I Chiefs tornano alla vittoria contro NY, ma che fatica! (New York Giants vs Kansas City Chiefs 17-20)

Un pò di cuore in gola. Dita incrociate e preghiere che si levano alte nella notte. Ma ovviamente nessuno si aspettava che Daniel Jones riuscisse a rimontare, o almeno a pareggiare i conti coi Chiefs padroni di casa con meno di un minuto sul cronometro in occasione dell’ultimo drive e senza timeout a disposizione. Difatti, così è stato. Non per mancanza di fiducia nei confronti del buon Jones, ma più che altro perchè la sua manovra è spesso impacciata e poco fluida.

Davanti a lui c’è tutto il tempo anche per imparare a gestire questo genere di situazioni con meno impeto e più serenità. Onore agli sconfitti perchè al di là delle differenze tecniche e gestionali, dei contratti roboanti o dei gregari che hanno limiti evidenti, i New York Giants hanno venduto cara la pelle.

Jones e i Big Blue escono a testa alta da Kansas City sebbene la sconfitta di Week 8 elimini definitivamente ogni briciola di ambizione newyorkese per questo 2021; non che ce ne fossero molte a dire il vero, ma visto il susseguirsi di sciagurati eventi da parte di tutti i componenti della NFC East lo scorso anno, magari qualcuno dalle parti di Manhattan sperava di potercela fare in qualche maniera. Invece Dallas prende tutto e quest’anno non lascia avanzi nel piatto, quindi salvo follie la East è affare già chiuso.

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Devontae Booker, 15 portate per 60 yard, in quanto a corse (purtroppo) non è un’unghia di Saquon Barkley. Booker ha più successo nele ricezioni dove con 5 completi totalizza 65 yard. Il running game di New York è del tutto inesistente e, probabilmente, nemmeno la potenza di un Barkley in splendida forma potrebbe costruire molto di più in questa fase. Daniel Jones deve affidarsi ai lanci: 22/32, 222 yard, 2 TD Pass e 1 intercetto. Buono il dialogo con John Ross che completa una delle due ricezioni con una presa da 50 yard bruciando mezzo campo! In fase di marcatura invece, Jones si affida ai tight end: Engram e Kyle Rudolph non tradiscono.

Dall’altra parte Mahomes si destreggia e lo fa anche bene se vogliamo, ma poi si complica un pò la vita da solo. Intercetto in apertura che giunge proprio a ridosso della zona rossa e che porta quel tantino di esasperazione che soffoca i tifosi. Ci impiega qualche giro di lancette, Mahomes, a rimettersi in bolla e Tyreek Hill gli offre un grande contributo. Per Hill prova di tutto rispetto con 12 ricezioni, 94 Yds e 1 touchdown (il primo della serata per KC).

La difesa dei Giants chiude bene lo spazio e non permette ai wideout di Andy Reid di spaccare il campo con big play di nessun genere. Reid decide quindi di includere maggiormente il gioco sulle corse che offre respiro alle frecce rosse; Darrell Williams e Derrick Gore dividono l’onere con 49 e 48 yard, Gore ci mette anche una meta. Patrick Mahomes cerca di velocizzare le azioni e muove la catena con piccoli passi. Insomma, l’attacco di Kansas City fa tanto rumore ma non conclude un granchè.

Travis Kelce è abbastanza irriconoscibile. Forse un pò escluso dalle chiamate in sideline ma comunque poco incisivo: 4 ricezioni su 7 lanci, 27 yard e 1 fumble che a sensazione si sarebbe potuto evitare. Un Kelce leggermente sottotono però non basta a frenare lo spirito di un attacco che, anche se con fatica, trascina la sua città al successo.

Sette punti nel primo quarto, sette nel secondo, zero nel terzo e un paio di calci che combinano sei punti nel finale. Nella NFC, dopo otto giornate di campionato, la difesa dei New York Giants è quella che concede più punti di tutta la conference dietro solo a quelle di Washington e Detroit. Lo stile di gioco dei Chiefs, nell’attaccare, ha la pretesa di sfondare il campo ma poi a conti fatti non trova il modo di esprimersi con la stessa efficacia di un tempo. Il fatto che Kansas City, per portarla a casa, abbia dovuto ridursi ad un field goal di Butker per poi rimettere tutto nelle mani della difesa sull’ultimo possesso contro questi Giants è un pò emblematico. Come dire, significativo nel rappresentare le difficoltà di un momento che sembra interminabile. La grande fortuna di questa squadra è quella che i singoli conoscono molto bene il loro sistema e dunque, in qualche modo, si riescono sempre a trovare. La linea offensiva è quella che è, un paio di meccanismi che sono saltati ed hanno fatto inceppare tutto il motore: Patrick Mahomes è obbligato, troppo di frequente, a mettersi in fuga verso le sue retrovie per cercare la gloria.

Difficile dire se i Chiefs riusciranno a trovare il loro aggiustamento, o in quanto tempo riusciranno a ricompattarsi tornando al livello massimo di splendore. La AFC West rimane intricata, talmente fitta dall’inizio di settembre da sembrare quasi inaccessibile. Con la trade di lunedì pomeriggio e la cessione di Von Miller ai Los Angeles Rams, sembra che i Denver Broncos abbiano ufficialmente alzato bandiera bianca ma in questo sport mai dire mai. Tuttavia, avere un cacciatore di quarterback di quel livello in meno da dover affrontare nella divisione, per Mahomes e soci è oro colato in questo momento. Specie dal momento che Denver Broncos e Kansas City Chiefs non si sono ancora incontrate quest’anno.

Prima dell’apparentemente favorevole matchup coi Broncos però, i Chiefs avranno tre sfide delicatissime contro Packers, Raiders e Cowboys. Tutti team in gran spolvero e determinati ad arrivare fino infondo.

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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