Uno sguardo al 2019: New Orleans Saints

Vi proponiamo la review della stagione 2019 delle trentadue squadre NFL, aspettative, risultati, futuro. Oggi è il turno dei New Orleans Saints.

COME DOVEVA ANDARE…

Il Championship di NFC, perso al supplementare contro i Rams con uno strascico di polemiche pressoché infinito, ha gridato vendetta fin da quel fischio finale in casa Saints. E New Orleans si presentava ai blocchi di partenza per provare a ritornare subito all’atto finale di Conference, per vincerlo e conquistare un biglietto per il Super Bowl di Miami. I requisiti c’erano tutti, pur con un calendario quantomai complicato e una division di altissima qualità come la NFC South di questi ultimi anni. I presupposti, però, erano tutti quanti in regola per confermare il 13-3 del 2018 e scrivere una parola fine diversa sulla stagione con i seguenti playoff.

…E COME E’ ANDATA

E infatti il 13-3 è stato incredibilmente confermato, ma i buoni propositi sono stati distrutti da un Wild Card Game clamorosamente deludente contro i “soliti” Vikings. Poco da dire su una straordinaria regular season, in cui a un paio di sbiadite performance contro Rams e Falcons – oltre alla sconfitta testa a testa fino all’ultimo drive contro gli scatenati Niners – hanno corrisposto più e più prestazioni entusiasmanti. La banda di Sean Payton, però, ha avuto la sfortuna di ritrovarsi in vetta alla NFC insieme a 49ers e Packers, che però hanno sfruttato un miglior record testa a testa e di Conference per prenotare un posto al Divisional Round. E New Orleans si è sciolta contro Minnesota, che già due anni fa aveva interrotto il sogno di Drew Brees e compagni in un pazzesco Divisional. Tre quarti disastrosi contro uno scatenato Dalvin Cook hanno lasciato spazio a un’entusiasmante rimonta nel quarto, ma in overtime Kirk Cousins ha interrotto i sogni di gloria del Mercedes-Benz Superdome con il touchdown pass per Kyle Rudolph.

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COSA HA FUNZIONATO…

La partita contro i Vikings finisce quasi in toto nel paragrafo che segue, mentre nella fantastica regular season dei Saints gli aspetti positivi proprio non sono mancati. Drew Brees ha collezionato i soliti numeri da fenomeno, concentrati però in 11 partite in seguito a un infortunio al pollice: 2.979 passing yard con il 74.3% al lancio, 27 touchdown pass e appena 4 intercetti, per un fenomenale passer rating di 116.3. Anche quando Brees non è stato in campo, però, New Orleans ha potuto contare sull’ottimo contributo di un Teddy Bridgewater rinato da backup: 228.3 passing yard a partita nelle sei giocate da starter, 9 touchdown pass e 2 intercetti. In calo rispetto, invece, il rendimento di Alvin Kamara rispetto alle prime due stagioni in NFL, ma il backfield composto insieme al buon Latavius Murray e all’eclettico Taysom Hill ha prodotto numeri importanti. Restando nel fenomenale attacco, soltanto applausi per i numeri collezionati da Michael Thomas, che gli sono valsi il titolo di Offensive Player of the Year: non soltanto il record nella storia NFL di 149 ricezioni, ma anche 1.725 yard e 9 touchdown. Alle sue spalle è mancato un secondo wide receiver di altissimo livello, ma Jared Cook ha fatto il fenomeno nel ruolo di tight-end: 705 receiving yard e, soprattutto, ben 9 touchdown e 15 giocate da oltre 20 yard. Ottime prestazioni anche da parte della offensive line, che ha concesso appena 25 sack e dato il suo contributo alle ben 373.9 yard a partita dei Saints.

Passando alla difesa, New Orleans ha fatto faville contro le corse avversarie, concedendo la miseria di 91.3 rushing yard a partita e 12 touchdown in tutto. A dare spettacolo è stato soprattutto un mostruoso Cameron Jordan da 53 tackle, 15.5 sack, 18 tackle for loss e 3 pass deflected. Tra i linebacker, invece, a guidare il reparto è stato Demario Davis, eccezionale con 111 tackle, 4 sack, 11.5 tackle for loss e ben 12 pass deflected. Sebbene la difesa contro il passing game non sia stata altrettanto prestante, merita una nota l’annata di Vonn Bell: per lui 89 tackle, 6 tackle for loss, 5 pass deflected, 1 intercetto, 2 fumble forzati e ben 5 fumble recuperati in tutto. Da sottolineare, infine, il fattore Will Lutz: il kicker è stato tra i più prestanti in NFL, con 32 field goal a segno su 36 tentati e 48/49 negli extra point, e non ha mai sbagliato quando ha calciato da meno di 40 yard.

Michael Thomas Saints Browns

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Qualche scricchiolio qua e là nelle tante certezze di casa Saints si è avvertito. Kamara ha collezionato 797 rushing yard e 533 receiving yard, per un totale di 1.330 yard e 6 touchdown. Sebbene restino numeri di tutto rispetto, il passo indietro rispetto alle 1.592 della regular season precedente, con 18 touchdown in tutto, si è fatto sentire. Come detto, Brees ha sofferto l’assenza di un’alternativa tra i wide receiver alle spalle di Thomas, ma New Orleans in questo senso si è mossa con intelligenza in sede di free agency. Difficile muovere altre critiche sull’eccezionale regular season di tutto l’attacco, mentre la difesa ha deluso contro i quarterback avversari.

I Saints sono finiti sotto la media NFL con 241.8 passing yard concesse di media, per altro condite da 27 touchdown pass e con soli 13 intercetti messi a tabellino. Per fortuna, i ben 51 sack collezionati hanno aiutato e non poco a ridurre i passer rating dei quarterback affrontati. La sensazione è che la secondaria avesse bisogno di rinforzi a fianco del talento di Marshon Lattimore e Marcus Williams, ma, anche in questo senso, i Saints hanno risposto con saggezza nelle prime mosse concluse in offseason. Molte più critiche si possono muovere analizzando il Wild Card Game che è costato la stagione agli uomini di Payton. La prestazione in primis di Brees (26/33 per 208 yard con 1 TD pass, 1 INT e 1 fumble) non è stata all’altezza, ma, a prescindere dall’estro di Hill, nessuno ha convinto in un attacco sotto ritmo. E la difesa, pur non concedendo granché a Cousins, è sparita nel drive che ha deciso la partita al supplementare.

E ADESSO?

Si riparte da un’altra dolorosa sconfitta nei playoff e, di fronte ai Saints, non ci saranno più così tante occasioni d’oro da poter sfruttare. Il rinnovo di Brees per le prossime due stagioni ha portato alla fuga di Bridgewater verso i Panthers e New Orleans ha regalato al proprio quarterback una nuova eccezionale arma in Emmanuel Sanders, l’incastro ideale nell’attacco di Payton. Dagli Eagles è invece approdato Malcom Jenkins che, insieme all’omonimo Janoris – arrivato a fine stagione dai Giants – potrà rinforzare una secondaria con qualche mancanza in termini di esperienza. La partenza di un Tedd Ginn in forte flessione non peserà, mentre Eli Apple e Vonn Bell, che hanno firmato rispettivamente per Raiders e Bengals, potrebbero creare qualche rimpianto in più in ottica futura. Nel complesso, però, le mosse dei Saints prima del Draft sono state mirate e azzeccate. Il tempo stringe, ma New Orleans, ancora una volta, si presenterà ai blocchi di partenza per le favorite a volare al prossimo Super Bowl.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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