[Week 3] Detroit Lions vs San Francisco 49ers
Detroit Lions – San Francisco 49ers 13-31
San Francisco era da anni che aspettava di vedere un attacco che riuscisse a coniugare passaggi e corse e che soprattutto mettesse punti sul tabellone.
Il ciclone Martz, abbattuttosi nella off season, ha cominciato a dare i suoi effetti.
I Detroit Lions hanno fatto le spese di questa nouvelle vague ad ovest e soprattutto hanno saggiato la sportiva vendetta di Mike Martz, allontanato alla fine della scorsa stagione come uno dei grandi problemi della squadra del Michigan: Martz ha giocato un quarto e uno sulla una dei Lions con una end around di Rossum conclusa in touchdown.
Il primo tempo dei niners è molto solido grazie anche ad una difesa sempre più solida che deve solo risolvere qualche problema nei giochi di corsa avendo concesso a Rudy Johnson più di quattro yards a portata (al netto della corsa da 27 yards).
Dopo due drive di studio i 49ers prendono palla a metà campo e grazie ad una corsa di Frank Gore da 33 yards si portano a ridosso della end zone e ci pensa O’ Sullivan in scramble a pescare il vecchietto Isaac Bruce per il primo touchdown della giornata.
Due drive dopo una reverse di Battle e due pass di O’Sullivan portano l’attacco a ridosso della linea di meta dei Lions che viene varcata da Frank Gore per il 14-0.
La risposta dei Lions è un field goal di Hanson che intervalla i regolari punt di Harris.
Poco prima della pausa di metà gara San Francisco mette la partita al sicuro con il secondo td pass di O’Sullivan su Walker che riceve ed entra in end zone per il 21-3.
Nel quarto quarto abbiamo la end aroud in touchdown di Rossum di cui sopra e finalmente anche un segnatura dei Lions con una ricezione di Rudy Johnson che ci mette tanto del suo per segnare il primo (e unico) touchdown della partita.
Giusto per rendere la festa completa Nedney si concede un field goal che andrebbe diviso con Battle autore dei un bellissimo ritorno di kickoff.
I Lions invece sprofondano a 0-3 e si parla di cambiamenti a livello manageriale per cercare di rendere competitiva una squadra che sul campo proprio non lo è.
