[NFL] Week 8: Una vittoria di squadra (New York Jets vs Chicago Bears 10-24)

Throwback back jersey day a Chicago, e per alzare il morale allo spogliatoio che ha perso le ultime due partite, Matt Nagy regala ai suoi i giocatori le maglie delle vecchie glorie Bears; tutti i giocatori si presentano al Soldier Field con le divise dei grandi del passato mentre Trubisky indossa “the classic”, il gilet di Mike Ditka.
I Jets decimati dagli infortuni convincono lo staff di Chicago a lasciare Khalil Mack nella sideline, forti dell’idea di vincere anche senza l’aiuto del campione linebacker che guadagna così la possibilità di recuperare la forma migliore in vista delle sfide divisionali. Anche Allen Robinson II è out.

Parkey sbaglia il primo field goal, ma nel giro di breve arriva la big play targata Tarik Cohen: l’intera difesa newyorkese si catapulta in avanti dimenticandosi totalmente di coprire la retrovia, Trubisky pesca The Human Joystick che sprigiona la sua back-away speed e vola a touchdown con una ricezione da 70 yard.
Tarik in un paio di occasioni si improvvisa anche tackle e difende l’azione di Trubisky. Ora la domanda mi giunge spontanea: dal momento che Cohen sta giocando in questo modo, siamo sicuri che Jordan Howard sia ancora in nostro RB1?
Sam Darnold gioca timido e si affida principalmente a Crowell che imposta la manovra offensiva dei Jets con poca enfasi. La difesa di casa è un muro con Hicks, costantemente raddoppiato, che sfonda tutto, e Callahan che copre il terreno senza sbagliare un colpo. Proprio Callahan secondo me, risulta essere il migliore in campo e nella seconda metà di gara mette a segno anche un bel sack dalla secondaria.

darnold jets bears

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I New York Jets sono smarriti e con soli 3 punti a referto incassano il secondo touchdown della domenica con Anthony Miller che agguanta un lancio di Mitchell tenendo i piedi dentro l’area consentita; il nostro QB è fenomenale nel cogliere alle spalle la copertura su Miller. Pioggia e vento sono un fattore che forse penalizza lo spettacolo ma la penalità peggiore la procura l’idiozia di Eddie Jackson che commette un fallo assolutamente non necessario quando Darnold aveva mancato la conversione del 3° down. Così i Jets guadagnano 15 yard buone a mettere in condizione Chris Herndon di segnare il TD del 10-17 grazie all’unica ricezione di giornata.

Trubisky però riprende il possesso e con un magistrale drive risponde portando i Bears in avanti e, una volta arrivati in raggio da field goal, mette la palla in mano a Jordan Howard che prende prima una corsa da 22 yard arrivando al 1st and goal, e poi con altre due corse da bulldozer segna un touchdown che risponde parzialmente alla mia domanda di prima.
Nel frattempo il capo allenatore dei New York Jets osserva la partita senza mai aprire la bocca se non per respirare. La sua squadra non trova il ritmo e lui non fa niente per darglielo. Todd Bowels è l’uomo che il 10 gennaio 1988 aveva fatto l’ultimo tackle della carriera di Walter Payton durante la sfida playoffs tra Chicago Bears e Washington Redskins che si concluse con la vittoria di questi ultimi per 21-17. Bowels, giusto per ricordarlo, ha messo la parola fine alla carriera del più grande giocatore di football americano di tutti i tempi.

Il cuore dei Jets è Jamal Adams (quanto ti vorrei nel mio team Jamal!), che arriva con foga innaturale su tutti i palloni. Adams è un mostro ed è un piacere vederlo giocare. Peccato giochi da solo, peccato veramente.
Dopo il touchdown di Howard che porta a casa 81 yard, la partita è praticamente finita. I Jets mai pericolosi ne incisivi, non possono rimontare due possessi nemmeno col più grande dei miracoli. Nota dolente è l’infortunio di Kyle Long che non riesce ad abbandonare il terreno di gioco sulle sue gambe e possiamo solo sperare di ricevere notizie confortanti in merito alla sua condizione fisica al più presto. Dion Sims (che sopporto sempre meno e già non lo sopportavo prima) gli frana addosso e lo manda ko. Good luck big fella!

bears jets

Tony Romo ha fatto da spalla alla telecronaca della gara e ha detto che quella che ha visto in campo oggi è una squadra da playoffs, specialmente la difesa che dopo 8 settimane rimane la sola della NFL a non aver ancora concesso un touchdown su corsa.
In effetti, se pur senza il suo leader, questa difesa si è comportata molto bene mostrando maturità, ed ora l’obiettivo è quello di pranzare con una bella bistecca di bisonte domenica prossima a Buffalo.

Il nostro attacco cresce bene e Trubisky ha saputo gestire la gara senza andare in palla anche quando le cose non giravano per il meglio durante la prima metà di gioco. Chicago torna a vincere e torna in vetta, la sensazione è buona, inoltre i Bears sono divertenti da guardare perchè le manovre sono fluide e mai scontate.
Detroit ha perso contro Seattle facendosi strapazzare in casa da un team che sembra risorto, Green Bay ha sprecato la chance di vincere contro i Rams che al momento sono il team più in forma della lega, mentre Minnesota perde in casa contro New Orleans che è un team sempre più solido. Tradotto in italiano, la domenica perfetta.

La NFC North si ribalta nel giro di una sola settimana, all’interno di questa division la parola d’ordine è sopravvivere. Presto gli scontri divisionali daranno una linea più chiara su chi potrà spuntarla e chi resterà indietro, ma di questo passo, con ogni probabilità, dalla nostra divisione uscirà una wild card.

Chicago Bears Alex

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5 Commenti

  1. Buona vittoria senza il leader difensivo Mack. Adesso bisogna continuare così. Si stanno avvicinando le sfide decisive con Lions e soprattutto Vikings. Non bisogna sbagliare.

  2. Aggiungo, unica nota dolente il kicker, ha sbagliato un field gol da 40y se non ricordo male. Si deve dare una svegliata, questa volta non è stato decisivo ai fini del punteggio, ma a Miami abbiamo perso per quel field gol sbagliato all’OT

    1. Benio Russo a Miami abbiamo perso per un insieme di fattori, incolpare il kicker per un FG sbagliato da oltre 50 yard è riduttivo. I Vikings e i Packers hanno visto di molto peggio coi loro kickers quest’anno. Però concordo sul fatto che Parkey debba darsi una svegliata!

    2. Cavatton sicuramente, a Miami abbiamo fatto di tutto per non vincerla e ci siamo riusciti. Spero che si riprenda perché adesso viene il bello.

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