[NFL] Week 3: Arrembaggio respinto ovvero New England Patriots vs Tampa Bay Buccaneers 23-3

Finiti, senza speranze, caduti in disgrazia, nel mezzo di una tormenta estiva da cui era impossibile uscire, tra infortuni, cessioni illustri e arresti. Questi erano i New England Patriots, dipinti dalla maggior parte del mondo, prima dell’inizio della stagione regolare. Ora, quello stesso mondo che li considerava un ricordo nell’elite della lega inizia a guardarsi sospettoso alle spalle, conscio forse di aver decretato troppo presto la fine di una grande squadra.

Perché se Bill Belichik viene considerato uno dei migliori head coach della storia NFL, pur essendo ancora nel pieno della carriera, un motivo ci sarà. E il motivo si chiama lungimiranza. Passando sotto traccia, lasciando le luci della ribalta ad altri, ha creato il modo per resistere alla tempesta abbattutasi questa estate in New England: una difesa matura e solida, la migliore da molti anni a questa parte per i Patriots.
Terza miglior difesa della lega per punti concessi, solamente 34 in tre partite, e seconda per media punti concessa a gara, appena 11.3, il reparto guidato sul campo da Vince Wilfork e Jerod Mayo sta dando il tempo all’attacco per sopperire ai suoi mille problemi e portare avanti la crescita dei giovani receiver.

Tom Brady PatriotsLe prime tre partite dei Patriots non sono certo state contro squadroni candidati al Super Bowl, ma intanto il record è 3-0 e l’ultima volta che la classifica recitava così, sono andati a giocarsi il Lombardi Trophy.
Domenica scorsa però si è notata una piccola, importante differenza rispetto alle prime due gare. Al Gillette Stadium sono arrivati gli agguerriti Tampa Bay Buccaneers, ma i Patriots hanno spento le speranze avversarie schiantandoli 23 a 3.
Non è stata una gara perfetta, anzi, ma è stata una vittoria convincente contro un team che è molto meglio di quanto il suo record dica.

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La partita è iniziata e finita nello stesso modo di settimana scorsa contro i Jets, con i Patriots che hanno faticato a convertire i terzi down, che non sono riusciti a condurre in maniera netta e fluida i drive e con la difesa che ha continuato a salvare l’attacco.
Stavolta, però, qualcosa è scattato durante il secondo quarto e l’attacco grigio-blu ha iniziato a muovere la catena in maniera convincente, mostrando sprazzi di grande football. Brady (25 su 36 per 225 yard), dall’alto della sua classe, ha iniziato a trovare intesa con i suoi ricevitori e, aiutato da una linea offensiva sempre compatta e da un buon gioco sulle corse, nel quale si è messo in mostra Brandon Bolden (3 corse per 51 yard, una media di 17 yard a portata), ha condotto un drive da 66 yard, con 11 giocate, conclusosi con un passaggio da touchdown da 16 yard per Kenbrell Thompkins, che finalmente ha regalato una gioia al suo quarterback.
Poco prima della fine del quarto, grazie ad un altro bel drive conclusosi sempre sull’asse Brady-Thompkins i Patriots sono andati in vantaggio per 14 a 3.

Come già accennato è stata la difesa a mostrare il meglio. Il front seven ha giocato una partita aggressiva, sackando tre volte Freeman e mettendolo costantemente sotto pressione, inoltre la run stopping è stata davvero efficiente. Statisticamente il running back dei Bucs, Doug Martin, ha fatto registrare buoni numeri, 88 yard su 20 portate, ma ha dovuto sudare su ogni corsa e non ha mai guadagnato più di 11 yard.L’attacco ha poi sprecato parecchie opportunità nel secondo periodo, incluso un brutto intercetto di Brady in end zone, evento che non accadeva dal 2008, ma ha sempre continuato a portare avanti la palla, mostrando un gioco complessivo migliorato, che ha portato poi Stephen Gostkowski a segnare i tre field goal, tra cui uno da 53 yard, che hanno suggellato il risultato finale sul 23 a 3.
Stranamente in questo match, la linea offensiva ha sofferto, non garantendo a Brady la giusta protezione e permettendo ai Bucs di sackare tre volte il loro quarterback. Nel momento più importante della gara, però, si è dimostrata la solita invalicabile linea che permette a Brady di lanciare con tutto il tempo a disposizione, come in occasione del secondo touchdown (Brady ha aspettato 8 secondi, fin quando Thompkins non si è liberato completamente).
Tareq Talib PatriotsCiò che può far più piacere ai tifosi è però il netto miglioramento dei receiver. Edelman, Dobson e Thompkins hanno tutti avuto una solida prestazione, avendo portato alla causa rispettivamente 44, 52 e 41 yards e facendosi trovare spesso nella posizione giusta per ricevere il pallone.

La secondaria ha giocato ancora meglio. Aquib Talib (nella foto) sta emergendo come uno dei cornerback migliori della lega, ha annullato Vincent Jackson, permettendogli di catturare l’ovale solamente tre volte per 34 yard, e ha realizzato un intercetto. Possiede lunghe braccia che gli permettono di recuperare, al momento di agguantare l’avversario, il terreno che perde sulla corsa ed è molto bravo nel seguire le tracce dei ricevitori per poi anticiparli.
Ottima prova anche dei suoi compagni di reparto, sempre attenti nella marcatura.

Non si può certo dire che a Tampa Bay siano contenti. Dopo un estate in cui sono stati spesi molti soldi, i risultati stentano ad arrivare.
Da un lato la difesa si sta mostrando resistente, facendo registrare buoni numeri e bloccando gli avversari in red zone, ma se il coaching staff usasse meglio Darrelle Revis, tutto il team ne gioverebbe. Revis, in queste partite, sta marcando a zona, un lavoro che una dozzina di free-agent, pagati la metà di lui, potrebbe fare. Molte volte è stato schierato di fronte ad un receiver che correva semplicemente una traccia in mezzo al campo, lasciando completamente liberi di ricevere in profondità altri uomini più pericolosi.
Se Revis venisse schierato contro il miglior ricevitore avversario, in una marcatura a uomo, compito che sa eseguire meglio, la pass coverage dei Buccaneers diventerebbe molto più temibile. Revis aveva le qualità per dominare ogni singolo ricevitore di New England, ma non è stato utilizzato nella maniera corretta e la sua squadra ne ha risentito negativamente.

L’attacco ha giocato molto peggio. Freeman (nella foto) non è la soluzione giusta per guidare questa squadra. Al quinto anno nella lega continua a fare errori da rookie. E’ impreciso, prende pessime decisioni e tutto il playbook offensivo è condizionato dalla mancanza di fiducia in Freeman.
Josh Freeman, Vincent Jackson , Tommy KellyPer la terza gara consecutiva è sotto il 50% di passaggi completati, forse è il momento di farlo sedere in panchina e provare con Mike Glannon. Nel primo quarto, una serie di errori mentali e banali hanno impedito ai Bucs di affermarsi subito nel punteggio. Non aver sfruttato un momento della gara in cui Brady e la sua linea erano evidentemente in difficoltà è stata una grossa mancanza.
Tutti i receiver hanno droppato palloni clamorosi e nel momento in cui Vincent Jackson, il target preferito di Freeman, è uscito per infortunio si è spenta completamente la luce.

Non sappiamo ancora cosa possono fare i Patriots durante la stagione. Ma quello che sappiamo è che in tre settimane sono riusciti a trovare tre modi diversi di vincere e sono 3-0.
La prova contro Tampa non è certo stata perfetta, ma è stata sicuramente la migliore in questo avvio di stagione. Già da settimana prossima si potranno tirare le prime conclusioni, quando si troveranno di fronte gli Atlanta Falcons. La difesa dovrà dimostrare di essere performante anche contro un quarterback di alto livello qual è Matt Ryan e contro un parco ricevitori pericoloso e pieno di soluzioni diverse.
Non sarà certo facile, ma fin quando l’attacco verrà guidato dall’uomo col numero 12 sulle spalle nulla è precluso ai Patriots. Se aggiungiamo poi i rientri sempre più vicini di Gronk e Amendola, sarà difficile vedere scene di frustrazione in panchina da parte di Brady, anzi, sarà molto più probabile vedere le facce preoccupate dei giocatori avversari, che si ritroveranno davanti un quarterback leggendario più agguerrito che mai, pronto a far capire alla lega che aver dato per spacciati i suoi Patriots prima del previsto è stato un grosso errore.

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Gabriele Balzarotti per Ballin’

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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