gloriosa, premia la migliore delle peggiori, senza dimenticare i gravissimi infortuni quest’anno hanno flagellato Dallas e NY… Merito di Ron Rivera e di una difesa finalmente gagliarda. Con un QB affidabile e qualche playmaker in attacco, in futuro, i Capitolini potranno tornare stabilmente ai piani alti della Nfl.

  2. Al di là del “regalo” degli Eagles (Hurts al momento della sostituzione era 7/20 per 72 yds e 1 int), Washington ha avuto una stagione migliore delle altre tre squadre, perdendo di poco le gare con i Giants e letteralmente regalando la partita a Detroit con una stupida penalità di Young. Gli infortuni, poi, sono la cifra di questa squadra da un decennio: oltre alla storia di Smith, nessuno pensa a quanto ha atteso il recupero di Derrius Guice (seconda scelta), prima di perderlo definitivamente, o alla mancanza di Collins nel secondario. Quindi, come dice Rivera, Washington non si deve scusare con nessuno di aver vinto la division.

    1. Paolo, sono totalmente d’accordo con te. Washington è stata gravemente penalizzata dagli infortuni nell’ultima decade (Guice e lo stesso Smith su tutti). E non dimentichiamo che il playbook di Jay Gruden faceva pena, come tutta la sua gestione, anche quando ha avuto un attacco molto competitivo. Mi riferisco all’epoca dei vari Cousins, Garçon, D-Jax, Crowder, Jordan Reed e Chris Thompson (ma con una difesa abbastanza scarsa, almeno fino ai draft di Allen e Payne). Rivera ha totalmente rigenerato la cultura sportiva della squadra, imponendo la sua personalità anche al proprietario Dan Snyder, secondo molti il massimo responsabile del tracollo dei Redskins negli ultimi vent’anni. Sulla regular season sottoscrivo anche le tue virgole: con i Giants potevamo vincere entrambi i confronti (a New York il two-point attempt all’ultimo secondo è stato un azzardo) e con Detroit l’ingenuità di Young e un fieldgoal da 59 yards (!!!) sono stati fatali… Insomma, si poteva concludere anche 9-7, se non 10-6… Ma le vittorie su Pittsburgh e San Francisco non se le aspettava nessuno. Non credi?

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