[NFL] Super Bowl LI: Dalla panchina dei New England Patriots

Quando una squadra si trova sotto di 25 punti con un quarto e mezzo da giocare, normalmente si è portati a credere che la partita sia avviata verso una fine scontata. Aggiungiamo la statistica che mai nessuno aveva vinto un Super Bowl se in svantaggio di più di 10 punti e abbiamo il quadro di come doveva essere brutta la situazione per i Patriots nel momento in cui Tevin Coleman segna il touchdown del 28 a 3 per Atlanta.

Chris Long, veterano di nove stagioni in NFL, non era certo l’unico a pensare che i suoi Patriots erano a un passo, o addirittura fuori dalla partita più importante della stagione. Atlanta aveva dominato New England in lungo e in largo, sia offensivamente che, soprattutto, difensivamente. La linea offensiva dei Patriots era stata trattata come un giocattolo rotto che nessuno vuole più e Tom Brady aveva subito una quantità immensa di colpi. Il quarterback di New England stava giocando una bruttissima partita e aveva lanciato uno dei peggiori intercetti della sua carriera, facilmente riportato in touchdown per 82 yard da Robert Alford.

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Eppure, e questo nessuno lo potrà mai spiegare, Tom Brady e Bill Belichik, a mani basse il più grande quarterback e il più grande coach di questo sport, sono riusciti in un’impresa leggendaria. Chiunque abbia assistito alla partita di ieri è stato testimone della Storia. Una Storia che è passata tramite una rimonta, sistematica ed implacabile, che verrà consegnata agli annali del football come la più incredibile ed emozionante di sempre.

Con la presa fuori da ogni logica di Julian Edelman, la quale pareggia il conto aperto col destino dalla Helmet Catch di David Tyree nel Super Bowl XLII, gli dei del football sono scesi in campo per aiutare New England a vincere il suo quinto Lombardi Trophy e hanno scelto di eleggere Tom Brady come il più grande giocatore di sempre e farlo sedere sul trono più alto dell’Olimpo sportivo del football americano.

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I numeri non possono e non servono a spiegare ciò che è successo. Come un bocciolo che si fa largo tra la neve alle prime luci di primavera, la speranza nei Patriots è rifiorita con l’avanzare dei minuti. Atlanta si era fermata, mentre a New England riusciva ogni minima cosa. First down, ricezioni nel traffico e coi cornerback in marcatura stretta, conversioni da due punti fatte sembrare come un semplice gioco di riscaldamento e una trick play dal coefficiente di difficoltà altissimo realizzata come se nulla fosse. E non dimentichiamoci della monetina che guarda in faccia Matthew Slater all’overtime, consegnando possesso e vittoria alla franchigia di Robert Kraft.

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È stato il Super Bowl migliore di sempre? Per i fan dei Patriots probabilmente si, per altri magari no. Sicuramente è stato uno dei più epici ed emozionanti della storia, ma soprattutto ci ha permesso di assistere alla consacrazione del miglior giocatore di football di tutti i tempi: Tom Brady, semplicemente the GOAT.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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