Coach Talks ep. 3 – Christian Nobile

Dopo la settimana di pausa Pasquale, torna il nostro Coach Talks, la rubrica di Huddle Magazine in collaborazione con la Italian Football League che ogni settimana vedrà sulle nostre pagine gli Head Coach delle squadre della IFL.
Dopo i primi due episodi con coach Rotelli (Dolphins Ancona) e coach Michitti (Parma Panthers e Blue Team) è oggi il turno di Christian Nobile, HC dei Rhinos Milano e assistant Coach degli Swarco Raiders Tirol in ELF, con cui abbiamo parlato dell’inizio di campionato dei suoi Rhinos e del futuro della FIDAF e della IFL.

  • Un campionato pieno di sorprese fino a questo punto, cosa può dirci dei suoi Rhinos e chi l’ha sorpresa di più fino ad adesso?

Dunque in questo momento dei miei Rhinos posso dirti che siamo a quattro punti dall’essere 4-1; abbiamo perso due partite di un punto ed una partita di sei, siamo stati troppo altalenanti e dovevamo gestire meglio alcune fasi del gioco così come dobbiamo sicuramente migliorare nei fondamentali.
Ci siamo complicati il nostro cammino perché di fatto adesso la questione play-off passa dal dover vincere due delle prossime tre partite, il che non sarà facile visti gli avversari molto forti che ci attendono (Skorpions, Dolphins, Guelfi ndr)  ma il lato positivo è proprio che abbiamo una mente forte e quindi i ragazzi stanno stringendo i denti e vogliono provare a giocarsela fino alla fine; vogliamo tutti arrivare ai playoff e quindi proveremo fino all’ultima partita, cercando di essere più “letali” di quanto siamo stati finora.

  • Sempre parlando di campo: sono sufficienti i tempi a disposizione per raggiungere i grandi obiettivi?

E’ vero che non siamo professionisti, però è anche vero che se uno vuole ottenere un risultato di qualità deve investire del tempo su se stesso e trovare il modo di fare sacrifici; se uno vuole ottenere un risultato prestigioso deve fare sacrifici: se devo allenarmi prima di andare in ufficio alle sette la mattina, lo devo volere, se devo vedere i filmati invece che andare al cinema, lo devo volere, ecc…
Quando uno si pone un obiettivo importante come quello di diventare Campione Italiano di football è normale che si debba spostare il focus anche sulla qualità degli allenamenti e dell’organizzazione, visto che magari la “quantità” non può essere al livello dei professionisti.
Il tempo minore ed il fatto di non essere professionisti non devono essere una scusa per per sedersi e fare meno.

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  • Che novità vorrebbe vedere a livello di regolamento in IFL?

Sarò un po’ polemico ma mi piacerebbe ci fosse più professionalità dal punto di vista dirigenziale: la IFL dovrebbe settare degli standard e farli rispettare a costo di squalifiche in campionato; ogni squadra dovrebbe avere uno stadio di livello, con una certa disponibilità in tribuna, una certa visibilità per le telecamere, ecc
Non possiamo più assistere a situazioni in cui i campi non sono all’altezza, oppure sono impresentabili, con cambi campo all’ultimo secondo per questioni di pioggia.
La strada presa è quella giusta, stiamo andando su DAZN, stiamo facendo promozione negli States, stiamo facendo tutta una serie di cose molto belle, e di conseguenza mi sembra necessario imporre uno standard qualitativo a livello anche di immagine e di organizzazione per permettere a tutti di lavorare nel miglior modo possibile.

  • Un’altra stagione di novità in IFL – cosa pensa del percorso intavolato dalla Federazione?

Questa domanda si attacca un po’ a quella di prima: visto che la FIDAF sta lavorando bene dal punto di vista mediatico e tutto il resto naturalmente va di pari passo che bisogna trovare il modo di far crescere anche le squadre obbligandole a degli standard qualitativi di un certo livello; questo sicuramente è solamente la mia opinione spassionata, però da esterno vedo situazioni nelle quali questa professionalità, che secondo me è necessaria, non si vede.
Ci tengo a parlare di professionalità proprio perché non siamo professionisti, ma questo non vuol dire che non dobbiamo comunque cercare di fare un lavoro di qualità, che reputo la base da cui partire per crescere ancora di più.

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Luca Belli

Nonostante la giovane età, tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers. Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta. Aspetta con ansia il secondo anello personale. Go Packs Go!

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