XFL, il riassunto della seconda giornata

La seconda giornata della XFL conferma e supera il successo della settimana di apertura, facendo registrare un aumento di spettatori di quasi settemila unità, grazie soprattutto allo splendido pubblico di Seattle, che ha riempito l’anello basso del Centurylink Field facendo registrare poco meno di 30mila spettatori. Lieve flessione a Washington, dove a vedere la seconda partita dei locali DC Defenders sono andati il 15mila, contro i 17mila della prima giornata. Buono anche il pubblico all’esordio dei Wildcats, la squadra di Los Angeles, dove 15mila spettatori hanno riempito gli spalti, mentre a Houston si mantengono nella media della lega con 17mila presenze.

Non è mancato lo spettacolo, soprattutto nei secondi tempi delle partite, con la netta impressione che gli attacchi stiano stentando a trovare la quadra ed abbiano bisogno di un po’ di rodaggio prima di entrare a pieno regime, mentre le difese sembrano essere già nel pieno del proprio potenziale.

Due nomi su tutti, per questo weekend: Cardale Jones e PJ Walker, quarterback dei DC Defenders e degli Hoston Roughnecks rispettivamente, che hanno letteralmente trascinato le loro squadre alla vittoria con prestazioni più che dignitose. Ottima giornata anche per il WR dei Wildcats Nelson Spruce, che però incassa la seconda sconfitta consecutiva, e per il running back dei Dallas Renegades Cameron Artis-Payne che, in una squadra che gioca la Air Raid, riesce a racimolare 99 yard e due touchdown su corsa. Notevole davvero.

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Vediamo i dettagli dei quattro match.

SEATTLE DRAGONS – TAMPA BAY VIPERS 17-9

Davanti ai quasi 30mila del Centurylink field, i Seattle Dragons portano a casa una partita difficile e molto combattuta, rimediando a diversi errori che stavano incanalando la partita in direzione di Tampa Bay.
Dopo un primo tempo mediocre, nel quale gli unici punti arrivavano da un field goal da 36 yard di Franks per Tampa Bay, nella seconda metà la partita si animava improvvisamente.
Silvers lanciava un brutto passaggio verso Hamlet che veniva anticipato da McFadden, ilquale ritornava il pallone per 78 yard mettendo a segno il primo touchdown stagionale per i Vipers. Sul 9-0 i Dragons sembravano sul punto di cedere una partita che fino a quel momento si era retta sugli errori reciproci, ma SIlvers si scrollava di dosso l’intercetto trovando in profondità Reynolds per un touchdown da 68 yard, riprendendo in mano l’inerzia della partita. I Vipers andavano in confusione e stavolta toccava a Flowers farsi intercettare da Frazier sulla propria una yard. Frazier saltava per deflettare il lancio, ma la palla gli restava tra le mani, e quando atterrava aveva già superato la goal line per il touchdown più facile della sua carriera.
Seattle rintuzzava tutti i tentativi di Tampa Bay fino ad arrivare ad un minuto dal termine, quando Lacayo metteva a segno i tre punti che fissavano il risultato sul 17-9 finale.
Con Aaron Murray fuori dai giochi l’attacco dei Vipers, affidato a Flowers, non è mai parso in grado di decollare, e se non fosse stato per l’ottima prestazione del runningback Jacques Patrick, che ha mantenuto vivi diversi drive con le sue corse, il passivo avrebbe potuto essere ben peggiore.

DC DEFENDERS – NEW YORK GUARDIANS 27-0

A Washington Cardale Jones mette in scena un clinic sul gioco aereo, facendo a pezzetti la secondaria difensiva dei Guardians che, la scorsa settimana, era risultata una delle migliori della lega.
Con Eli Rogers in campo nonostante la morte della mamma (ed il funerale in corso durante la partita) e la coppia Rashad Ross e DeAndre Thompkins in gran spolvero a ricevere i suoi palloni, Jones ha finito l’incontro con un notevole 23/37 per 276 yd, 2 TD ed 1 intercetto. A completare la batteria aerea ci ha pensato il tight end Hayward che si è conquistato un touchdown di potenza dopo una ricezione nei pressi della end zone avversaria.
Come già constatato la scorsa settimana, l’attacco dei Guardians è davvero poca cosa, e non ha mai impensierito la difesa di casa, e stavolta non è intervenuta la difesa a vincere la partita, ragion per cui la squadra di New York se n’è tornata a casa con un bello zero nei punti segnati. 137 yard il total offense di New York, che non è andato in tripla cifra né su passaggio né tanto meno su corsa, subendo per tutto il tempo lo strapotere della difesa dei Defenders (mai nome fu più azzeccato, vista la prestazione). In questa partita abbiamo anche avuto occasione di vedere un doppio passaggio in avanti, legale con le regole XFL, che ha fruttato un buon guadagno per i Defenders.

DALLAS RENEGADES – LOS ANGELES WILDCATS 25-18

La sfida tra Dallas e Los Angeles ha sonnecchiato per tutto il primo tempo, ma nel secondo la musica è cambiata totalmente ed abbiamo assistito ad un sorpasso continuo nel punteggio che ha tenuto tutti in tensione fino all’incompleto al quarto tentativo che ha chiuso la partita a pochi secondi dalla fine.
È stata una bella sfida tra i due quarterback Landry Jones (che si aggirava per il campo correndo in modo goffo e facendo un rumore di ferraglia impressionante con la sua ginocchiera) e Josh Johnson (che è stato in forse fino all’ultimo per un problema alla caviglia) ed alla fine l’ha spuntata quello che… ha giocato peggio.
L’attacco di Dallas girava a tre cilindri, e nelle due occasioni in cui riusciva a fare qualcosa di buono Landry si faceva intercettare sulle 20 in attacco e Price perdeva palla sulle 40, restituendo il favore ai Wildcats, che per ben due volte nelle 10 yard offensive perdevano il pallone e, di conseguenza, la possibilità di segnare. Gli unici punti del primo tempo arrivavano infatti poco prima dell’intervallo, quando Novak e McGinnis si scambiavano un field goal a testa per andare al riposo sul 3-3.

Al rientro in campo le squadre sembravano trasformate e si davano immediatamente battaglia. McGinnis metteva tra i pali un altro field goal per i Wildcats, ed il quarto periodo si apriva con il touchdown di Nelson Spruce che riportava avanti i Wildcats. A quel punto si scatenava Artis-Payne. Con la difesa di Los Angeles impegnata a controllare il gioco aereo di Dallas, che peraltro passava per le mani di un Landry Jones davvero poco ispirato, Hal Mumme iniziava a lasciare la palla nelle mani del running back, che trovava dei varchi senza grossi problemi. Arrivava così il primo touchdown con una corsa di 21 yard e si costruiva il touchdown pass di Jones per Parham che, a 5:02 dalla fine, portava Dallas avanti 19-9, un vantaggio che lasciava apparentemente tranquilli i texani. Joh Johnson, però, non era d’accordo, ed accorciava subito le distanze con un pass da 44 yard per Nelson Spruce, e con la prima trasformazione da tre punti della storia della XFL (Johnson per Jennings) i Wildcats si riportavano sul 19-18. Dallas si affidava ad Artis-Payne per mangiare il tempo, ma il runningback, oltre a mangiare il tempo con un drive in cui portava palla per sei volte, riusciva anche a segnare il touchdown del 25-18. Bizzarra la scelta di Dallas di andare da uno, asciando la porta aperta ad un eventuale pareggio anche in caso di riuscita, ma non importava più.
Johnson lanciava quattro incompleti e la partita terminava con la vittoria dei Renegades.

HOUSTON ROUGHNECKS – ST.LOUIS BATTLEHAWKS 28-24

Quella tra Houston e St.Louis è stata probabilmente la partita più divertente della giornata. A differenza delle altre tre partite, questa è iniziata fin da subito con gli attacchi in piena forma, tanto che all’intervallo si contavano già 27 punti segnati.
Erano i padroni di casa di Houston a fare la partita, con un field goal di Castillo e tre touchdown (due di Phillips su passaggio di PJ Walker, ed uno su corsa di Butler), contro la sola segnatura ad opera di un nuovamente positivo Ta’amu, che portava momentaneamente in vantaggio St.Louis con un TD pass di 25 yard per Jones dopo il field goal di apertura di Castillo.
Ta’amu orchestrava la grande rimonta nel secondo tempo, prima lanciando per Pierson-El per una segnatura da 1 yard, e poi correndo personalmente in end zone dalle 4 yard. Con le squadre separate da soli tre punti, Ta’amu lanciava un intercetto che spezzava le gambe ai Battlehawks. Johnson ripoirtava l’ovale fino alle sei avversarie, da dove un paio di azioni dopo PJ Walker trovava per la terza volta in end zone Phillips. Walker trasformava anche da uno, mettendo dieci punti tra sé e St.Louis a meno di dieci minuti dalla fine.
St.Louis non si dava per vinta, ma il touchdown pass di Ta’amu per Washington arrivava troppo tardi.  Con 1:41 sul cronometro, St.Louis stranamente non tentava l’onside kick, consegnando in pratica la partita a Houston. Walker e Butler correvano facendo esaurire il tempo sul cronometro, e Houston poteva così incamerare la seconda vittoria della stagione.

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La prossima settimana il football Pro tornerà al Dome di St.Louis per la prima volta dal 2016, quando i Rams lasciarono la città per tornare a Los Angeles. I Battlehawks ospiteranno i New York Guardians, e sarà interessante vedere quale sarà la risposta del pubblico.
Dallas andrà a far visita ai Seattle Dragons, mentre i Wildcats cercheranno la loro prima vittoria contro gli imbattuti Defenders, sicuramente non una partita facile. Chiuderà il programma la sfida tra Houston e Tampa Bay, con i Vipers ancora a secco di vittorie ed i Roughnecks ancora imbattuti.

La classifica

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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