Big Mac (Cleveland Browns vs New England Patriots 7-45)

Il football è sicuramente uno degli sport di squadra per eccellenza. Senza una linea offensiva granitica, il quarterback fatica a trovare secondi e bersagli. Senza mani solide in ricezione il quarterback si trova con statistiche negative non dettate dalla sua prestazione. Per quanto riguarda quello che è successo in campo domenica invece, tutto quello di cui abbiamo appena scritto non ha senso di essere citato.

Il miglior qb rookie della stagione, che risponde al nome di Micheal “Mac” Jones, voluto da “silver fox” Bill Belichick, avrebbe stravinto la gara contro i Browns anche da solo.
Una prova che lascia a bocca aperta tutti, aldilà dei numeri messi a referto. Sicuro, tranquillo, un veterano che prima dello snap tranquillizza tutto il reparto offensivo prima della battaglia sulla LOS. Per farla breve, il candidato OROY dei Patriots ha completato 19 su 23 passaggi, 82.6%, 198 yds pass e 3 fantastici touchdown. Hunter Henry ringrazia sentitamente il suo giovane qb. Grazie a lui arrivano ancora 2 td da lasciare ai posteri, 4 su 4 catch e 37 yds pass. Alla festa si uniscono anche Bourne con 1 td pass, 4 su 4 anche per lui e 98 yds guadagnate. Solo Agholor e il rookie Stevenson non regalano il 100% a Mac Jones. 2 su 4 per il primo in ricezione e 4 su 5 per l’altro fenomeno di giornata. Mac sfiora il 90% di completi lanciando palle veloci o delicati lob sempre sulle mani dei suoi ricevitori.
Abbiamo giustamente nominato l’altro rookie monster di giornata, lui risponde al nome di Rhamondre Stevenson, rb titolare dopo il forfait di Harrys. Contro la forte pass rusher di Cleveland, Stevenson si guadagna il pane con 20 portate per 100 yds rush, 2 td e 0 fumble. Prova maiuscola dei 2 giovani pupilli di Belichick che a fine gara abbozzerà addirittura un sorriso.

D’altronde il 7-45 finale parla chiaro. Asfaltata una franchigia molto pericolosa come i Browns, che la domenica prima avevano messo a tacere un altro candidato OROY, Ja’Marr Chase. La gara dei Browns dura un drive. 4.55 minuti, 11 giocate e un bel touchdown del TE Hooper. Fine. Nulla più succede per coach Stefanski, a parte i drop di Njoku in evidente giornata no. Baker Mayfield nell’azione d’attacco successiva al touchdown del pari dei Patriots si fa intercettare un lancio sanguinoso da Dugger, che porterà al td su corsa di Stevenson. Sanguinoso perché da li in poi sarà la fiera della offense di New England.
Nello sport più bello del mondo alle volte basta un episodio per far crollare psicologicamente l’avversario. Da li in poi i Browns spariscono in attacco e subiscono in difesa, quest’ultima terza forza della lega prima di atterrare a Boston.

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Basti solo descrivere il td dei Patriots nel secondo quarto di gioco. 11 giocate, 99 yds guadagnate, touchdown di Bourne e in mezzo a tutti questi numeri una bomba di Big Mac da sogno. Verso il finale Baker si infortuna e lascia il posto a Keenum. Pure Troy Hill dovrà lasciare il campo in barella per un forte colpo al collo dopo un placcaggio andato pure a vuoto. Nel garbage time la festa Patriots non si arresta. Entrano qb Hoyer che concluderà con un 3/3 e un td per Meyers, quest’ultimo entrato da poco per far respirare i titolari e subito a segno per la sua prima meta di carriera!

Nota positiva, se così la vogliamo chiamare, il 13esimo sack di Jurassic Myles Garrett. La gara di Mayfield è l’emblema della giornata storta dei Brows. Per lui solo un 11/21, 52.4% di completi, 73 misere yds, 1 td e 1 intercetto. Si proprio quello della svolta. Domenica in casa dei Browns arrivano i Lions e forse, senza dirlo troppo forte, si potrà dimenticare in fretta la trasferta nella terra del foliage. Detroit ha venduto cara la pelle contro gli Steelers, costringendoli ad un pareggio casalingo che sa di sconfitta.
Per Big Mac Jones e truppa invece, trasferta ad Atlanta per provare ad allungare la striscia positiva di W e dare alla stagione in corso una seria ragione di essere.

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Giorgio Bianchini

Ideatore de “Le storie della NFL” e amministratore di Tutto Football NFL, ritengo che il football sia talmente bello da dover andare aldilà dell’appartenenza ad una franchigia. Papà fiero di un giovane wide receiver, con il quale vivo e mi nutro di football americano.

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