NFL Preview 2017: Chicago Bears

Tre sole vittorie nel 2016 dei Chicago Bears. Un bottino magro per una franchigia storica che negli ultimi anni ha visto un declino davvero preoccupante. Soldier Field vede l’affluenza affievolirsi, mentre, come vedremo e come detto nell’up and coming dedicato agli orsi, la dirigenza pensa a riempire i seggiolini vuoti in un platonico e recalcitrante impegno su base annuale.

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OFFENSE

Mike Glennon, firmato in primavera, sembrava essere la risposta alle preghiere dei tifosi per un QB degno di questo nome dopo il disastro Cutler. Chicago ha però pensato di metterlo in concorrenza con Mitch Trubisky, prodotto di UNC scelto come primo quarterback nel draft e per il quale ha perso molte altre scelte. Glennon (il cui contratto è facilmente stracciabile a fine anno e non gioca da due stagioni) inizierà il 2017 cercando di tenere il giovane Mitch sulla sideline.

mitch trubisky

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Baraonda per quanto riguarda i WR: Kevin White e Cameron Meredith sono gli ovvi starter, con il primo tenuto a dimostrare qualcosa nel suo terzo anno. Poi Markus Wheaton, Kendall Wright e Victor Cruz, nomi grossi ma con poco da dire salvo impronosticabili ritorni in auge.

Jordan Howard è la stella. Il runningback è atteso dalla classica stagione della consacrazione e non ci stupiremmo se fosse il miglior RB della stagione per yard corse in NFL, approfittando anche di una buona linea offensiva, soprattutto sull’interno.
Curiosità per Adam Shaheen come tight end. Il rookie ha solamente Zach Miller (che forse non inizierà nemmeno la stagione con Chicago) e Dion Sims (eccellente in protezione, molto meno in campo aperto) da battere per essere il titolare.

DEFENSE

Quello che può sembrare il reparto forte dei Bears è stato, in realtà, uno dei peggiori per efficienza in NFL. Varie sono però le attenuanti: la stagione storta in attacco che costringeva a lunghe permanenze in campo e un numero di infortuni alto.
Uno di questi infortunati era Eddie Goldman, NT al terzo anno che tornerà al centro della linea difensiva di Vic Fangio, coordinatore di stirpe. Akiem Hicks, Willie Young, Leonard Floyd hanno tutti ammassato buoni numeri, trasformando i Bears nella settima forza NFL in quanto a sack e pressione sul QB avversario.

chicago bears defense 2015

Danny Trevathan e Jerrell Freeman sono i due linebacker puri di spicco. Anche loro alle prese con qualche acciacco, hanno determinato l’improduttività dei Bears sulle corse avversarie. La loro salute sarà quindi chiave per le speranze di tenere gli avversari a contatto.

La secondaria, migliorata dall’arrivo di Prince Amukamara e Quintin Demps, forzerà qualche palla persa in più (anche qui Chicago è sul fondo delle classifiche 2016) mantenendo il buon rendimento sulle yard guadagnate via aerea.

COACHING STAFF

John Fox, inutile negarlo, è chiamato a difendere il suo posto dopo le prime due stagioni perdenti consecutive da head coach in NFL. L’ex Broncos è al suo terzo anno a Chicago, ha ringiovanito la rosa e creato alcuni punti forti come il gioco di corsa.

John Fox Bears

Dowell Loggains, coordinatore offensivo, usa una West Coast modificata che punta ad aumentare il tempo di permanenza in campo e permettere al quarterback di avere buone percentuali di completi. Loggains è al secondo anno, quindi l’inesperienza giocherà ancora brutti scherzi, non aspettiamoci vada tutto per il verso giusto.

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Di Fangio abbiamo già parlato: la difesa magari non si imporrà, ma il rientro di molti infortunati e il surplus di giocatori nelle secondarie dovrebbe garantire un grosso passo in avanti.

I Bears non sono costruiti per durare: molti contratti scadono alla fine della stagione entrante, e non stanno nemmeno totalmente ristrutturando. Anno aprticolare quindi, ma le vittorie saliranno inevitabilmente così come gli spettatori. Ai Bears versione 2017 interessa questo, nella speranza che il 2018 veda Mitch Trubisky risolvere come un profeta la grana quarterback, ora muro invalicabile tra Chicago e i Playoff.

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

Attratti dal migliorare il record, i Bears dovrebbero soddisfare i loro tifosi e competere, anche grazie a un gioco di corse completo. Non basterà per i Playoff a causa delle incertezze in cabina di regia, ma sei/otto vittorie sono possibili. Per il futuro riflettori su Mitch Trubisky: quando giocherà e come?

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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