[NFL] Week 11: Aguayo non sbaglia (Tampa Bay Buccaneers vs Kansas City Chiefs 19-17)

Nella settimana che certifica, con il nuovo record di 12 missed extra point, la carenza di kicker affidabili anche in NFL, il protagonista della vittoria dei Bucs all’Arrowhead Stadium, inviolato da 10 partite, è stato Roberto Aguayo, discussa 2° scelta di Tampa (mai nessun kicker scelto così in alto dai tempi di Janikowski) che con un 4/4 ha contribuito in modo decisivo al rilancio dei bucanieri in chiave playoff.

Kansas City, dopo oltre 400 giorni, ha visto terminare la sua striscia d’imbattibilità casalinga ed, in attesa del Monday Night di Città del Messico, perdendo, momentaneamente, la leadership della AFC WEST.

Il primo drive sembra poter mettere fine all’astinenza offensiva dei padroni di casa (contro Carolina zero marcature offensive) che con il giusto mix di corse e passaggi arrivano senza troppe difficoltà nei pressi della redzone. Quando tutto sembra apparecchiato per i primi sette punti, la difesa di Tampa ha un sussulto, Kelce, che chiuderà la partita con 108 yard, non trattiene uno sferoide insidioso e per Andy Reid è il momento di mandare in campo Cairo Santos.

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I Bucs cerano la replica immediata, convertono 3 terzi down, sarà 11/16 il dato alla fine della partita, ma una volta arrivati nelle 20 avversarie restituiscono il possesso con una ingenuità di James Winston che perde il controllo dello sferoide, senza apparente motivo, rendendo inutile il buon lavoro fatto.

chiefs bucs

I Chiefs non tramutano il turnover in punti, l’ex florida state trova Evans (6×105) e Shorts e, dopo aver fallito la conversione di un 3&3, lascia ad Aguayo il compito di impattare. I problemi offensivi dei padroni di casa non sembrano avere soluzione e così il terzo possesso offensivo dei Bucs, simile nello svolgimento ai primi due, si chiude con il FG del 6-3 quando mancano poco più di quattro minuti all’intervallo.

Smith trova uno dei rari bomboloni, completando sull’out di destra per Hill, Ware converte un importantissimo 3&1 ricevendo direttamente lo snap e il qb ex 49ers, nel tentativo di sfuggire alla pressione dei Buccaneers, con una corsa personale manda i padroni di casa in vantaggio 10-6 ad 1:13 dal termine realizzando la sospirata marcatura “offensiva”.

Nonostante il poco tempo ed un 1&20 a complicare subito le cose, le ricezioni di Shepard e Humpries a portano Tampa in raggio da FG e Aguayo non sbaglia.

In apertura di secondo tempo i Buccaneers arrivano per la quinta volta su cinque possessi in territorio avversario, per poi arenarsi nuovamente essere costretti a vedere la propria offense lasciare il campo all’ex USC per il 4 calcio di giornata. I Chiefs continuano a non essere efficaci in fase offensiva, Tampa,  pur non riuscendo a sfondare, nascondo il pallone ai padroni di casa che però, in apertura di ultima frazione, hanno la possibilità di riprendersi la partita.

Smith completa per Kelce che trasforma la catch nel guadagno più lungo di giornata. Dopo una corsa centrale la chiamata è una play-action, il pass è per Conley ma Conte, dopo il pick-off di Chicago, riesce nuovamente a mettere le mani sullo sferoide che riporta per 53 yard dando l’assist decisivo alla propria offense.

Winston mette in piedi l’ennesimo, solido, drive che ha il pregio di mangiare tantissimo tempo sul cronometro e terminare con il primo TD pass di giornata di Winston (24/39 per 331 yard), valido per mantenere viva la striscia che vede l’ex Seminol sempre a “referto” dal suo sbarco nella lega, e che trova libero nel flat l’ex walk-on e rookie undrafted Alan Cross per il doppio vantaggio.

A poco serve la marcatura di Wilson a 2:27 dal termine che riaccende solo momentaneamente le speranze dei tifosi di casa, frustrate poi dall’ incapacità della propria D di fermare il tredicesimo Winston to Evans della giornata, buono per la conversione dell’11 terzo down che consegna la W ai Bucs.

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I Buccaneers contro tutti i pronostici, mettono fine all’imbattibilità casalinga di una delle squadre più in forma della lega e si rilanciano, in modo concreto, per la corsa alla post season. Nonostante la difficoltà offensive Tampa è riuscita, nei suoi primi sette drive, ad arrivare sempre, almeno, fin sulle 36 yard avversarie grazie ad una percentuale di conversione di terzi down pazzesca (11/16  68%) che ha messo le basi per dei FG accettabili che poi Aguayo, alla miglior prestazione dall’arrivo nella lega, ha trasformato nei punti necessari per restare in partita.

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Ottimo l’apporto della difesa, sicuramente agevolata dal momento di difficoltà offensiva degli avversari ma che ha avuto il merito di mettere a segno la giocata decisiva della sfida, costringendo Alex Smith al primo intercetto in redzone dal 2013 e assicurando un’altra week di speranza nella Florida del sud.

KC, priva di Peters ma che ritrovava dopo il lungo infortunio Houston, perde imbattibilità e testa della division ma, soprattutto, inizia a far preoccupare i suoi tifosi per la pochezza offensiva che sta caratterizzando le ultime uscite del team di Andi Reid.

La difesa, che a Charlotte era risultata decisiva con un pick-6 e il recupero di Peters per il FG della vittoria allo scadere, questa volta non è riuscita a sostituirsi al proprio attacco che, da quando è privo di Maclin, sembra aver perso quel minimo di pericolosità, in particolare deep down the field, che il prodotto dei Tigers normalmente riusciva a garantire.

Kelce ha disputato una partita sontuosa, sfondando il muro delle 100 yard su ricezione per la quarta volta in carriera, il gioco di corsa ha funzionato a fasi alterne ma la mancanza di una vera “redzone threat”, unita al poco coraggio nel play-calling hanno fatto stallare i Chiefs, riportando a galla tutti i dubbi ed i pregiudizi che continuano a far pensare che il team di Andy Reid non sia a livello delle altre contender.

Prossima settimana proibitiva per i Bucs che ospiteranno i lanciatissimi Seahawks mentre KC è attesa da uno battaglia intra-divisionale fondamentale con i Broncos.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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