Uno sguardo al 2021: Seattle Seahawks

I Seattle Seahawks si presentavano ai nastri di partenza della stagione 2021 da vincitori della NFC West, con l’ambizione di mantenere il primato in una delle division più difficili, se non la più difficile, dell’intera NFL. Tuttavia, le cose per i ragazzi di Pete Carroll non sono andate esattamente come sperato. Analizziamo i perché di questa disfatta, cercando di capire cosa possano aspettarsi dal futuro i tifosi di Seattle alla luce dei traumatici addii a Russell Wilson e Bobby Wagner.

COME DOVEVA ANDARE…

Partendo dal lato offensivo, c’erano grandi aspettative su cosa avrebbe potuto fare il nuovo offensive coordinator Shane Waldron; l’ex Rams aveva l’arduo compito di rivitalizzare lo stesso attacco che nella stagione precedente, dopo un buon avvio, divenne nella seconda metà della regular season estremamente prevedibile e sterile.
Spostandoci sul lato difensivo invece, la speranza dei Seahawks era quella di ripartire dal buon finale della stagione precedente, con il preciso compito di valorizzare al meglio tutte le potenzialità di Jamal Adams ed inserire nel migliore dei modi la prima scelta del draft 2020, Jordyn Brooks, come titolare fisso al fianco del veterano Bobby Wagner senza far rimpiangere KJ Wright, trasferitosi nel Nevada.

…E COME È ANDATA

Non è bastato l’inserimento di Gerald Everett per resuscitare un attacco che per larga parte è stato privo dei suoi due runningback titolari, Chris Carson e Rashaad Penny. Quest’ultimo infatti si è ripreso solo nel finale di stagione, con prestazioni tanto buone quanto inutili al raggiungimento dei playoff, che ormai erano già sfumati.
Quasi mai Seattle ha dato l’impressione di riuscire ad emergere dai propri problemi di produzione offensiva, costringendo la difesa a rimanere in campo molto più di quanto era lecito aspettarsi; complici poi problemi in secondaria, spesso gli avversari di turno hanno trovato nei minuti finali le giocate decisive per vincere la partita.
Molti infatti sono stati i match persi con uno scarto esiguo, alcuni a causa di calci sbagliati, altri a causa dell’assenza di Russell Wilson. In ogni caso, tanti piccoli errori hanno portato Seattle a chiudere con un record di 7-10, che l’ha relegata in fondo alla division.
La franchigia ha mancato così l’accesso alla post-season per la seconda volta in dieci anni.

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COSA HA FUNZIONATO…

TYLER LOCKETT

Se c’è qualcosa che va oltre il campo è quella ‘’connection’’ speciale che c’è tra Russell Wilson e Tyler Lockett… e qui probabilmente partirà la lacrimuccia (ndr). Il WR più sottovalutato di tutta la lega ha condito la sua stagione di big play chiudendo un’altra volta oltre le mille yard (la terza consecutiva) e otto touchdown. La cosa che colpisce di più è il suo drop rate e la capacità di eludere il marcatore arrivando smarcato in end zone.

LINEBACKER

Sempre parlando di feeling che vanno oltre il campo, Bobby Wagner ha dovuto salutare il suo compagno di reparto K.J Wright, sostituito da Jordyn Brooks; dopo aver trascorso il primo anno da rookie a rodare e a metabolizzare gli schemi, Brooks è stato ritenuto all’altezza di essere messo sulla rampa di lancio quest’anno. Il ragazzo non ha tradito le attese mettendo a segno il record di franchigia di tackle (184) di cui 109 in solo.
Se sui tackle non si discute, sulle coperture Brooks ha mostrato alcune lacune che, vista l’età, ha tutto il tempo per colmare. Bobby Wagner, da sempre il leader della difesa (e qui partirà un’altra lacrimuccia…), ha chiuso con 170 tackle di cui 93 in solo. La cosa che più colpisce di questo gran giocatore è che riesca molto spesso a ad essere decisivo, togliendo le castagne dal fuoco in situazioni ormai compromesse, anche se in coverage si sono notati i primi segni di cedimento. Inoltre, Cody Barton nel finale di stagione ha aumentato i suoi snap, proprio a causa degli acciacchi di Wagner, mostrando un buon livello e facendo ben sperare per gli anni a seguire.

SPECIAL TEAM

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Unico vero reparto rimasto costante per tutto l’anno. Michael Dickson si è confermato come uno dei migliori punter della lega, con una media di 46,9 yard per calcio. Ciliegina della stagione per lui è stato il double punt contro i Rams, una delle più belle giocate dell’anno. I Seahawks hanno concesso pochissime yard nei ritorni da kick e punt, grazie a placcaggi efficaci e ben mirati; spiccano i nomi di Nick Bellore, insieme al già citato Cody Barton, autore di un TD da ben 67 yards contro i San Francisco 49ers. In mancanza del rookie Dee Eskridge, che doveva essere il returner principale, il tandem Reed (poi diventato troppo importante per la difesa), Swain e Dallas non ha assolutamente sfigurato. Il Coach Izzo ha formato un ottimo reparto, sempre pronto a cogliere le occasioni e a non commettere errori e flag che spesso si sono rivelati micidiali per altre squadre.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

RUNNING GAME

L’infortunio di Chris Carson, appena rinnovato, e lo scarso contributo della O-Line a creare varchi ha sicuramente contribuito alla sterilità del gioco offensivo. La mancanza del running back uno, con i backup Alex Collins e Deejay Dallas poco utilizzati e poco incisivi, ha portato quello che è sempre stato un punto di forza di Seattle ad essere un problema. La situazione è migliorata col rientro di Rashaad Penny, vera stella dell’ultima parte di stagione, facendo aumentare i rimpianti per come è stato gestito il reparto durante la off-season.
Era infatti molto facile pronosticare degli infortuni per due giocatori storicamente injury prone come Carson e Penny ma, ciò nonostante, non sono stati presi i giusti provvedimenti per dare maggiore profondità ad un reparto fondamentale.

CORNERBACK

L’addio di Shaquill Griffin ha lasciato un vuoto da colmare. Durante la off-season la situazione è sembrata confusionaria, con la firma di Ahkello Witherspoon (poi ceduto agli Steelers) e l’aggiunta in extremis di ben tre giocatori (Blessuan Austin, Sidney Jones e John Reid). Capro espiatorio di una secondaria che ha concesso 265,5 yard su passaggi e 21,5 punti di media è stato Tre Flowers, tagliato a metà stagione dai Seahawks per poi essere ripescato come backup dai Bengals. Questo reparto, del tutto rimaneggiato, ha faticato non poco a trovare ordine, diventando solido solamente quando ormai la stagione era compromessa. Unico nota positiva DJ Reed , attualmente free agent molto ambito. Il rookie Tre Brown non è valutabile: ha mostrato ottime prestazioni, ma la sua stagione si è conclusa troppo presto a causa di un infortunio al ginocchio per poter esprimere un giudizio definitivo.

COACHING STAFF

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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. Questa massima latina rispecchia in pieno la situazione vissuta dal nostro ormai ex Defensive Coordinator Ken Norton Jr.
Esattamente come nella passata stagione, i Seahawks hanno altalenato una pessima prima parte di stagione ad una seconda da top 10. Se nel 2020 Norton si è salvato grazie alla vittoria della division, non era perdonabile per la seconda volta una partenza così disastrosa.
Parlando del lato offensivo, l’hype per l’arrivo del nuovo OC Shane Waldron era alto, così come lo è stata la delusione per il risultato finale: un gioco monotono e poco sorprendente, che ha reso l’attacco sterile in troppe situazioni. Soprattutto nelle chiamate offensive, spesso sorgeva il dubbio se fosse Waldron a scegliere o se, al contrario, fosse la longa manus di Pete Carroll ad avere troppo spesso l’ultima parola, relegandolo ad un ruolo minore.
Il peccato originale della stagione negativa dei Seahawks parte tuttavia dalla gestione della precedente off-season, nella quale al Draft si sono fatti scappare il centro Creed Humphrey al secondo giro, scegliendo al suo posto l’impalpabile Dee Eskridge, ma soprattutto decidendo di non rinforzare un reparto storicamente deficitario come la Offensive Line.

OFFENSIVE LINE

Appunto, questo reparto è da anni il tallone d’Achille della squadra. L’aggiunta via trade di Gabe Jackson non ha garantito l’upgrade che ci si aspettava, portando a troppe pressioni e sack per Russell Wilson (ben 33 nonostante l’assenza per infortunio). Grande delusione per la pessima stagione di Duane Brown, la lotta contrattuale e l’inesorabile aumento dell’età hanno causato evidenti cedimenti in quel ‘’blind side’’ che ci aveva abituati ad alti livelli. Oltre ai titolari, le riserve si sono rivelate del tutto inadeguate, in primis Shell e Fuller. Unica nota positiva l’undrafted rookie Jake Curham, che è stato la vera sorpresa della linea, mettendo in ombra l’altro rookie Stone Forsythe.

E ADESSO?

Premessa: abbiamo iniziato la stesura di questo articolo prima della Blockbuster Trade con la quale i Seahawks hanno ceduto Russell Wilson ai Denver Broncos per due prime scelte, due seconde scelte, una quinta e tre giocatori: Drew Lock, Noah Fant e Shelby Harris.
Seconda premessa: prima della conclusione dell’articolo è arrivato anche il taglio di Bobby Wagner.

Non parleremo ora di questa trade, per la quale vi rimandiamo alla nuova puntata del nostro podcast; dedicheremo poi a Russell Wilson, così come a Bobby Wagner un articolo speciale al momento opportuno, come meritano due vere leggende.
Visti i risultati delle ultime stagioni, anche per i Seahawks si era iniziato già in tempi non sospetti a parlare di rebuilding; gli importanti cambiamenti nel coaching staff, tutti concentrati sul reparto difensivo, avevano tuttavia fatto pensare ad un altro anno con Russell Wilson alla guida dell’attacco, ma evidentemente le parti erano pronte per questo importante passo e, probabilmente, l’offerta dei Broncos era troppo allettante per poter essere rifiutata.
Il dubbio che aleggia nel Pacific Northwest è un altro: siamo sicuri che sia la scelta giusta affidare una hard rebuilding a John Schneider e Pete Carroll, visto che quest’ultimo è uno degli Head Coach più anziani dell’intera NFL, ma soprattutto considerato l’utilizzo non proprio entusiasmante delle scelte alte al draft negli ultimi anni?

In ogni caso, per i Seahawks si apre una nuova era, con tutte le incognite e la curiosità che questo comporta. In primis andrà individuato un Quarterback adatto a prendere le redini della, in quanto sembrerebbe troppo rischioso affidarsi ciecamente a Drew Lock; al contempo, Seattle dovrà concentrarsi nella ricostruzione di una difesa solida, che possa sopperire ad eventuali difficoltà da parte del reparto offensivo e che torni a vincere le partite, ripercorrendo la storia della leggendaria Legion of Boom negli anni delle cavalcate al Super Bowl. Tutto questo dovrà essere fatto senza uno dei pilastri del reparto, Bobby Wagner, tagliato improvvisamente con l’obiettivo di recuperare ben 16 milioni di cap space.
Solo il tempo ci dirà chi avrà avuto ragione, nel frattempo allacciate le cinture 12… ci aspettano mesi movimentati!

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Seahawks Nest Italia

Tre amici e una grande passione per i Seattle Seahawks. Simone Faccini, Marco Bernardi e Marco Cherubini sono gli autori di Seahawks Nest Italia, il primo podcast in italiano sui Seahawks ma anche una comunità e un punto di ritrovo per tutti i 12s in Italia.

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