Nel segno dei field goal (Dallas Cowboys vs New York Jets 30-10)

I Cowboys si confermano in grandi condizioni e superano, senza troppe difficoltà, i Jets che resistono per un tempo ad una segnatura di distacco, ma poi nel secondo tempo non riescono più ad impensierire i texani, ai quali basta tenere a lungo il possesso e affidarsi ai calci di Brandon Aubrey.

La superiorità dei Cowboys si é manifestata in un primo tempo in cui l’offense ha conquistato 16 primi down contro i sei dei Jets e Dak Prescott ha fatto registrare un eccellente 21 su 26 per 165 yard nette e due TD passes. Nel secondo tempo é bastato mantenere lo stesso passo sia con i passaggi (10 su 12 per 90 yard il parziale) sia con le corse (72 yard nel secondo tempo a fronte delle 62 del primo) per incrementare il vantaggia sia pure accontentandosi di segnare solo su field goal con Brandon Aubrey, ex Generals della USFL, alla sua prima stagione NFL, a mettere a segno un ottimo 5 su 5, uno dei quali da 52 yard

Protagonista dello schieramento offensivo di Dallas é stato, per il gioco aereo, CeeDee Lamb che ha ricevuto 11 dei 13 passaggi di cui é stato il target, per 143 yard, mentre per il gioco di corse, altrettanto produttivo, é stato Tony Pollard con 72 yard in 25 tentativi di corsa.

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La partita deludente dei Jets e di Zach Wilson che erano reduci dall’ottima performance contro i Bills é stata in buona parte causata dalla grande prova della DL texana che, guidata da un Micah Parsons inarrestabile nei suoi blitz, ha messo a segno 3 sack e 5 QB hit, ma anche della secondaria, che ha annichilito il gioco aereo dei Jets con 3 intercetti e 7 pass breakup.

In campo newyorkese Zach Wilson ha sofferto molto la pressione della difesa avversaria, ma non é stato aiutato neanche dai suoi ricevitori. Garreth Wilson, sottoposto a una marcatura strettissima ha ricevuto solo due passaggi su 8 target coprendo 82 yard, 68 delle quali in occasione del touchdown segnato, unica occasione in cui é riuscito a eludere la marcatura e involarsi in end zone. Il gioco di corsa é stato pressoché inesistente, solo 64 yard in 16 tentativi, 36 delle quali corse da Zach Wilson.

In definitiva é stata la vittoria della squadra con il gioco più versatile, con un’ampia varietà di soluzioni d’attacco e una difesa che allo stato attuale non mostra punti deboli. Se Dallas riuscirà a mantenere la continuità a questo livello, potrà certamente ambire a traguardi importanti.

Per i Jets un bagno di umiltà dopo la sbornia di lunedì, ma il talento non manca e probabilmente sarà necessario dare più fiducia a Wilson che, alla luce della partita contro Buffalo, ha certamente i numeri per fare un campionato dignitoso.

La cronaca in sintesi

Dallas va in vantaggio al primo possesso con un pass di 4 yard per il TE Jake Ferguson. Seguono due possessi a testa senza esito poi, all’inizio del secondo quarto, arrivati entro le dieci di New York, i texani affidano ad Aubrey il compito di calciare per i tre punti da 35 yard.

Dopo un three & out a testa, l’ovale torna a Zach Wilson che serve un bel passaggio al suo omonimo Garreth che va in end zone per 68 yard di guadagno.

Sul 10-7 però i Cowboys ristabiliscono le distanze al termine di un drive di oltre cinque minuti grazie a un passaggio di Prescott per l’altro TE Luke Schoonmaker. Segue la trasformazione da 2 punti per il 18-7, ma prima della chiusura del tempo, New York mette a segno un field goal da 34 yard con Austin Seibert che chiude il primo tempo sul 18-10.

Nel secondo tempo, come anticipato, i Cowboys entrano in modalità controllo e, mentre la difesa ferma l’offense biancoverde, l’attacco macina yard e minuti senza correre rischi mettendo a segno altri quattro field goal per il 30-10 finale.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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