Suicidio Browns! (Cleveland Browns vs New York Jets 16-23)

La domanda sorge spontanea, che cosa ci va a fare ai playoffs un team che non riesce a battere i New York Jets?

Un quesito al quale i Browns non sono i soli a dover rispondere nelle ultime due settimane, dal momento che persino i Los Angeles Rams sono crollati contro la Green Nation della Grande Mela. Eppure, nonostante le pesanti assenze che decimano il reparto ricevitori, Cleveland non sembra avere nessuna scusa a cui potersi appellare, perchè in fin dei conti i Jets non avevano davvero più nulla da chiedere a questa stagione. Nemmeno Trevor Lawrence.

Giocare senza ricevitori non è possibile, non nei tempi che corrono. Per assurdo sarebbe molto più semplice scendere in campo senza il backfield. Ovvio che difendere sulle corse possa essere più semplice, specie dal momento che è risaputo che davanti non ci sarà “nessuno” a ricevere i lanci. E così la difesa di Adam Gase ingabbia Nick Chubb e Kareem Hunt, limitando i potenti running back a 39 yard complessive su corsa!

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Roba che se la vai a raccontare a chi non conosce il risultato ti prende per pazzo.

Eppure questo è quanto. L’attacco Browns trova due touchdown nelle gambe dei suoi back, ma non abbastanza per poter tornare a casa con lo scalpo di Sam Darnold. Il QB Jets lavora il campo dignitosamente, con 175 yard lanciate e 2 TD pass, 16 completi su 32 ai quali aggiungere una ventina di yard corse; il sempre verde Frank Gore lo aiuta e si prende una pietra miliare raggiungendo quota 16mila yard corse, terzo RB nella storia in grado di riuscirci dopo Walter Payton e Emmitt Smith. Un Superman silenzioso, che non necessita di strapparsi la maglia per dimostrare qualcosa a qualcuno. Faticatore eterno Franchino, sei davvero grande.

I Jets si prendono addirittura il lusso di sbeffeggiare la difesa dei Browns quando Jaminson Crowder lancia un terra-aria da 43 yard che finisce in end-zone assieme a Braxton Berrios. Della serie “non abbiamo OBJ ma vi facciamo vedere che anche qui usiamo la creatività…” La secondaria di Cleveland concede 3 mete ai ricevitori di Gotham e le responsabilità sono pesanti.

Ma ancor più pesanti, sono i 3 fumble di Baker Mayfield!

Il QB Texano si intestardisce un pò troppo e senza wideout di spessore pronti a ricevere, mette il pallone in aria per ben 53 volte! C’è Austin Hooper a fare da primo target e le sue 71 yard sono cosa buona, ma le manovre offensive sono poco ragionate e molto improvvisate. Ci sta se vogliamo, poichè il reparto è stato improvvisato all’ultimo. Però ci stava meglio ponderare le chiamate e le esecuzioni di queste, specie dal momento che di quei 53 lanci solo poco più della metà sono andati a buon fine e contro una difesa non esattamente irresistibile. Linea offensiva non è certo di aiuto, ma Baker ha tergiversato ad oltranza e, alla fine, ha pagato dazio. Se tra sette giorni si parlerà di fallimento, i collegamenti a questa partita di Mayfield saranno, purtroppo per lui, vincolanti.

Male Mayfield, male la difesa, e se vogliamo male anche la National Football League perchè concedere un paio di giorni in più per recuperare i ricevitori avrebbe, con ogni probabilità, cambiato il corso degli eventi. Come li ha cambiati per altri diretti interessati che militano proprio nella divisione dei Browns. Senza Jarvis Landry, Rashard Higgins, Donovan Peoples-Jones e KhaDarel Hodge la partita tra Browns e Jets può, in qualche maniera, considerarsi falsata. O meglio condizionata, perchè un reparto già orfano di Odell Beckham Jr. non poteva affrontare altre quattro defezioni così importanti. Tuttavia nessuno grida allo scandalo e tutti riconoscono, in casa Browns, che si sarebbe comunque potuto fare meglio.

Dopo il suicidio Browns di New York, ora le cose si complicano notevolmente: Cleveland sarà costretta a vincere contro i Pittsburgh Steelers nell’ultimo impegno di campionato per poter conservare il vantaggio sugli Indianapolis Colts, impegnati a loro volta contro i Jacksonville Jaguars che ne hanno appena prese 41 da uno degli attacchi più inconsistenti della lega. Quello dei Bears. Dunque non ci sono alternative per la Dawg Pound, vincere resta la sola soluzione per non veder sfumare i playoffs dopo una stagione da 10 vittorie. Sarebbe davvero pazzesco, e forse anche ingiusto per quanto visto fino a qui. Ma, allo stesso tempo, sarebbe la dura legge della NFL. Quella che non fa sconti a nessuno e che rende questa disciplina la più complessa del panorama sportivo. Una partita storta manda in fumo un intero anno di sacrifici, ognuno è padrone del proprio destino qui. I Browns lo saranno del loro.

Una cosa è certa, sebbene gli Steelers siano già qualificati per la post-season, i ragazzi di Mike Tomlin faranno di tutto e di più per eliminare i rivali dalla corsa al titolo, fosse solo per esultare in faccia a Myles Garrett. Non importa se Tomlin deciderà di far riposare le sue stelle in vista delle eliminatorie di metà gennaio, l’obiettivo di far secchi i nemici sarà prioritario.

Leccati le ferite Cleveland, now it’s all on you.

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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