[NFL] Denver Broncos 2013
Grazie agli amici di “Quel che passa il convento” ecco la presentazione della stagione NFL 2013 squadra per squadra.
Ventiseiesima squadra analizzata i Denver Broncos.
Dietro a lui c’è Brock Osweiler, uno che fu aspramente criticato per la sua scelta di passare ai pro con un anno di anticipo, ritenuto ancora troppo grezzo, seppur dotato di buonissimo talento. Denver ha pensato opportuno spenderci una scelta di secondo giro nel 2012, conscia anche del fatto che la sua crescita potesse essere aspettata mentre il numero 18 pensava al presente. L’ex Arizona State, dalla dipartita di Orton, s’è subito preso i gradi di QB backup, mentre dietro a lui “scalpitano” due QB come Zac Dysert e Ryan Katz, manca quindi la figura del QB da panchina veterano, non che, a giudicare dal titolare, ce ne sia effettivamente bisogno. (su Katz faccio outing, e a giudicare dall’assonanza la cosa potrebbe essere equivocata, quindi spiego subito: è uno dei miei tanti scheletri di QB che ho nell’armadio, ne rimasi folgorato in una partita nel suo anno da freshman o sophomore ad Oregon State, per la potenza del suo lancio, poi tra il trasferimento a San Diego State e l’undrafted di quest’anno qualcosa deve essere andato storto o forse era semplicemente un “buon lanciatore”).
L’acquisizione di Welker ha sorpreso: innanzitutto sottolineiamo che il “piccolo” WR dopo l’annata di passione passata a ricevere palloni scagliati da un Culpepper senza ginocchia, da un Joey Harrington senza spalla e da un Cleo Lemons senza talento, ha definitivamente espiato le sue sofferenze di quella stagione passando alla corte di Brady per 6 anni e continuando ora a quella di Peyton Manning. La dimensione che porta all’attacco di Denver consente a Decker di essere ancora più imprevedibile sulle sue tracce, mentre Demaryius Thomas resta il target principale.
Il reparto di TE e quello di RB sono molto simili per completezza e profondità, pur mancando di quella punta di diamante che sulla carta né Hillman, né Tamme possono essere. Discorso diverso meriterebbe Montee Ball: il rookie da Wisconsin, a mio modesto parere, a livello di talento non potrà mai essere un runner che spezza in due le partite, ma che fa della solidità e della durabilità la sua forza maggiore. Dovrà, gioco forza, necessitare di buchi aperti da una linea offensiva che invece fa discutere e preoccupare non poco i tifosi di Denver: quasi dimenticata in questa offseason registra anche qualche acciacco di troppo, non a caso il front office, dopo l’infortunio a Koppen, ha dovuto convincere Lilja a ritirarsi dal ritiro, per snappare la palla a Manning, suo compagno per anni ai Colts.
Nonostante ora un attacco stellare, era la difesa quella che aveva bisogno di maggiori miglioramenti, l’acquisizione di Welker doveva essere uno sfizio, una ciliegina sulla torta. Una torta che in realtà perde uno degli ingredienti principali, per un vizio di forma: Elvis Dumervil e il suo agente da una parte, la dirigenza dall’altra, combinano un pasticcio che porta il forte pass rusher a Baltimora e lascia un buco nella posizione che Wolfe e Ayers non sembrano poter ricoprire a livello qualitativo. Il centro della linea, da anni ormai sotto l’occhio della critica, registra l’aggiunta di Knighton, dai Jaguars. Niente di eccezionale, ma quantomeno un giocatore che può fare il titolare in maniera solida. Mentre affianco a lui la qualità sarà portata dal rookie, primo giro, Sylvester Williams.
La pass rush, che l’anno scorso ha fatto registrare il massimo stagionale della lega con 52 sack, dovrà quindi sostituire Dumervil (11 sack) e dovrà fare a meno anche di Von Miller (18,5 sack), fermato per 4 giornate per abuso di sostanze (dicono anfetamina e marijuana, anche se è in atto un ricorso) e che sarà sostituito da Shaun Phillips, arrivato per dare profondità, ma che si troverà quindi in campo sin da subito in un ruolo leggermente diverso rispetto a quanto giocato per tutta la carriera a San Diego
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Giovanni Ganci liked this on Facebook.