La Strada verso il Draft: Zach Wilson

Età: 21 – Ruolo: Quarterback – College: Brigham Young
Classe: Junior – Altezza: 6’3″ (1.91 m) – Peso: 224 lbs (95 kg)

La Brigham Young University non produce orde di talento NFL ogni anno, ma in termini di quarterback è difficile ignorare la tradizione di questa scuola dello Utah. Dopo Steve Young e Jim McMahon sarà il turno di Zachary Kapono Wilson.

In uscita dalla Corner Canyon High School di Draper (Utah), Wilson è stato classificato come prospetto 3-star (ovvero di medio valore) ed ha ricevuto diverse offerte da alcune università delle maggiori conference (le cosiddette Power 5) come Minnesota, Oregon State, California e Syracuse. Questo perché, non diversamente da quanto fatto poi al college, il ragazzo era migliorato drasticamente nei suoi ultimi due anni guadagnandosi la selezione nel First Team statale e il premio di MVP della propria divisione. Nonostante i succitati importanti interessamenti, le attenzioni del giovane Wilson erano rivolte verso due soluzioni close to home, ovvero: BYU e Boise State, con i mormoni che, spuntandola sui Broncos dell’Idaho, si assicuravano le sue prestazioni.

Durante la sua stagione da freshman Wilson ha avuto la possibilità giocare in 7 delle 9 partite dei Cougars diventando il più giovane quarterback di sempre a partire titolare per BYU. Le statistiche finali: 1.578 yard, 12 touchdown, 3 intercetti ed il premio di MVP nel glorioso Famous Idaho Potato Bowl contro Western Michigan con una prestazione monstre da 18 passaggi completati su 18 tentativi, 317 yard e 4 touchdown.  Purtroppo, il secondo anno non è stato altrettanto fortunato per Wilson che ha dovuto saltare tutto il mese di ottobre a causa di due infortuni. BYU nel frattempo non ha brillato ed è uscita dal radar tanto che al rientro del quarterback, l’annata sportiva, conclusa poi con 2.382 yard con 11 touchdown e 9 intercetti, era ormai compromessa.

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La stagione 2020, non solo assomiglia di più a quella del suo esordio rispetto alla seconda, ma la supera anche nettamente dal punto di vista statistico e prestazionale. Infatti, completando un improbabile 73% di passaggi per 3600 yard totali, 33 touchdown e solamente 3 intercetti, Wilson è passato dall’essere il tipico gunslinger collegiale a giocatore decisivo e prospetto incredibilmente eccitante. C’è tanto di questo biondino imprendibile nella stagione più che positiva di BYU che, fino alla sconfitta contro Coastal Carolina in una partita sporchissima, aveva mantenuto in vita le speranze di partecipare ad uno dei Bowl più importanti (uno dei New Year’s Six). Un successo che anche i votanti dell’Heisman Trophy hanno voluto premiare con l’ottava posizione di Wilson, risultato storico per il ragazzo ma anche per la stessa università che non vedeva un proprio studente nella Top 10 di questa particolare graduatoria dal 1991.

Le differenze tra il 2019 (a destra) ed il 2020 (a sinistra) di Zach Wilson

Zach Wilson è il tipico quarterback moderno. Ha la personalità giusta per il ruolo che ricopre, oltre ad eccellenti istinti tecnici e atletici. La palla esce velocissima dalle sue mani e il rilascio è pressoché perfetto tanto da rendere più facile la vita dei propri ricevitori con lanci quasi mai imprendibili. Ed è proprio l’accuracy il tratto che è riuscito a migliorare di più nell’ultimo anno dopo un 2019 che, sotto questo punto di vista, aveva un po’ lasciato a desiderare.

Grazie all’OC di BYU, Jeff Grimes, Wilson ha potuto beneficiare di uno dei migliori sistemi offensivi, in termini di X&Os, di tutto il CFB grazie ad un interessante connubio tra concetti prettamente collegiali (come l’Air Raid) ed altri più utilizzati invece al piano di sopra (Play action e wide zone). Wilson è stato sfruttato in moltissime situazioni differenti: partendo da under-center per sfruttare tutte le possibilità dell’wide zone rushing attack  ma anche da formazioni con i ricevitori “spalmati” in tutta l’ampiezza del campo quando, per forza o per amore, BYU ha fatto ricorso al passing game. In un attacco play action heavy come quello messo in piedi da Grimes, Wilson si è trovato perfettamente a suo agio. Secondo ProFootballFocus partendo proprio con una PA ha prodotto 20 touchdown (1° nella nazione), 0 intercetti ed un passer rating di 154.0 (1° nella nazione).

Ribadiamo un concetto: a livello di arm talent, Zach Wilson è uno dei migliori dell’intero Draft 2021. Talento che gli permette di essere a suo agio nella tasca dove molto spesso lo abbiamo visto protagonista di lanci off-platform con angoli di passaggio sempre diversi tra loro ma anche fuori da essa dove, grazie a delle discrete doti atletiche risulta capace di estendere le giocate con l’uso delle gambe. “Wilson’s arm is special. He made more NFL throws weekly than any other quarterback in the class” Questa è la chiosa di ProFootballFocus al profilo di Zach Wilson, ma se voi siete come San Tommaso ed avete bisogno di vedere per credere, il video sottostante vi potrà essere di aiuto.

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Tuttavia, come in ogni prospetto, non mancano alcuni aspetti da rivedere. Primo tra questi: il livello di competitività delle partite giocate da BYU e la possibilità che quei lanci e quei numeri, siano stati diretto risultato della non brillantezza degli avversari dei Cougars. Sebbene sia una chiave di lettura da considerare nella valutazione complessiva, trovo che sia pigro limitarsi a questo nel giudicare un prospetto di 21 anni.

A tratti sembra che si affidi troppo al suo arm talent piuttosto che alla corretta lettura della difesa in campo. Questa tendenza ha molte volte precluso all’attacco di BYU la possibilità di massimizzare al meglio diverse giocate, che potevano essere touchdown con la giusta interpretazione dello schieramento avversario. Wilson è praticamente perfetto nel profondo, nei check down e come scrambler ma non sembra essere altrettanto efficiente nella zona intermedia del campo. E’ chiaro che in NFL il solo talento del braccio non basterà e non sempre la soluzione sul profondo sarà disponibile (anzi, quasi mai), quindi diventare più consistente come middle-of-the-field-passer sarà decisivo per l’impatto tra i professionisti.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la frequenza con la quale Wilson si è infortunato nei primi anni collegiali. Perfino lo scorso anno ha avuto problemi alla mano e alla spalla destra, le stesse che nel 2019 erano state sottoposte a due interventi chirurgici. Ovviamente i controlli medici saranno rigorosi come per qualsiasi altro prospetto e, sebbene questi siano problemi da non sottovalutare, difficilmente, per quello che conosciamo oggi, andranno ad influenzare la posizione con cui Wilson verrà scelto al prossimo Draft.

A mio modesto parere, da profano, una cosa che potrebbe influire negativamente sull’impatto di Wilson nella NFL potrebbe essere l’hype che si è generato intorno a questo giocatore durante tutta la stagione, ma soprattutto, nell’ultimo periodo. Temo che su di lui in questo momento ci sia una sorta di confirmation bias ovvero “ho visto qualche lancio alla Mahomes ergo Wilson è come Mahomes”: non è così, ovviamente. Non penso infatti che si possa mettere, ad oggi, allo stesso livello di Trevor Lawrence e che nel testa a testa con Justin Fields, quest’ultimo subisca un po’ troppo la maggiore esposizione mediatica e il maggiore livello di scrutinio a cui è stato sottoposto per tutta la carriera tra Georgia e Ohio State. Personalmente tra i QB prendibili al prossimo Draft, classificherei Wilson come #2b ove Fields sarebbe il #2a e, ovviamente, Lawrence #1.

Nonostante tutto, è veramente complicato non innamorarsi dello stile di Wilson ed infatti, come potete vedere, io stesso sono caduto nella trappola dell’hype il 23 Ottobre 2020:

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Come già accennato in precedenza, avere esperienza in un sistema offensivo dai principi simili a quelli più in voga in NFL, aiuterà Wilson da subito se saprà limare alcune brutte abitudini come quella di eclissare la zona intermedia del campo.

Nel caso non dovesse essere scelto dai Jets alla #2, ci potremmo aspettare una gara per accaparrarselo con i Miami Dolphins che potranno tranquillamente scegliere l’offerta migliore. Dopo Miami scelgono Atlanta, Cincinnati, Philadelphia e Detroit. I Bengals non hanno bisogno di un nuovo QB e Atlanta nemmeno (forse), gli Eagles potrebbero essere tentati ma sembrano voler dare una piena chance a Hurts ed infine i Lions, che hanno Goff, ma sono convinto si bacerebbero i gomiti per avere uno come Zach Wilson da far crescere per un paio di stagioni.

Difficilmente Zach Wilson uscirà dalla Top 5 al prossimo Draft, spero che l’hype nel frattempo non cresca a dismisura e che questo ragazzo, dal grande potenziale, possa trovare il contesto giusto per le sue interessanti qualità.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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