NFL Preview 2019: Los Angeles Chargers

Eccoli qui, secondo USA Today, i Los Angeles Chargers sono favoriti alla vittoria del Super Bowl 54! I Chargers arrivano da una grande stagione, dal miglior record in AFC e, come vedremo, dovrebbero recuperare da subito alcuni dei loro migliori elementi. Con una migliore fortuna negli special team, i Chargers sono davvero la squadra più equilibrata in AFC. Basterà? Probabilmente no, perché se il football fosse così lineare non lo guarderemmo con l’attenzione che invece merita.

OFFENSE

rivers chargers steelers

Il 2019 dell’attacco di Ken Whisenhunt ha avuto due enormi talloni d’Achille: l’interno della linea offensiva e la conversione dei terzi down. Per il primo il solo Trey Pipkins, scelto al terzo giro da Sioux Falls, potrebbe non essere la risposta giusta – è più un tackle; Forrest Lamp è invece una promessa infranta che con sole due apparizioni in due anni non risulta affidabile.
Per il secondo problema i Chargers, che si sono qualificati 30esimi in NFL per guadagni su corse da terzo down, cercano una risposta nel gioco sul medio raggio: il rientro di Hunter Henry, sfortunato ma fortissimo tight end, dovrebbe dare a Wiz la carta in più da giocare in quelle situazioni.
Completando il giro individuale del roster troviamo una coppia di ricevitori incredibilmente sottovalutata: Keenan Allen e Mike Williams. Leggendo le statistiche si scopre un segreto, e cioè che il secondo è stato efficiente in misura doppia rispetto al primo. Il che non toglie niente al primo, ma quantomeno conforta i Chargers sulla bontà del WR2.

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Philip Rivers, reduce dalla seconda migliore stagione in carriera, ha zittito il sottoscritto e tutti coloro che lo consideravano in declino fisico con un 2018 spettacolare. Diminuendo il tempo con la palla in mano, ha reso l’orribile linea offensiva quantomeno tollerabile, mostrando la maturità che ci aspettiamo da un 38enne ma che sbaglieremmo a dare per scontata.
Sappiamo tutti dove finisce il giro… da Melvin Gordon. Che a Los Angeles non vuole proprio saperne di andare. Ha appena chiesto una trade, dice che non si presenterà agli allenamenti, dice che vuole due o tre milioni più di quelli che i Bolts intendono dargli. Austin Ekeler, buon ripiego, si sfrega le mani visto che l’holdout di Gordon si protrarrà a stagione inoltrata. Se avete letto fin qui volete un’opinione, eccola: Gordon non è Le’Veon Bell, qui si farà male. I Chargers non poi così tanto, con Ekeler e Justin Jackson hanno abbastanza per non coinvolgere nuove carte bollate per il loro titolare.

DEFENSE

chargers defense ravens

Le dinamiche di Gus Bradley, che l’hanno portato a distruggere Lamar Jackson e i Ravens nella partita di Wild Card di gennaio, sono chiarissime: dime package (6 o più defensive back in campo nel 64% dei giochi difensivi) e 4-man rush (80%). Questo ha costretto gli attacchi avversari a stare sul corto, pompando le statistiche dei Chargers in quel range – primi in NFL – e aumentando però l’efficacia dei pochissimi attacchi tentati sul profondo. Queste caratteristiche erano dettate dall’assenza quasi totale di linebacker a roster – tutti infortunati – ma l’arrivo del veteranissimo Thomas Davis potrebbe dare una mano al reparto, che, per quanto possa valere, recupera Denzel Perryman (talento ma sempre acciaccato) e Jatavis Brown. La presenza di LB in rosa dovrebbe consentire a Bradley di evitare il vero, grande, problema dei Bolts: la prevedibilità (v. paragrafo “COACHING”).

Che dire dei 6 famosi DB? Derwin James è un mostro, ve lo abbiamo scritto in tanti e in tutti i modi. La sua assenza – e al momento di andare in stampa siamo a quattro mesi di sideline – per una frattura da stress al piede toglie equilibrio al solido piano del suo DC. La mancanza della sua versatilità non è sostituibile, complicando di molto il compito di Bradley.
Le perdite in secondaria (Jahleel Addae e Jason Verrett) sono state sostituite, per esempio con il promettente rookie Nasir Adderley e con un esercito di Carneadi, tra cui cinque undrafted rookie, tra i quali cercare uno o più pezzi di ciò che fa in campo il prodotto di FSU ora ai box.
Il pick più alto però è stato finalmente speso su un defensive tackle: Jerry Tillery. Corey Liuget ha lasciato ma la situazione è stata migliorata. Se Tillery farà bene, la coppia Joey Bosa – Melvin Ingram potrà distruggere gli avversari, questa volta senza il pericolo che l’attacco rivale si incastoni al centro per dominare sulle corse (citofonare Patriots per farsi spiegare come si fa).

COACHING STAFF

Cosa non mi convince particolarmente nella previsione di USA Today? Sia in attacco che in difesa Los Angeles ha un solo evidente problema: la ripetitività. Analizzare una partita dei Bolts è, per un coaching staff NFL, banale. Sai che arriveranno sempre e solo in 4 verso il tuo QB e che potrai lanciare sul profondo con buoni risultati sul 5% delle giocate offensive. Sai che dall’altra parte la linea offensiva è debolissima internamente, perché la offseason non l’ha migliorata. Paradossalmente, qualche cambio nello staff angelino avrebbe forse fatto bene.

Detto questo, Anthony Lynn, Gus Bradley e Ken Whisenhunt sono un personale abbastanza buono da far presagire uno studio a sua volta ancora migliore per raggiungere il record del 2018. E hanno Henry da una parte e Davis dall’altra: sapranno farne il giusto uso per iniettare un po’ di sano indeterminismo nei loro schemi? Un primo stint morbido con cinque impegni casalinghi e due trasferte facili ci dirà di più, per il momento togliamo un paio di vittorie – e una in più solo per l’assenza di James – al totale dell’anno passato.

Record previsto: 9-7

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

Non troverete qui chi vi dice che i Chargers sicuramente vinceranno il Super Bowl, ma in questo siamo "avvantaggiati" dall'assenza di Derwin James, infortunato. Togliamo pure tre vittorie e faranno 9-7. Agli esperti coach di attacco e difesa la scelta: immobilismo e perdizione oppure due, solo due, piccole magie e allora sì, a febbraio ci potrete criticare.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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