Il preview dell’Orange Bowl 2022

È iniziata la stagione dei Bowl NCAA (qui il calendario completo) e come tradizione pubblicheremo preview e review delle partite accorpandole visto l’alto numero in programma 🙂 Il preview dell’Orange Bowl tra Tennessee Volounteers e Clemson Tigers. Le partite trasmesse da ESPN o ABC sono visibili su ESPN Player.

INFO

Data e ora: Sabato 31 dicembre, 02:00 di mattina (notte tra venerdì 30 e sabato 31)
TV: ESPN
Luogo: Miami, Florida
Stadio: Hard Rock Stadium
Dal: 1935
Conference coinvolte (storicamente): CFP / ACC, SEC, Notre Dame
Edizione 2022: #6 Tennessee (10-2) vs #7 Clemson (11-2)

SPETTATORI ULTIME EDIZIONI

Tradizionalmente la partita dell’Orange Bowl si è sempre giocata a Miami e dal 2016 si gioca all’Hard Rock Stadium della città del sud della Florida.

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30 Dicembre 2016 > #10 Florida State vs  #6 Michigan 33-32 / 67,432 spettatori
30 Dicembre 2017 > #6 Wisconsin vs #11 Miami (FL) 34-24 / 65,326 spettatori
29 Dicembre 2018 > #1 Alabama vs #4 Oklahoma 45-34 / 66,203 spettatori (semifinale playoff nazionali)
30 Dicembre 2019 > #6 Florida vs Virginia 36-28 /65,157 spettatori
2 Gennaio 2021 > #5 Texas A&M vs #14 North Carolina 41-27 /13,737 spettatori (capienza limitata per covid)
31 Dicembre 2021 > #3 Georgia vs #2 Michigan 34-11 /66,839 spettatori (semifinale playoff nazionali)

STORIA

Il forte successo ottenuto dagli organizzatori del “Tournament of Roses” con il Rose Bowl nel 1926, fece sì che alcune eminenze della città di Miami calcassero la stessa strada con la creazione della “Fiesta of the American Tropics”, un evento a contorno del quale era prevista una partita di football. Tale manifestazione fu dismessa solo un anno dopo la sua nascita, ma la partita di football rimase. Nel 1932 prese il nome di “Festival of the Palms Bowl” e prevedeva la sfida tra i locali, University of Miami, ed un’altra squadra ad invito. Secondo i dettami della NCAA, questa partita, non era considerabile tecnicamente un Bowl a causa della presenza di una squadra fissa, a prescindere dal record di vittorie. Per far fronte a questo problema, nel 1935 fu fatto un completo restyling a partire dal nome “Orange Bowl” (una menzione d’onore al frutto simbolo dello Stato della Florida) fino ad arrivare alle modalità di partecipazione: non più posto garantito per Miami. Un Bowl così importante non può che annoverare tra i suoi avvenimenti alcuni dei migliori momenti in tutta la storia del college football.

Nel 1982 grazie a William “The Refrigerator” Perry i Clemson Tigers tennero il potente attacco di Nebraska sotto i 20 punti regalando vittoria e titolo nazionale alla squadra della South Carolina. Nel 1984 Miami vinse il suo primo titolo nazionale con una vittoria all’ultima giocata, sempre contro Nebraska per 31-30: Kenny Calhoun deviò il passaggio in endzone che avrebbe dato agli Huskers la conversione da 2 punti decisiva. Nella sfida del 1991 tra Colorado e Notre Dame, il wide receiver degli Irish, Raghib Ismail riportò in metà un punt a 43 secondi dalla fine. Quel touchdown avrebbe consegnato la vittoria a Notre Dame e avrebbe fatto perdere il titolo nazionale a Colorado ma una penalità per un blocco scorretto vanificò la giocata. Nel 1994, Florida State e Nebraska dettero vita ad uno dei momenti più controversi nella storia dell’Orange Bowl. Nebraska arrivò sulle 28 yard dei Seminoles con il cronometro prossimo allo zero, a giudizio dell’arbitro John Soffey, il cronometro era ad un secondo dalla fine quando ricevitore toccava terra. Tuttavia, nonostante l’ultima chance per Nebraska, il field goal della vittoria finì largo sulla sinistra. L’Orange Bowl è stato giocato al Miami Field dal 1935 al 1937, nel glorioso Miami Orange Bowl dal 1938 al 1996 ed infine nell’odierno Hard Rock Stadium, casa dei Miami Dolphins. A partire dal 2006 è stata sancita l’affiliazione esclusiva con la ACC unitamente alla rotazione per la finale del titolo nazionale assieme al Sugar, Fiesta e Rose Bowl. Proprio nel 2021 il Rose Bowl ha ospitato la semifinale per il titolo nazionale dei College Football Playoff: In una partita che non ha mai avuto storia, la Georgia di Kirby Smart ha avuto la meglio su Michigan per 34-11 qualificandosi così per la finale (poi vinta contro Alabama).

CURIOSITÀ

L’Orange Bowl del 2006 durò più di 4 ore e fu l’ultimo incontro fra Bobby Bowden e Joe Paterno, Florida State e Penn State. Quest’ultimo ebbe la meglio sul rivale per 26 a 23, con il kicker dei Seminoles che riuscì a sbagliare due field goal in tre overtime.

Nel 2012 furono infranti o pareggiati 9 record differenti nella sfida fra Clemson e West Virginia. I Mountaineers demolirono i Tigers per 70 a 33: è lecito dire che l’odierna dinastia di Clemson e Dabo Sweeney nacque dalle ceneri di quella partita.

EDIZIONE 2022

Quest anno l’Orange Bowl non potrebbe essere più arancione di così dato che si sfideranno due squadre che vestono la difesa proprio di quel colore: #6 Tennessee e #7 Clemson. I Volts, guidati dall’head coach Josh Heupel, sono stati tra le sorprese positive di questa stagione, ed hanno per lungo tempo veleggiato alla posizione #1 dei vari ranking dopo aver messo a segno l’upset dell’anno (diciamo pure del decennio) battendo Alabama per 52-49 con un field allo scadere in una delle partite più belle del 2022. La no-huddle offense di Tennessee, capitanata da un ottimo Hendon Hooker nella posizione di QB, ha trascinato i Volts a 8 vittorie iniziali, molte delle quali di grande spessore (tra cui un roboante 40-13 contro LSU, una delle migliori squadre del paese).

Il gioco super offensivo dei Volounteers si è però schiantato contro la muraglia difensive dei Bulldogs, impenetrabile anche per il più audace degli attacchi: la squadra di Kirby Smart ha prevalso per 27-13. Con una sola sconfitta e un ottimo record nella SEC, Tennessee poteva ancora concretamente sperare nei playoff, ma la seconda e ben più disastrosa sconfitta contro South Carolina per 63-38 ha messo fino a qualsiasi residua speranza. Peccato perché’ sarebbe stato un risultato meritato.

#7 Clemson invece è fresca di titolo della ACC dopo la vittoria contro i Tar Heels di North Carolina per 39-10. Il championship game della ACC è stato un po’ la cartina di tornasole di una conference che quest anno ha largamente deluso sia per i record delle due big che si sono andate a giocare il championship, sia perché’ squadre che erano chiamate al grande riscatto hanno completamente fallito l’obiettivo (il riferimento è ovviamente a Miami, ma anche Wake Forest e Pittsburgh, due protagoniste dello scorso anno che hanno molto faticato in questa stagione). A Dabo Sweeney e Dj Uiagalelei (il quale ha fatto i bagagli verso la costa pacifica dove giochera’ per i Beavers di Oregon State dall’anno prossimo) alla fine è bastato fare il minimo sindacale per vincere il titolo della ACC. Le due sconfitte sono arrivate contro una non eccelsa Notre Dame (35-14) e contro South Carolina per 31-30. Sono anche state tante le partite vinte di un touchdown o meno, come da tradizione per i Tigers (FSU 34-28, Wake Forest 51-45, Syracuse 27-21). Proprio Dj non ha affatto convinto nonostante qualche discreta prestazione. Le statistiche parlano di 2521 yards, 22 TD e 7 intercetti. Un curriculum certamente non da buttare (e in miglioramento sul 2021), ma non all’altezza del suo predecessore Trevor Lawrence.

Diversi giocatori delle due squadre hanno usufruito dell’opt-out per questa partita: lato Tennessee il qb Hendon Hooker si è rotto i legamenti del crociato a fine novembre, e tra i receiver si farà sentire l’assenza di Jalyn Hyatt (67 ricezioni, 1267 yards e 15TD nel corso della regular season). Lato Clemson invece come già detto l’assenza più pesante è proprio quella di DJ, entrato nel transfer portal e approdato su altri lidi. Le assenze più strutturali però sono probabilmente quelle dei Volts. Anche per questo motivo lo spread è di 4,5 punti in favore di Clemson. La partita rimane comunque equilibrata, e se Josh Heupel riuscirà a far funzionare la no-huddle offense anche senza tanti titolari nella fase offensiva, Clemson non avrà vita facile.

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