I Green Bay Packers avanzano al turno successivo, vincendo la gara contro i rivali di Conference, affronteranno i San Francisco 49ers ma, soprattutto, alimentano il loro sogno, le loro speranze di vittoria.
Goodnight receivers.
Goodnight defensive back.
Goodnight from the playoff Pack.#GBvsDAL | #GoPackGo pic.twitter.com/tJ8u3k4QMN— Green Bay Packers (@packers) January 15, 2024
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La partita inizia subito in discesa per i Packers che segnano un touchdown nel drive d’apertura per gentile cortesia di Aaron Jones, che terminerà la sua gara con tre rushing touchdown e 118 yard di guadagno, spalmate in 21 carries.
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Il primo tempo sarà caratterizzato da un vero e proprio dominio giallo-verde. I big play, realizzati soprattutto sull’asse Love-Doubs, con il numero 87 che finirà la sua partita con 151(!) receiving yard in sei ricezioni su sei target, i due intercetti (tra cui una pick six) e una difesa in stato grazie portano il parziale sul 27-0 per gli ospiti, che diventa 27-7 a tempo praticamente scaduto grazie all’agevole ricezione di Ferguson in end zone che porta un po’ di speranza tra le file dei Cowboys.
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Speranza che non viene alimentata poiché al calcio realizzato da Aubrey e al touchdown refertato da Pollard rispondono Aaron Jones prima e Musgrave poi. Quest’ultimo riceve un lancio di circa 35 yard tutto solo, che porta agevolmente e quasi incontrastato nella end zone, portando la sua squadra a quattro possessi di vantaggio con pochi minuti rimanenti nel terzo quarto.
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Spread che cresce nuovamente con il touchdown di Romeo Doubs, che corona la sua incredibile partita realizzando il settimo touchdown di squadra, dopo decisione del coaching staff di giocarsi il quarto down, e mettendo, se ce ne fosse ulteriore bisogno, la parola fine alla gara.
Doubs comes up BIG in the DUB!#GBvsDAL | #GoPackGo pic.twitter.com/jDVEHldSWu
Pubblicità— Green Bay Packers (@packers) January 15, 2024
Tra i tanti interrogativi che verrebbe da porsi per quel che riguarda i Cowboys, tra cui il clamoroso tracollo difensivo dell’attacco, che produce punti solo nel cosiddetto garbage time, per di più in uno stadio in cui ha abituato i tifosi a dei bottini offensivi sempre molto ricchi, la mancata solidità difensiva, artefice di una grande stagione, ma che, nell’occasione più importante, ha lasciato grandi spazio di manovra a quasi tutti i ricevitori dei Packers, forse quello più enigmatico è: che ne è stato di Dak Prescott e CeeDee Lamb?
L’asse, o la speciale connessione, che si era instaurata tra i due era stata il vero motivo del successo dei Dallas Cowboys, i giochi chiamati che avevano Lamb come destinatario sembravano destinati ad tre soli risultati: la ricezione, la conquista del primo down o il touchdown. Tutta la magia però, nella notte del 14 gennaio, è svanita. Tra i due ci sono stati anche confronti verbali nelle battute iniziali che già facevano presagire quello che poi è avvenuto. CeeDee Lamb è stato il target dei lanci di Prescott 17 volte, realizzandone solo 9. A parte qualche drop sporadico, i due erano sintonizzati su canali diversi o, come direbbe Sofia Coppola, ‘lost in translation’, incapaci di comunicare.
Dallas esce così dai playoff ancora una volta troppo presto per quello che potrebbe, e dovrebbe, dimostrare, piena di rimorsi e sempre con l’amaro in bocca.
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Sarebbe stato difficile, quasi impossibile, prevedere una stagione come quella che stanno disputando i Green Bay Packers. Le premesse facevano pensare ad un anno di transizione, un anno per sviluppare e far crescere il loro giovane roster, ma la squadra giallo-verde aveva ben altri programmi. Lo si è intuito da quella partita del giorno del Ringraziamento, giocata contro i Detroit Lions, in cui si pensava ad una gara dal risultato a senso unico e che ha invece rappresentato il turning point della loro stagione. Perché i Packers da fine novembre giocano un football diverso, migliore e, con le parole che potrebbero usare Jim Belushi o Dan Aykroyd, sembrano essere una squadra ‘in missione per conto di Dio’.
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