Wild Card 2023: Red Zone struggle (Detroit Lions vs Los Angeles Rams 24-23)

I Detroit Lions sfatano il tabù playoff e vincono per la prima volta in post season dal 1992, battendo i Los Angeles Rams 24-23 dopo una partita bella, avvincente e spettacolare, sicuramente la migliore di queste wild card (al netto delle due che, al momento in cui scriviamo, debbono ancora disputarsi).

Jared Goff si è preso, alla fine, la sua rivincita su Sean McVay, che l’aveva cacciato da Los Angeles, ma soprattutto è riuscito là dove l’icona Stafford non era riuscito: vincere una partita di playoff. Non male per un quarterback che, dopo la trade con i Lions, avrebbe dovuto sparire dai radar della NFL nel giro di una stagione. E se qualcuno pensava che i due quarterback sarebbero stati condizionati dalla situazione, beh… la risposta che ha dato il campo va nella direzione completamente opposta.

Come dicevamo in apertura, è stata una partita molto divertente e che ha lasciato gli spettatori incollati allo schermo fino alla fine, con una continua rincorsa tra le due squadre, sempre con i Lions avanti nel punteggio, nel tentativo di aggiudicarsi uno dei quattro posti disponibili nel Divisional Playoff.

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L’incontro si è svolto secondo le previsioni della vigilia, con le due difese che hanno fermato il gioco di corsa avversario (anche se i Rams hanno faticato a contenere Montgomery ad inizio partita) ma hanno subito il gioco di lancio.

Detroit ha confermato la propria debolezza nella secondaria, con entrambi i cornerback bruciati sul profondo più di una volta da un indiavolato Puka Nacua (record di yard guadagnate da un rookie nei playoff) e da un singolo acuto di Tutu Atwell, ma ha mostrato anche qualche lacuna nel medio corto, con Davis Allen e Tyler Higbee (fino all’infortunio) che a volte hanno ricevuto e guadagnato bene.

Ribaltando il fronte, anche la secondaria dei Rams ha patito abbastanza. Con Russ Yeats a sostituire Derion Kendrick, viste le ultime prestazioni, a dare corda ai ricevitori dei Lions ci ha pensato Akhello Witherspoon, in una delle sue rare défaillances nei primi due quarti. La secondaria è anche stata messa in difficoltà dalla scarsa, per non dire nulla, pressione su Goff, che inizialmente doveva essere uno dei punti cardine della difesa di Los Angeles. Nel secondo tempo l’inedito fronte a cinque schierato da Raheem Morris ha cominciato a dare i suoi frutti, e l’attacco dei Lions ha iniziato a balbettare, segnando solo 3 punti nella seconda metà di gioco.

Quei tre punti sono stati, però, abbastanza, grazie alla partenza razzo di Goff che ha terminato in touchdown i primi tre drive della partita mettendo subito distanza tra sè ed i Rams, i quali sono cresciuti man mano che la partita entrava nel vivo. Le prestazioni sono state simili, sia in attacco che in difesa, a livello di singoli ma anche a livello di strategia. Dove si è decisa, quindi, la partita? Nella red zone di Detroit.

Per ben tre volte Stafford ha condotto i suoi in red zone e per ben tre volte i Rams si sono dovuti accontentare di un field goal, a differenza dei tre viaggi in red zone dei Lions che sono sfociati tutti e tre in touchdown.

I Rams hanno saputo segnare solo da lontano, quando riescono a fare, e bene, il loro gioco di confondere le difese con una marea di tracce che si incrociano per poi liberare da qualche parte un ricevitore. Nacua ci ha messo del suo in almeno due occasioni, così come Atwell, ma è indubbio che in campo aperto l’attacco dei Rams ha una resa decisamente migliore di quando il campo si accorcia e la secondaria si intasa di giocatori. I Lions hanno messo giù una difesa bilanciata, attenta anche a coprire le corse esterne mettendo gli edge molto larghi, ed infatti l’unica jet sweep tentata dai Rams è andata in negativo. Svarioni dei cornerback a parte, è stata una difesa che ha saputo, come si suol dire, flettersi senza rompersi, esaltandosi nel corto della red zone e, praticamente, dando ai Lions il vantaggio decisivo che è valso il playoff.

Basterà anche contro la vincente tra Eagles e Buccaneers? Chi può dirlo? Magari la strategia sarà completamente diversa, dovendo affrontare due attacchi molto diversi da quello di Los Angeles.

Per quanto riguarda i Rams si chiude, con una punta di amarezza, una stagione straordinaria. Dati come candidati alla corsa per Caleb Williams, i californiani si sono costruiti una signora stagione partita per partita, passando dallo sfacelo della partita di Dallas alle vittorie delle ultime giornate che sono valse una insperata post season. Perdere per un punto fa sicuramente male, perdere proprio la partita che aveva delle motivazioni in più, è ancora peggio, mala situazione è rosea a Los Angeles. La squadra è molto più avanti del previsto nella ricostruzione, ci saranno soldi sia per rifirmare chi diventerà free agent che per prenderne altri da fuori, e poi ci saranno le scelte al primo e secondo giro da sfruttare. Ci sono modi molto peggiori per finire una stagione.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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