[NFL] Week 3: Chiefs spennati da Rodgers (Kansas City Chiefs vs Green Bay Packers 28-38)

Green Bay-Kansas City è una sfida dal sapore particolare nella NFL. Anche se erano ormai quasi quattro anni che i due team non si affrontavano, Packers e Chiefs sono le squadre che hanno dato vita al primo Super Bowl, datato 15 gennaio 1967 e vinto dai Packers 35-14, e sono due franchigie storiche rispettivamente della NFL e della AFL, poi diventata AFC dopo la fusione con la NFL stessa.

Il Monday Night di lunedì scorso era il quarto match fra le due squadre al Lambeau Field, con i Chiefs che nelle sfide in Wisconsin erano addirittura imbattuti, oltre ad essersi aggiudicati sei delle ultime sette partite. Ma stavolta la cabala nulla ha potuto perché i Packers hanno piegato con autorevolezza Kansas City 38-28, un successo che consente loro di proseguire imbattuti in questa loro ottima stagione.
I Chiefs invece tornano da Green Bay con qualche dubbio in più sulla tenuta della loro difesa ma consapevoli di aver provato fino alla fine a recuperare un match che sembrava già ampiamente sfuggito loro di mano.

Ancora una volta però la doppia W ottenuta dai Packers ha un nome ed un cognome; Aaron Rodgers. L’ex regista di California, già privo di un terminale formidabile come Jordi Nelson, ha perso dopo tre giochi l’interessantissimo receiver Davante Adams, ma ha continuato a dominare, chiudendo con 24 passaggi completati su 35 per 333 yard, 5 mete ed un quarterback rating di 138,5, che lo pone nettamente in testa alla NFL in questa categoria dopo 3 giornate.

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Il problema di affrontare Rodgers è non solo tecnico ma anche mentale poiché, come ha sottolineato Jon Gruden durante la telecronaca, è un giocatore che ha costantemente la partita sotto controllo. Un paio di esempi ? Ben due volte il numero 12 ha velocizzato lo snap del pallone vedendo che un giocatore dei Chiefs appena sostituito non era ancora uscito dal campo, col risultato che gli ospiti hanno subito naturalmente due penalità per 12 uomini in campo.

In un altro paio di occasioni, con quello che si chiama hard count, cioè una cadenza pre snap volutamente “ingannevole”, ha fatto finire in fuori gioco un avversario e mentre i difensori dei Chiefs si rilassavano pensando che Rodgers si accontentasse delle 5 yard di penalità, lui ha trovato un suo receiver con lanci a lunga gittata (sull’offside difensivo gli arbitri segnalano l’infrazione ma lasciano giocare e se l’attacco riesce a guadagnare più di 5 yard può naturalmente declinare la penalità e tenersi il guadagno maggiore).

Aaron Rodgers Packers
Aaron Rodgers ha chiuso la partita con un rating stellare di 138,5

Contro Kansas City, team dalla pass rush feroce, è stata però interessante anche la strategia dei padroni di casa, con Rodgers che ha ripetutamente trovato i suoi obiettivi con lanci veloci su tracce corte ad attraversare il campo o verso la sideline, mentre gli altri ricevitori bloccavano per il compagno.
aturalmente però il numero 12 non può fare tutto da solo, e contro i Chiefs la coppia di receiver Cobb-Jones è stata assolutamente inarrestabile. Tre sono state le mete segnate dal primo che ha anche portato a casa 91 yard, mentre un Jones sempre più sorprendente, è stato il bersaglio preferito da Rodgers per i lanci lunghi, ed ha terminato con 7 ricezioni, 139 yard e un’altra meta. Più a corrente alternata è andato un rushing game che ha avuto un buon apporto (10 corse per 46 yard) da un Lacy non in perfette condizioni per un problema alla caviglia, mentre ha faticato Starks che dopo essere partito alla grande non ha più trovato spazi in cui infilarsi.

In difesa Clay Matthews ha ricordato a tutti perché è uno dei migliori linebacker dell’intera NFL: il biondo figlio d’arte ha totalizzato due sack, un hit su Smith e ben sei hurries, essendo contemporaneamente una spina nel fianco dell’attacco dei Chiefs anche nel rushing game. Altra prestazione di grande spessore è stata quella di Mike Daniels confermatosi uno dei migliori end da 3-4 della Lega, con due sack e quattro hurries (più alcune giocate spettacolari come l’impressionante stop inflitto a Jamaal Charles nel secondo drive degli ospiti).
Se dalla parte dei Packers l’intera squadra ha offerto una buona prestazione, in casa Chiefs ci sono invece stati troppi chiaroscuri per pensare di mettere i bastoni fra le ruote ai lanciatissimi uomini di McCarthy. In attacco Alex Smith ha completato buoni passaggi ma ha sulla coscienza un pessimo intercetto e anche un paio di sack che potevano essere evitati.

Anche perché ora lo stesso Smith non ha nemmeno più la “scusa” della mancanza di talento fra i wideout: Maclin, arrivato in estate da Philadelphia, ha torchiato la difesa dei Packers con 8 ricezioni per 141 yard, mentre Kelce ha continuato la sua ascesa nell’olimpo dei tight end con 6 palle catturate per 80 yard.
A livello statistico la partita del runner Charles è stata ottima, 11 corse, 49 yard e ben tre mete, record in carriera per il prodotto da Texas, però con i Chiefs costretti ad inseguire fin da subito, il rushing game non si è rivelato alla fine un fattore decisivo. La linea offensiva ha avuto parecchi problemi a contenere la pass rush di casa, soprattutto con la coppia di sinistra Grubbs e Stephenson, e i 7 sack subiti da Smith sono lì a dimostrarlo.

Jamaal Charles Chiefs
Tre touchdown per Jamaal Charles

In difesa invece la palma di mvp va sicuramente al linebacker Houston anche se per la prima volta in stagione il numero 50 è rimasto senza sack. Oltre a lui buone prestazioni sono arrivate anche dei due defensive end Devito e Howard mentre il gruppo di linebacker ha sicuramente patito la grande fisicità dei runner di Green Bay. E a proposito di patimenti, l’intera difesa dei capi indiani ha pagato a caro prezzo il k.o. del cornerback Gaines, sostituito dal veterano Branch che però è stato polverizzato più volte da Cobb. Un po’ meno brillante del solito è stato invece il rookie Peters che dopo aver totalizzato due intercetti nelle prime due gare, ha avuto molti più problemi a contenere gli scatenati ricevitori in verde.

E si che Rodgers non aveva neppure iniziato benissimo la partita, visto che i primi tre suoi lanci erano caduti incompleti. A iniziare a pungere, nel secondo drive dei padroni di casa, ci pensava il rushing game, prima con un end around di Cobb, poi con una bella corsa esterna di Starks. Passata la metà campo però Rodgers sentiva odore di punti, cambiava registro, e grazie a due passaggi a Jones e Lacy per 12 e 26 yard portava i suoi sulle 8 dei Chiefs.
Nel frattempo i Packers avevano perso il receiver numero 2 Adams, fermato da un problema alla caviglia, ma Rodgers non batteva ciglio e, appunto a ridosso della end zone, serviva il primo pallone al rookie Montgomery che non si lasciava sfuggire l’occasione per il 7-0. Il secondo drive di Kansas City non produceva nulla ma i Chiefs costringevano Green Bay a partire dalle proprie 11.

I verdi di casa riprendevano però a macinare yard sul copione della serie precedente: grandi corse, soprattutto offtackle a sinistra, fino a metà campo della coppia Lacy e Starks e poi saliva nuovamente in cattedra Rodgers con altri due completi da 19 yard ancora a Starks e poi da 6 a Montgomery. Ma le armi del backfield gialloverde non erano finite qui, DuJuan Harris toccava il primo pallone della partita ed arrivavano altre 18 yard, ma poi l’onore e l’onere di mettere altri punti spettavano ancora al numero 12: passaggio corto a Cobb e meta del 14-0.
Per l’attacco dei Chiefs continuava però a essere notte fonda: un sack di Joe Thomas metteva fine anche al terzo drive di un reparto che in tutto il primo quarto produceva 5 yard. In avvio di seconda frazione le “teste di formaggio” bussavano nuovamente alla porta dei Chiefs ma stavolta Rodgers e compagni venivano bloccati al terzo e poi ancora al quarto down, che l’head coach McCarthy decideva di giocarsi alla mano vista la posizione, già abbondantemente nella metà campo degli ospiti.

Lo scampato pericolo sembrava svegliare finalmente la compagine del Missouri; Alex Smith colpiva il tight end Kelce, con un passaggio da 38 yard, poi Charles si incaricava di portare la palla in meta per il 7-14. E la difesa sembrava completare il cambio di inerzia del match poco dopo con Bailey che “saccava” Rodgers facendogli perdere l’ovale recuperato dal linebacker Hali. Una penalità fischiata al cornerback Cooper vanificava però il tutto, anche se il reparto di coach Bob Sutton riusciva comunque poco dopo a “stendere” nuovamente Rodgers. Stavolta non c’era fumble, ma il sack sì e Green Bay era costretta al field goal segnato dal veterano Crosby.

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Eddie Lacy Packers
Eddie Lacy ha chiuso la partita con 10 corse per 46 yard

L’attacco di Kansas City si produceva però in un nuovo “tre e fuori” e sul rovesciamento di fronte Rodgers proseguiva lo show: una corsa da 11 yard, un paio di passaggi a Cobb e Green Bay era nuovamente sulle 27 avversarie. E qui Rodgers infilava uno dei già citati capolavori tattici: Hali terminava in offside, ma Rodgers, sapendo di avere un gioco gratis lanciava lungo in end zone, dove Jones riceveva per il 24-7 con cui si andava all’intervallo.

Nel terzo quarto la difesa dei Chiefs, che nel primo tempo aveva concesso 304 yard, riusciva ad arginare l’ondata verde, ma ci pensava Alex Smith a dare ancora fiato ai Packers: un suo lancio decisamente rivedibile, veniva intercettato da Shields che riportava l’ovale fin sulle 4 degli ospiti. Da qui Rodgers trovava ancora Cobb per il 31-7. Quando sembrava che il match fosse ormai chiuso arrivava finalmente la reazione dei Chiefs: Smith pescava prima Kelce con un passaggio da 20 yard, poi Maclin con uno da 31 e infine era ancora Maclin che andava a segno, concludendo così un digiuno dei receiver di Kansas City in fatto di touchdown che durava da 18 partite.

Partita riaperta ? Beh Rodgers non era proprio d’accordo e lo dimostrava con il passaggio da 52 yard a Jones che riportava Green Bay sulle 8 degli ospiti. Da qui, dopo una corsa di Lacy da 4 yard, arrivava il terzo sigillo di giornata ad opera della coppia Rodgers-Cobb.
A questo punto il vero merito dei Chiefs era però quello di non mollare e il gran siluro di Smith a Maclin da 61 yard veniva poco dopo tramutato in 6 punti da Charles, e con la trasformazione da due punti sull’asse Smith-Kelce i ragazzi di Reid si ritrovavano a -16 con dieci minuti da giocare. Anzi, la difesa di Kansas City fermava il drive seguente dei Packers e così l’attacco aveva una buona occasione per accorciare ulteriormente le distanze.

Il drive era naturalmente un festival del passaggio, però Smith riusciva a chiudere un quarto e 17 grazie ad un lancio ancora a Maclin e poi un quarto e due con l’aiuto del veterano Avant.
Sulle 7 di Green Bay, il coach staff dei Chiefs decideva di far correre Charles che ripagava i suoi allenatori con la meta del 28-38. Per poter restare nel match però Kansas City aveva bisogno di una nuova trasformazione da due che però stavolta non arrivava perché il lancio di Alex Smith ad Avant cadeva incompleto ed il match in pratica terminava lì.

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