La strada verso il Draft: Kenneth Gainwell

Età: 22 – Ruolo: Runningback – College: Memphis
Classe: Redshirt Sophomore – Altezza: 5’11″ (1.80 m) – Peso: 183 lbs (83 kg)

Kenneth Gainwell è il “runningback moderno” di cui tutti parlano come nuovo ruolo emergente.
Nella comprensione del suo stile di gioco sono piuttosto eloquenti le sue “misure”: capite bene che un back di 83 chilogrammi non sarà un ariete da schierare in situazioni di corto iardaggio e non sarà neppure il runningback da poter utilizzare in modo classico, con un running game convenzionale.
Forse ancora più eloquenti, sul suo conto, sono le sue statistiche: 1459 yard corse su 231 portate e 610 yard nelle 51 ricezioni effettuate nel suo 2019, unico vero anno al college.
Un’arma offensiva completa con anche esperienza nella posizione di quarterback: all’high school, la Yazoo County HS di Yazoo City, Mississippi – sua città natale – ha chiuso la sua carriera triennale con 3’682 yard lanciate e 4’730 corse oltre a qualche kickoff e punt return.

Arrivato a Memphis, nel 2018 fu fatto lavorare parecchio sul suo corpo, considerato troppo esile per poter ricoprire un ruolo “esposto al rischio” come quello di runningback e, infatti, venne impiegato solo nell prime 4 gare della stagione esclusivamente come wide receiver. Sfruttando poi la 4-game rule della NCAA – la regola che consente di ottenere la redshirt (l’anno di eleggibilità in più) a patto di non aver disputato un numero superiore a 4 gare in stagione – decise, di comune accordo con il coaching staff, di saltare l’anno per prepararsi al 2019.
Il 2019 è stato il suo anno di grazia: assieme ad Antonio Gibson ha composto uno dei runningback-duo più letali e inaffrontabili della nazione, potendo entrambi essere schierati in una miriade di ruoli.
Velocità, rapidità nei primi passi e capacità di accelerare in campo aperto sono le prime qualità che si riconoscono in questo atleta sensazionale. È un runner molto istintivo che ha una discreta visione, una più che buona capacità di anticipazione e che possiede discrete skill move – altrimenti, visto il suo fisico, non si spiegherebbero le statistiche da videogioco della sua annata 2019.

Il suo pregio atletico migliore è la capacità di “produrre forza”, di essere esplosivo e forte, nonostante il peso: anche la capacità di resistere al contatto, pur non essendo logicamente un suo punto di forza, è molto migliore di quanto si direbbe analizzando solo il suo corpo.

La qualità che più contraddistingue e che più potrebbe far schizzare le sue quotazioni è ovviamente quella di essere un ricevitore eccellente: molto pericoloso in uscita dal backfield (come evidenzia il primo dei due video qua sotto), ma soprattutto ha la possibilità di essere schierato come vero e proprio wide-out – non solo nello slot – potendo comunque fare bella figura contro un cornerback, grazie non solo alla sua buona abilità nel correre le tracce ma anche, se non soprattutto, alle sue mani morbide, capaci di controllare anche palloni decisamente complessi (come si vede nel secondo video).

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Passando ai punti deboli, ovviamente il primo è proprio la sua massa corporea non adeguata a ricoprire il ruolo in NFL: e questo lo penalizza sia come come runner – in quanto risulta più semplice da placcare – che come pass protector – fa estrema fatica a contenere pass rusher o blitzer molto più strutturati di lui.
Inoltre, ha giocato un’unica stagione al college, quindi i suoi filmati sono pochi, e non si hanno prove di come le difese avrebbero tentato di arginarlo in questa stagione, nella quale il suo nome sarebbe stato circolettato da tutti i defensive coordinator pronti ad arginarlo.
Quest’anno Kenny Gainwell ha fatto opt-out per ragioni più che comprensibili, avendo avuto ben quattro familiari deceduti per Covid-19: si è sentito geneticamente a rischio e ha preferito saltare la stagione, potendo comunque godere di una discreta considerazione da parte di scout e general manager NFL. La famiglia Gainwell già dovette affrontare nel 2013 l’ictus che colpì il fratello maggiore di Kenny, Curtis, allora solo diciottenne, che combatté con la morte per qualche mese prima di tornare a camminare. Curtis è sempre stato una fonte di ispirazione per Kenny, nonché uno dei suoi principali allenatori e motivatori, come raccontato in questo breve ritratto di ESPN che vi consiglio.

Avendo giocato un’unica stagione collegiale, potrebbe soffrire molto il passaggio alla NFL, già di per sé abbastanza duro per chi, come lui, arriva da un college in cui si gioca un attacco spread molto estremo, che in NFL difficilmente si vede.
Il fit ideale per Gainwell è, quindi, una squadra che sfrutti molto i RB come possibili bersagli, un po’ come riesce a fare Carolina con McCaffrey. New England, Tampa e Pittsburgh sono i primi nomi che farei, anche se non sono da escluderne altri. Il suo nome uscirà il secondo giorno, verosimilmente tra la seconda metà del 2° giro e il 3° giro.

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