Super Fields non basta, ma va bene così! (Detroit Lions vs Chicago Bears 31-30)

Per la seconda volta, in due settimane di football, uno straordinario Justin Fields non basta ai Bears per vincere.

Prima il record contro Miami con cui Fields ha scalato la vetta delle migliori prestazioni su corsa dei QB di tutti i tempi in partita singola, record che apparteneva a Michael Vick (173 yard) e migliorato da Giustino a 178 yard; poi la riconferma a sette giorni di distanza con altre 147 yard corse che comprendono una volata a touchdown da 67 yard!  

Ma i Bears riescono a sprecare quanto di buono costruito dal loro quarterback, se vogliamo con anche un pò di complicità degli arbitri, i quali per la seconda settimana consecutiva (l’interferenza non concessa sul finale contro i Dolphins non l’abbiamo digerita) penalizzano il team di Chicago. Non importa perchè l’obiettivo attuale non è quello di vincere, bensì di forgiare carattere e scavare le fondamenta che dovranno sorreggere il futuro imminente.

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La rimaneggiata difesa di Chicago in una prima parte aveva anche fatto bene, comportandosi in modo combattivo e ordinato. Ma poi i nodi vengono al pettine e i limiti di questo reparto emergono tutti senza troppi sforzi. Difficile truccare il volto di una difesa che porta ancora i solchi delle cicatrici degli addii di Smith, Quinn, Mack e Hicks… Il makeup è affidato a Jack Sanborn, linebacker rookie da Wisconsin, che offre una solidissima prova da 12 tackle, 2 sack e 2 QB hits.

Bene così Sandorn, ma attendiamo riconferme da parte tua perchè a Chicago il retaggio di quel ruolo ha una certa rilevanza e ci teniamo a fartelo sapere.

Attenzione però a esaltare questo giovane prima del tempo perchè la sua prova di ieri è stata esaltante quasi tanto quella di Fields, ma questo giovane LB non è esattamente Roquan Smith. Almeno, per ora non lo è ancora. E difficilmente lo diventerà sebbene a Chicago sperino di aver tirato fuori il coniglio dal cappello; tempo al tempo le risposte arriveranno.

Una sconfitta che infastidisce non poco il mondo Bears, perchè coronare la prestazione di un superlativo Justin Fields sarebbe stato il giusto epilogo di questa domenica di metà novembre; invece si perde di un soffio per aver spento la luce troppo presto, per aver concesso ai Detroit Lions la bellezza di 21 punti nell’ultimo quarto. Abbastanza per mandarci KO e perdere di un misero punticino.

Il bruciore della sconfitta è in qualche maniera alleviato dall’idea del draft che oggi vedrebbe i Chicago Bears pescare alla sesta pick assoluta. Il record di 3-7 condiviso con Panthers, Jaguars e Saints trova nei Bears la peggiore nelle statistiche di classifica e al momento li posiziona sul gradino più basso.

La stagione è ancora lunga ma da parte nostra è inutile nascondersi dietro a un dito: la scelta alta al draft 2023 ci ingolosisce e non poco!

Sono invece arrivate risposte importanti da parte di Cole Kmet, ancora a segno in modo brillante e abile nel mostrare una splendida alchimia nel suo dialogo con Justin Fields; e sempre quest’ultimo, Fields, ha cementato la sua immagine a suon di corse, volate e a furia di seminare il panico nelle difese avversarie. Una volta è un caso, due volte forse è fortuna, ma alla terza volta ci si alza il sopracciglio alla Carlo Ancelotti!

E se tre prove fanno un indizio, beh allora i Bears hanno la verità nelle loro mani.

A Chicago è sbocciata la primavera, a Chicago è fiorito Justin Fields.

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