Un QB italiano nella NFL: week 5, la storia si ripete

Quasi completamente assorbito da questa mia avventura americana, dagli allenamenti settimanali e dalle partite, le quali intervallano altri allenamenti e altre settimane che si concluderanno con altre partite, non mi sono quasi reso conto che è già passato un mese dall’inizio della regular season e che quella di cui sto per raccontarvi è già week 5 NFL, nella quale affrontiamo i Dallas Cowboys.

L’America’s Team arriva a San Francisco con un record di 3-1 esattamente come il nostro (nel campionato che sto disputando in VR i niners hanno perso una partita) e, proprio come noi, l’unica sconfitta registrata fino ad ora è stata contro gli Arizona Cardinals. Tanto basterebbe a far crescere l’attesa per questo match che, almeno sulla carta, pare esser molto equilibrato. Tuttavia, una partita che vede affrontarsi 49ers e Cowboys è già di per sé un evento atteso, capace di far riaffiorare molteplici ricordi, a causa dell’accesa rivalità tra le due franchigie iniziata negli anni’70 e che si arricchisce periodicamente di nuovi capitoli; basti pensare ai playoff delle ultime due passate stagioni.

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La partita casalinga di week 5 dimostra di rispecchiare esattamente le attese: con le difese di entrambe le squadre che dominano sugli attacchi avversari a suon di sack e intercetti e che congelano il punteggio sullo 0-3, per la squadra texana, per quasi tutta la partita.

A 2 minuti e 15 secondi dal termine però, Tashaun Gipson intercetta un lancio del QB di Dallas, Dak Prescott, e riesce a restituirci il possesso sulle 50 yard. Rientro così in campo con la offense Red & Gold in una zona molto vantaggiosa e con la consapevolezza che quella potrebbe esser la nostra ultima possibilità di mettere punti sul tabellone; difatti, con il poco tempo rimasto, quello potrebbe esser l’ultimo drive offensivo a nostra disposizione e, se dovessimo perdere il possesso o non arrivare in endzone, non riusciremmo probabilmente più a rientrare in partita.

Ci posizioniamo quindi in shotgun formation, snap, vedo Jennings eseguire perfettamente una dig route e liberarsi del difensore, così gli scaglio subito contro il pallone. Jennings lo riceve sulle 44 yard avversarie e inizia a correre finchè non viene atterrato sulle 26 yard.

2 minutes warning, chiamo l’huddle e comunico ai compagni lo schema appena ricevuto dal coach: X fly; in poche parole, puntiamo dritti alla endzone. Così ci riposizioniamo in shotgun formation, ricevo lo snap, e vedo nuovamente Jennings correre la sua traccia a tutta velocità e lasciarsi dietro il difensore texano quel tanto che basta per ricevere il pallone e segnare il primo touchdown della partita. Passiamo così in vantaggio per 7-3.

Tuttavia, mi accorgo subito che il tempo sul cronometro è giusto sufficiente per permettere ai Cowboys di giocare un ultimo drive che, in caso di segnatura, permetterebbe loro di vincere quasi sicuramente. Non ci resta quindi che affidarci nuovamente alla difesa.

Dak Prescott e compagni si posizionano sulle 18 yard con il cronometro che segna 1.43, effettua il primo lancio e guadagna immediatamente il primo down. Ripartono dalle 34 yard, Prescott lancia nuovamente per il 1st & 10, che però questa volta risulta incompleto. Dalla panchina tiro un sospiro di sollievo. Siamo scesi sotto il minuto. Seguono altri due lanci incompleti e i Dallas Cowboys si trovano costretti a giocare un 4th & 10.

L’atmosfera è tesissima, i tifosi di casa stanno facendo un rumore infernale che si riversa in campo e sovrasta addirittura la mia voce (come si può percepire dal video della partita). Prescott lancia nuovamente, questa volta completa il passaggio e la squadra ospite conquista il primo down. Sarà 1st & 10 dalle 48 yard. Al primo tentativo, lanciano nuovamente e conquistano poco più di 9 yard con un passaggio a cui seguono altri due tentativi incompleti. Dallas si ritrova quindi nuovamente costretta a giocare un quarto down, anche se questa volta mancano solo pochi inches per guadagnare il firstdown, che difatti trovano con un lancio per Ceedee Lamb che viene atterrato sulle 20 yard della squadra di casa.

Mancano appena 11 secondi sul cronometro, se i Cowboys riuscissero a farseli bastare, porterebbero a casa questa vittoria. La tensione è alle stelle e da bordocampo provo la stessa identica sensazione che provai durante il wild card round di due anni fa, quando Niners e Cowboys si trovarono in una situazione analoga: Dallas in attacco con una manciata di secondi sul cronometro per conquistare 40 yard, che sarebbero valsi la qualificazione al turno successivo dei playoff. In quell’occasione, Prescott corse centralmente e venne fermato dalla difesa di San Francisco sulle 25 yard, in campo, facendo esaurire tutto il tempo a diposizione prima che l’attacco dei Cowboys riuscì a riposizionarsi regolarmente per lo snap.

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Il rumore nello stadio interrompe il mio divagare con la mente e mi riporta al qui ed ora. Questa volta sto vivendo la storia in prima persona e da bordocampo osservo Prescott e compagni posizionarsi per il 1st & 10, ma è pass incomplete. I Cowboys si posizionano nuovamente per provare il 2nd & 10 quando mancano 7 secondi sul cronometro. Il quarterback texano riceve lo snap, indietreggia quanto basta per simulare di consegnare la palla nelle mani di Pollard e, invece, si gira e scaglia la palla in direzione di Ceedee Lamb, che riceve e si invola verso la endzone, ma la difesa dei 49ers riesce a bloccarlo sulle 10 yard, senza che il ricevitore riesca ad uscire dal campo, il cronometro va a zero e termina qui la partita! Rimango incredulo ad esultare con i compagni! La storia si ripete!

Questo finale al cardiopalmo è una dimostrazione di quanto il football sia uno sport incredibile! A livello professionistico o amatoriale, reale o virtuale è l’unico sport che io conosca in grado di regalare così spesso questo tipo di emozioni, con questi tempi, talvolta veloci e talvolta lenti, che riescono ad alterare i sensi e farti vivere momenti indescrivibili. E con l’augurio che di momenti come questi ne vivremo ancora molti durante il resto della stagione (che sia virtuale o reale), ci lasciamo alle spalle week 5 con l’incoraggiante record di 4-1 e ci prepariamo alla trasferta in Ohio di settimana prossima, nella quale affronteremo i Cleveland Browns.

La partita è disponibile in versione video sul canale YouTube di Huddle Magazine e, come per le scorse settimane, potrete sentire la mia voce, gli schemi chiamati dal coach e, soprattutto, il rumore percepito in campo, quando l’atmosfera si fa particolarmente calda e la voce del pubblico rende difficile la comunicazione in campo.

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Dennis Giraldo

Con i piedi a Milano e lo sguardo costantemente al di là dell'oceano. Appassionato di football americano e faithful to the bay. Seguitemi su Twitter (ehm.. volevo dire X) per altri contenuti footballistici

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