Il braccio violento di Justin Herbert (Miami Dolphins vs Los Angeles Chargers 17-23)

I Los Angeles Chargers hanno vinto il SNF contro i Miami Dolphins grazie ad una grande prestazione del loro quarterback che, come sottolineato dal canale ufficiale YouTube della NFL, sarebbe potuto essere un giocatore proprio della franchigia della Florida.

Quando nell’ottantacinquesimo meeting annuale del draft NFL i Miami Dolphins selezionarono Tua Tagovailoa come quinta scelta assoluta, Justin Herbert veniva scelto in quella appena successiva dai Chargers. Nonostante l’ottimo periodo di forma, e l’ottima stagione in generale, che sta vivendo il numero uno in maglia Dolphins, Herbert brilla e mette la firma nella vittoria casalinga della sua squadra con una prestazione che lo vede come man of the match.

La sfida tra le squadre comincia dominata dalle difese, il primo score del game avverrà infatti ad inizio secondo quarto, grazie ad un field goal trasformato da Cameron Dicker, dopo che i Dolphins sono stati costretti ad effettuare il punt due volte consecutive e i Chargers ad un turnover per non aver convertito un quarto down, a poche yard dalla end zone avversaria. Successivamente, gli stessi Chargers riacquisiscono ancora una volta il possesso dell’ovale e Herbert assiste per Mike Williams, in quello che sarà l’unico passing touchdown della sua partita, che riesce a mettere entrambi i piedi a terra per il 10-0 Los Angeles. Vantaggio che si accorcia immediatamente grazie ad un fumble incredibilmente recuperato da Tyreek Hill, il ‘ghepardo’ aziona le sue gambe e corre per 55-yard per il touchdown che riporta in partita i suoi. Prima di entrare negli spogliatoi per l’intervallo lungo, i Chargers riescono ad aggiungere ulteriori sette punti al loro tabellino dovuti, in gran parte, a Herbert che, passaggio completato dopo passaggio completato, permette a Austin Ekeler una facile corsa in end zone. Il drive vincente di Los Angeles è stato composto da tredici plays, per un guadagno di novanta yard in un tempo totale di tre minuti e 45 secondi. Coach Staley non può che essere soddisfatto dei suoi giocatori.

Pubblicità

A metà del terzo quarto, Miami batte un colpo e Hill realizza il suo secondo scoring personale dopo aver ricevuto un lancio di Tagovailoa sulla linea delle proprie 40, senza l’adeguata copertura del corner back Michael Davis, quest’ultimo infatti scivola nel momento meno opportuno e consente a Hill di correre le ultime trenta yards rimaste tra lui e la meta in maniera incontrastata. Per la seconda volta nella partita, i Dolphins vanno a segno giocando pochissimi play, quattro in occasione del primo touchdown e cinque nel secondo, confermando di essere una squadra contro cui non ci si possono permettere errori o distrazioni e che sfrutta a pieno le opportunità concesse. La partita scorre, i Chargers realizzeranno due field goal, mentre i Dolphins solamente uno nei minuti finali. La partita si conclude 23-17 per i padroni di casa, ad un solo possesso di vantaggio, con un brivido finale quando un clamoroso fumble rischia di dare il possesso dell’ovale a Tua e compagni.

Nonostante il grande cinismo e opportunismo dimostrato da Miami, il reparto offensivo non ha reso come ci si aspetterebbe. Waddle e Wilson insieme combinano per un totale di sole quattro ricezioni, per un totale di 50 yard. I Chargers, d’altra parte, hanno avuto il grande merito di conquistare molti primi down, che hanno fatto scorrere il cronometro e lasciato per poco tempo la palla al reparto offensivo dei Dolphins. Justin Herbert finirà la sua partita con trentanove passaggi completati su cinquantuno tentati, una gara da vero leader offensivo che ha trovato come target principale Mike Williams, autore anch’esso di una gara di rilievo terminata con 116 yard spalmate in sei ricezioni.

I Chargers portano a casa la win in un match che li vedeva sfavoriti, acquisiscono un record positivo, 7 vittorie e 6 sconfitte, e si portano secondi nella loro division, a due vittorie di vantaggio dai Raiders. La squadra di Los Angeles, nella playoff picture odierna, risulta ancora fuori dalla post-season. Quest’ultima però risulta un traguardo ancora possibile anche guardando al calendario, la franchigia californiana affronterà gli altalenanti Titans, gli Indianapolis Colts, i decimati Rams e i mai sbocciati Denver Broncos. Le ragioni per crederci ci sono tutte e Justin Herbert scalpita per mostrare tutto il suo talento anche nelle partite in cui la palla pesa di più.

T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Tiberio Favaretto

Entrato, di domenica, in un pub nel West End di Boston per un pranzo veloce, scopre di essere nel locale in cui si trovano i tifosi Bills a guardare la partita, si unisce ai canti e si fa trasportare dall'atmosfera unica e coinvolgente. Ne è tifoso da allora. #LetsGoBuffalo!

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.