[NFL] Week 5: Chicago Bears vs New Orleans Saints 18-26

Siamo onesti, nessuno si aspettava una partenza così dei Saints, che dopo 5 partite rimangono imbattuti. Siamo ancora più onesti, chi si aspettava che Rob Ryan mettesse in piedi una difesa così solida in così poco tempo?? Io la mano non la alzo ma penso che pochissimi ne erano certi di questi.

La prima cosa che colpisce di questi Saints è la fase difensiva, nonostante l’assenza per infortunio di diversi titolari, che è passata nel corso della offseason dalla 4-3 alla 3-4 con lo specialista, ex Cowboys, Rob Ryan che è riuscito a costruire un sistema difensivo veramente efficacie. Statisticamente magari non balza all’occhio ma c’è da dire che la squadra della Louisiana ha un attacco molto esplosivo e a volte l’attacco sta in campo anche per pochi minuti lasciando il campo velocemente agli avversari.
Sulla carta la partita del Soldier Field di Chicago sarebbe dovuta essere molto combattuta con un finale magari “Thriller”, chi si aspettava questo sarà rimasto un po’ deluso.

Drew Brees, Khiry Robinson
Drew Brees e Khiry Robinson

Il primo tempo è l’emblema di questi nuovi Saints, difensivamente hanno dominato i Bears con Cutler che viene messo a terra 3 volte dietro la linea di scrimmage più un fumble provocato da Malcolm Jenkins e ricoperto da Cameron Jordan. Nella prima mezz’ora la OL dell’Illinois ha sofferto i continui blitz dei LB e dei DB, con Trestman e Kromer che non riuscivano a trovare una soluzione per limitare la pressione a Cutler.
Sulle corse pure la musica non cambia con Fortè e Bush mai in grado di portare la palla per guadagni sostanziosi con il front 7 di New Orleans in grado di concedere pochissimo.
Solo un drive è stato produttivo per i Bears nel primo tempo culminato con il TD di Alshon Jeffery il quale ha fatto quello che voleva con il diretto marcatore, Jabary Greer che è stata l’unica nota stonata dei Saints. Molto impressionante il rookie Vaccaro, sack messo a segno oltre ad una splendida copertura del campo.

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Nel secondo tempo invece la difesa si è un po’ seduta, anche grazie al buon vantaggio ed ha concesso qualcosa in più ai Bears, ma mai tanto per poter riportarli in partita. La difesa chiuderà con 3 sack, 1FF, 4 tackle for loss, 3 pass deflected e 6 QB hits, non male affatto.
L’attacco invece ha lavorato bene anche se ha faticato a più riprese. Partirei dicendo che Sean Payton ha riscontrato per l’ennesima volta la scarsità del gioco di corse con Pierre Thomas, a Sproles sono stati dati meno giochi, che più di qualche volta si è trovato a perdere yard contro una DL tutt’altro che incisiva sulle corse, cosa ha portato Brees & co a secondi down da più di 10 yard.

Jimmy Graham, Chris Conte
Jimmy Graham

Diverso discorso quando Thomas è stato usato negli screen, facendo la differenza arrivando a mettere a segno ben 2 TD. La difesa di Chicago, si sa è tosta, e difatti i WR han fatto molta fatica contro i vari Tillman, Wright e Jennings, quindi Brees ha cavalcato il suo mismatch più favorevole contro ogni difensore dei Bears: Jimmy Graham. Il TE, nominato giocatore offensivo di settembre, ha stabilito il record di gare consecutive con oltre 100 yard su ricezione, ovvero 4 e in questa partita ha dominato, nonostante non sia arrivato il TD.
Brees è sempre quasi andato da lui nei momenti importanti e lui si è fatto sempre trovare pronto, contribuendo con guadagni importanti. Graham chiuderà con 135 yard in 10 ricezioni totali, Brees con 29/35 per 288yard e 2 TD, Pierre Thomas 19 portate per 36Y più 55 in 9 ricezioni.
L’unico appunto che si può fare all’attacco dei Saints è la marea di 3° down non convertiti per 1 o 2 yard, alcuni anche per “inches”, situazioni derivanti anche dal fatto di non aver mai messo in pratico un gioco di corse accettabili come detto in precedenza.

Da questo partita io mi sono reso conto di una cosa per quanto riguarda i Bears: Cutler non è il problema di questa squadra. Il QB ha chiuso per 358 yard, 24/33, 2 TD e un fumble perso.
La prima cosa che non ha funzionato è sicuramente la tanto discussa OL, non ha mai dato tempo al QB di poter lanciare il pallone in sicurezza senza essere messo sotto pressione, costringendolo anche a pessimi lanci o a scramblare in situazioni in cui la tasca non regeva più. Il front seven dei Saints ha abusato della OL per tutta la partita, arrivando al turnover su Cutler, ma ci si aspettava che i Bears riuscissero a contrastare la pressione avversaria lasciando tempo a Cutler e varchi per i RB.
Forte e Bush pure loro han fatto molta fatica, demerito della OL come detto prima e delle chiamate difensive di Ryan, come se sapesse sempre dove il gioco di corsa di Chicago sarebbe andato, facendo si che il running game si annullasse come è successo. Marshall ha passato una domenica difficile causa la marcatura asfissiante di Keenan Lewis, limitato solamente a 30 yard in 4 ricezioni ma con un TD, poca roba per uno abituato ad altro. La star di Chicago è stata sicuramente il WR 2° anno da South Carolina ovvero Alshon Jeffery che ha messo insieme oltre 200 yard condite da un bel TD nel secondo quarto. E’ stata l’arma principale dei Bears nell’arco della partita dimostrando di essere un ricevitore affidabile in grado di dare alternative al solito Marshall.

Matt Forte, Curtis Lofton, Cameron Jordan
Matt Forte nella difesa dei Saints

La difesa invece è andata meglio rispetto all’attacco, tolto il fronte a 4. La DL non è mai stata in grado di portare una pressione continua su Brees, in grado sempre di avere molto tempo per lanciare. Probabilmente l’infortunio di Melton e la perdita di Collins in partita in corso hanno aggravato la situazione ma ciò non spiega che giocatori come Peppers, McClellinn e Anderson abbiamo messo le mani sul QB dei Saints una sola volta. Altra cosa che non ha funzionato è stata la difesa su Graham, chiunque sia stato messo a marcarlo non l’ha mai fermato, o per lo meno lo stoppava dopo la ricezione, dettaglio su cui dovranno lavorare i Bears nel prossimo futuro. Bene invece i CB che han concesso il minimo consentito ai WR dei Saint, ottime le prove dei soliti Tillman e Jennings che hanno tenuto a bada i vari Colston, Stills, Meachem, quasi mai cercati dal QB della squadra della Louisiana.

I Saints continuano nella loro marcia perfetta mandando segnali a tutta la NFC, se la difesa è questa e i WR, con il prossimo rientro di Moore, inizieranno a essere molto più incisivi si rischia di avere una macchina in grado di potersi giocare qualcosa di importante, si sa che la stagione si decide a Dicembre e la si vince a Gennaio, ma se New Orleans è questa e di possibilità di crescere ancora ce ne sono (il running game per esempio), abbiamo un’altra pretendente per il grande ballo di fine anno.

D’altra parte i Bears vedono crollare alcune loro certezze che pensavano di aver trovato con una buona partenza, la OL e la pass rush. Non me ne vogliano i tifosi di Chicago ma in loro io ho sempre avuto qualche perplessità, e le ultime 2 sconfitte ne sono la dimostrazione. Cutler non centra, Trestman lo sta gestendo bene facendo chiamate offensive congeniali ma vengono vanificate quando la OL non è all’altezza della situazione. Difensivamente si deve fare ancora una step verso l’alto perché altrimenti si rischia di soffrire troppo come successo con i Saints. Le prossime partite saranno decisive per conoscere le vere ambizioni di questi Bears.

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Luca Domenighini

24 anni, amante dello sport a stelle e strisce. Appassionato fino al midollo di football, sia quello NFL che quello NCAA. Tifoso dei Denver Broncos da una calda mattina di Agosto di metà anni 2000 quando ESPN Classic ripropose il primo Super Bowl di Elway. Tifo sfegatato per i Duke Blue Devils, sì esiste una squadra di football a Durham.

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