[NFL] Preview 2014: St. Louis Rams

Luglio e agosto sono i due mesi in cui i tifosi dei St. Louis Rams iniziano a sperare che sia finalmente la volta buona e che la squadra faccia quel salto di qualità oramai atteso da un decennio, periodo durante il quale molto spesso le vittorie stagionali si sono contate sulle dita di una mano.
Il draft di maggio è stato tra i migliori della NFL, almeno a detta degli addetti ai lavori, ed anche i movimenti in free agency sono stati giudicati nel complesso in maniera piuttosto positiva, per cui quest’anno si respira un’aria di sano ottimismo dalle parti di Rams Park. Giunta alla terza stagione, la coppia Jeff Fisher e Les Snead spera di raccogliere finalmente i frutti di quanto seminato negli scorsi due campionati, dopo aver assemblato tassello per tassello una squadra che, al loro arrivo, era costituita da un grosso cumulo di macerie con due/tre giocatori da salvare.
La maggior parte dei discorsi sui Rams, in questa offseason, hanno riguardato l’ingaggio di Michael Sam, il primo atleta NFL dichiaratamente gay, e questo ha probabilmente distolto un po’ l’attenzione da quanto di maggiormente importante stava succedendo a Earth City e che a noi, francamente, interessa molto di più.

OFFENSE

Sam Bradford St. Louis RamsSaltati i piani relativi alla scorsa stagione a causa dell’infortunio al ginocchio contro i Carolina Panthers, siamo nuovamente qua ad affermare che questa è la stagione fondamentale per Sam Bradford, quella nella quale dovrà confermare se potrà essere il franchise quarterback che tutti si attendevano in fase di draft nel 2011 oppure se dovrà accontentarsi di galleggiare nella mediocrità, obbligando i Rams a cambiare piani per il ruolo di QB del futuro. La cosa fondamentale sarà stabilire come e quanto si riprenderà dalla rottura dei legamenti del ginocchio, un infortunio che ha creato problemi di ritorno anche a quarterback illustri come Tom Brady (l’ultimo che ci viene in mente). Intorno a lui la situazione sembra via via migliorare anno per anno, e nel 2014 l’attacco non dovrebbe avere più i cronici problemi di linea o di ricevitori. Il paracadute in caso di ricaduta dell’infortunio si chiama Shaun Hill, il veterano che ha sostituito Kellen Clemens.
Il dopo-Jackson è stato assicurato grazie alla rivelazione del 2013, quello Zac Stacy che partirà titolare, ma verrà affiancato da Cunningham o Mason, per ripartire su più fronti il pesante lavoro che aspetta il gioco di corsa dei Rams.
La linea offensiva dovrà fare i conti con il recupero di Jake Long e Scott Wells e con l’integrazione della prima scelta Robinson, con Saffold e Barksdale a garantire sicurezza dalla parte destra e Barrett Jones pronto finalmente a subentrare in caso di necessità, dopo la sfortunata stagione da rookie dello scorso anno che lo ha visto perennemente out per i postumi di un infortunio.
Nel reparto ricevitori è stata aggiunta l’esperienza di Kenny Britt, vecchia conoscenza di Fisher ai Titans, ma sarà interessante vedere come si svilupperà la battaglia tra Bailey (squalificato per le prime quattro giornate), Givens e Quick per conquistarsi un posto da titolare a fianco di Britt e di Tavon Austin, gli unici due che, al momento, sembrano essere sicuri del loro spot.
Tra i tight end, Jared Cook ricoprirà la medesima posizione della scorsa stagione, mentre Lance Kendricks dividerà il proprio tempo ad affiancarlo nei pacchetti a doppio tight oppure a fungere da bloccatore aggiunto nel gioco di corsa.
Fisher e Shottenheimer hanno fatto capire che l’attacco dei Rams 2014 sarà decisamente sbilanciato sulle corse, il che dovrebbe anche facilitare il gioco aereo di Bradford.

Pubblicità

DEFENSE

Tavon Austin, Jake Long, St. Louis RamsGregg Williams può finalmente mettere mano alla difesa dei Rams con due anni di ritardo, a causa della nota squalifica per il famigerato scandalo denominato “Bountygate”, e sarà davvero interessante vedere quale sarà il risultato.
La linea di difesa, già tra le prime della lega con Quinn, Long, Brockers e Langford, ha aggiunto un elemento di spicco scegliendo al draft di maggio Aaron Donald che, a quanto si Ë visto dai primi giorni di camp, promette di essere il classico giocatore di impatto immediato. Se aggiungiamo anche i tre del pacchetto linebacker, Laurinaitis, Ogletree e Dunbar (senza dimenticare Ray Ray Armstrong come outsider per un posto da titolare), il front seven dei Rams, accoppiato ai tradizionali schemi difensivi di Williams lascia intravvedere un potenziale enorme, e diventerà un problema al quale tutti gli attacchi aversari dovranno trovare una contromisura.
L’anello debole della difesa pare essere la secondaria. Janoris Jenkins e Trumaine Johnson partiranno cornerback titolari, mentre come safety saranno TJ Mc Donald (Strong) e Rodney McLeod (free) a coprire il profondo. Sulla carta il talento c’è, ma le prestazioni della scorsa stagione non lasciano molto tranquilli. E’ vero che Williams non concederà più quell’assurdo cuscino ai ricevitori avversari che erano il tratto distintivo della pessima difesa di Walton, ma le maggiori lacune mostrate dai DBs la scorsa stagione riguardano soprattutto la copertura a uomo, opzione che Williams predilige molto per liberare un uomo da mandare nel backfield avversario e sfruttare così la grande pressione esercitata dalla pass rush in linea.
Da tenere sotto osservazione Lamarcus Joyner, un rookie che dovrebbe, almeno inizialmente, ricoprire il ruolo di slot back nel pacchetto nickel, ma che potrebbe ben presto soffiare il posto ad uno tra Jenkins e Johnson, se le loro prestazioni non fossero all’altezza delle aspettative.

CONCLUSIONE

In conclusione, sono molti i motivi per sperare in una stagione finalmente positiva, anche se trovarsi nella division decisamente più forte della lega non aiuterà certo a premiare eventuali stagioni finalmente vincenti. In gioco non ci sono solo i risultati sportivi, pur importanti, però. Una buona stagione potrebbe aiutare i Rams a restare nel Missouri rinnovando gli accordi con la città di St.Louis oramai scaduti, grazie ai quali già dal 2015 Stan Kroenke potrebbe decidere di portare la squadra da qualche altra parte, cosa che i nostalgici della California non fanno altro che rimarcare giorno dopo giorno.

Merchandising Merchandising

Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

Articoli collegati

7 Commenti

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.