[NFL] Week 12: Nove consecutive (Chicago Bears vs Philadelphia Eagles 3-31)

Sto con Chris Carter, che proprio gli Eagles dell’era Buddy Ryan tagliarono salvandogli vita e carriera:

“If you watched 12 weeks of the season, there’s no way you think there’s another team as good as Philadelphia in the NFC”

Io andrei anche oltre. Tolti i Patriots, che dopo le difficoltà iniziali hanno dimostrato a tutti di essere la squadra da battere, non vedo un team con ambizioni da titolo più legittime di quello guidato magistralmente da Doug Pederson.

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Credo poco ai discorsi sulla Strenght of Schedule, attualissimi anche nell’ultima giornata dove Philadelphia incontrava i non irresistibili Bears, quando vinci 9 partite consecutive, le ultime quattro con una media di 23 punti grazie ad un triplo +28 nelle ultime tre uscite. Come ho già avuto modo di dire durante Scusate il Disturbo, questo non è college football ed ogni vittoria “vale uno”, senza contare che stiamo parlando di una lega dove regna un equilibrio instabile in cui ogni stagione è diversa dalla precedente e da quella successiva (nessuna delle leader di divisione della NFC ha fatto i playoff nella scorsa stagione, Eagles inclusi) ma all’interno della stessa tutti possono vincere contro tutti, Browns esclusi. Ecco che allora i numeri di Phila devono far ancora più impressione e nonostante la comprensibile “cautela” dei tifosi mid-night green (WTF?!!) è difficile immaginare, oggi, un Championship diverso da Eagles-Vikings il 21 gennaio.

Tornando alla stretta attualità, e quindi alla sfida di domenica con i Bears, ennesima bella prestazione di Carson Wentz che ha vivisezionato la pur ottima difesa di Chicago chiudendo con 227 yard su passaggio e 3 TD, godendosi l’ultimo periodo di una partita che non aveva più nulla da dire comodo-comodo dalla side-line. Con la tripletta l’ex Bison si è portato a -5 dal single-season record della franchigia (per TD su passaggio), attualmente “nelle mani” di Sonny Jurgensen con 32: correva l’anno 1961…

Carson Wentz eagles

Prima sopra le 100 per un ricevitore degli Eagles in questa stagione, un evento per un passing game che non ha un vero e proprio go to guy ma che fa dell’equilibrio la sua forza, con Eartz che ha chiuso con 10 catch per 103 yard ed il TD che ha aperto le segnature. Angholor e Jeffrey hanno chiuso con un TD a testa su ricezione (l’ex USC ha ricoperto anche il fumble di Ajay in endzone), raggiungendo a quota 6 il TE e facendo diventare Phila la sola squadra con 3 ricevitori a quota sei o più marcature.

In mezzo a tutto questo, ed è la cosa che personalmente mi ha impressionato maggiormente, il trio di RB, Blount-Ajay-Clement, capitanato da Mr 1 yard e capace di camminare in faccia ad una delle migliori difese (contro il running game) dell’intera lega, azzerando, di fatto, le già poche chance di restare in partita dei Bears. Se non posso negare di aver di aver sempre aderito al pensiero per cui il RB committee equivale a non aver un portatore di prolato, qui il discorso è leggermente diverso. Blount, probabilmente affetto dalla sindrome di Benjamin Button, e Ajay erano/sono/sarebbero titolari in molte delle 32 franchigie della Lega mentre il rookie da Winsconsin ha dimostrato di poter contribuire fin da subito. Il capolavoro del coaching staff di Phila è stato quello di riuscire a trovare l’equilibrio tra questi giocatori in pochissimo tempo (Ajay è arrivato il giorno di chiusura degli scambi) senza perdere d’efficacia e tirando fuori il massimo da tutti e tre i propri interpreti.

Basterebbe questo attacco per giustificare il record degli Eagles ma la realtà, per gli avversari, è anche peggiore. La difesa è terza per punti concessi, prima contro le corse e dodicesima contro i passaggi. Domenica ha dominato dal primo snap la los, rendendo il pomeriggio di Trubisky, e di tutta la offense avversaria, un incubo infinito manifestatosi nelle 6 yard totali su corsa e ZERO primi down nel primo tempo, evento non proprio frequente se si pensa che bisogna risalire ai Raiders del 2012, un’accozzaglia di sbandati, per trovare qualcosa di simile. Chicago ha ottenuto, almeno statisticamente, qualcosa di più dal gioco di passaggio ma gli zero punti concessi dalla D dei padroni di casa nei tre drive che hanno visto partire i Bears dalle 50 (o già in territorio “nemico”) sono la miglior sintesi di un pomeriggio di ordinaria superiorità contro i malcapitati di turno.

Trubisky Bears

Chicago ci ha messo ovviamente del suo, non trovando alternative ad un running game che fin dalle prime battute ha stentato e che invece era stato il bread and butter di questa offense. Mancando il gioco di corsa per Trubisky è stato difficile trovare il tempo e le linee giuste di passaggio e, nonostante una difesa capace di vincere il turnover battle e di tenere in piedi la baracca per ampi stralci del primo tempo, la partita non ha mai avuto possibilità di esistere.

Come avevamo detto quando i Bears erano nella mini streak di 2W, coincisa non tanto con la scelta di schierare Trubisky, upgrade se ce n’è uno rispetto a Glennon sia chiaro, quanto con un momento di forma clamoroso della propria difesa, aspettavamo di vedere Chicago in situazioni diverse o semplicemente con avversari che li avrebbero costretti a rincorrere. Era già bastato un Brett Hundley qualunque, il leggero calo della D, e la necessità, nelle ultime partite, di chiedere a Trubisky gli straordinari per tornare a vedere i vecchi Bears. Contro un team come gli Eagles, a maggior ragione, non sono mai arrivate le risposte necessarie ed il blow out è stata solo la logica conseguenza.

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A pagare sarà quasi sicuramente Fox che ha dimostrato intelligenza e coraggio nel buttare nella mischia Trubisky, gestendolo nel migliore dei modi, ma che al 99% non sarà sulla sideline della franchigia dell’Illinois nella prossima stagione, vista i risultati e l’incapacità cronica nel vincere le partite punto a punto. Nonostante tutto questo le premesse per un cambio “drastico” di direzione ci sono, tanto che in molti credono che Chicago sia ad un HC dal tornare rispettabile, paragonando la situazione attuale dei Bears a quella dei Rams di 12 mesi fa. LA, con McVay, ha trovato l’ HC giusto per fare il salto di qualità che con Fisher non era mai riuscito, pur senza stravolgere il roster. Sarà interessante capire quali saranno le logiche di Ryan Pace (che prima o poi ci spiegherà il contratto di Glennon) e se sarà in grado di fare le mosse giuste per arrivare ad un coach che possa far crescere questa squadra, non disperdendo il talento di un gruppo che, potenzialmente, può restituire Chicago alla NFL.

Gli highlight della partita

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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3 Commenti

  1. L’ho trovato un buon articolo, sebbene non proprio d’accordo in ogni suo punto.

    Non trovo nè coraggio nè intelligenza nella scelta di panchinare Glennon in favore di Trubisky. Direi più inevitabilità.
    Sulla partita di domenica credo ci sia poco da dire se non che i Bears sono semplicemente rimasti a Chicago, come molto bene si poteva capire già dalla prudenza con cui sono stati dichiarati “inactive” alcuni giocatori del roster, non certo fenomeni della NFL, ma assai importanti nel nostro gioco.

    Purtroppo i Bears non sono quasi mai oggetto di attenzioni, dopo tutto non hanno ambizioni di vittoria o nomi importanti, come Rodgers, ma non si accenna mai al fatto che nelle ultime settimane Chicago ha giocato con un unico ILB che ad inizio anno partiva come 2° scelta nella practice squad (dopo John Timu – non esattamente un Kuechly o un Wagner).
    Ritrovare poi un ragazzo (alla Week 11) che sta giocando le sue prime partite da starter in carriera dopo 9 settimane di infortunio ci fa quasi sentire come se fossimo al completo. Il tutto, ricordiamolo, con un pacchetto di ricevitori orfani di Meredith, White e di Miller nelle ultime settimane.

    Non bastasse questo, con la partenza di Gase (che probabilmente a questo punto potrebbe rimpiangere il suo posto a fianco di Fox) per Miami, non ci si è mossi per trovare un sostituto, puntando su un OC probabilmente non pronto a questo ruolo in una squadra con grandi problemi, soprattutto in attacco. Ed ecco che la progressiva inefficacia del running game si può spiegare con la ripetitività e la scarsa varietà delle chiamate, con le difese avversarie che spesso anticipano le nostre giocate, che alla week 12 sono divenute prevedibili perfino per i commentatori (vedere e ascoltare la cronaca per credere).

    Come detto nell’articolo forse a pagare sarà John Fox, e mi chiedo chi altro dovrebbe in primis, considerando che ormai in molti si chiedono se le cose buone fatte stiano cominciando ad essere subissate da errori più o meno macroscopici.

    In ogni caso, complimenti per l’articolo.

    – Luca –

    1. Ciao Luca, condivido molto della tua analisi nel senso che io mi sono tenuto sul generale, essendo cmq sempre il recap di una partita, ma le cose che sottolinei tu sono ampiamente condivisibili. riguardo a fox non essendoci ancora la certezza ho scritto che “probabilmente” a pagare sarà lui ma anche io penso che “se non lui chi?”. rimango invece convinto che gli vada riconosciuta l’ottima gestione di Trubisky vista la situazione tutt’altro che ottimale

    2. Andrea Ghezzi Assolutamente.
      La domanda non era polemica, ma piuttosto riflessiva.
      Anche perché personalmente (ma anche i miei amici con i quali da ormai anni mandiamo avanti questa pagina -spero in maniera apprezzabile-) sebbene io sia tifoso, cerco di “alzarmi” un po’ dalla polemica da bar (dopotutto il football lo stiamo “piantando” un pochino anche noi, per cui piantiamolo bene!) cercando di mettere sul piatto i pro e i contro di ogni elemento della squadra ed esprimere un giudizio ponderato in tal senso.

      Tra l’altro ti aspetto sulla nostra pagina visto che questa settimana il recap lato Bears è stato “siamo entrati in campo-ne abbiam prese-siamo usciti” abbiamo deciso di aprire una discussione in merito, e certamente il tuo (vostro) parere è più che apprezzato!

      Semmai aveste bisogno di un appoggio per quanto riguarda i Bears, chiedeteci pure, che per quel che ci è possibile cerchiamo di tenerci aggiornati (quasi) in tempo reale!

      – Luca –

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