[W07] Arizona Cardinals vs New York Giants

nflArizona Cardinals – New York Giants 24-17
 
Se come sul sito di NFL ci fosse chiesto di votare circa la “memorabilità” di una partita, daremmo il massimo dei voti allo scontro di questo Sunday Night. Si è assistito al più classico dei passaggi di consegne, tra una squadra in cerca incredibilmente di una identità ed una che la sta trovando dando seguito all’exploit dell’anno scorso.
Seguendo lo svolgersi degli eventi, Arizona inizia come la classica squadra di vertice in trasferta da un’altra big. Guardinga, il che non vuol dire che rinunci al classico gioco di passaggi, come testimoniano le statistiche che indicano un largo uso di formazioni con 3 o più receiver sugli esterni in larghissima percentuale. Le forze trainanti sono Beanie Wells, il rookie runningback, e Anquan Boldin, che torna a New York dopo il bruttissimo infortunio del settembre 2008 contro i Jets. La sua carica adrenalinica è incredibile, tanto quanto la potenza di Wells, che si sta facendo largo nella considerazione degli analisti d’oltreoceano come uno dei giovani più promettenti. Il fisico ce l’ha di sicuro, ed il suo impiego sta lentamente raggiungendo livelli da primo RB.
E la pressione della difesa di New York? Poche tracce, Kurt Warner è troppo spesso libero di trovare i suoi compagni. C’è da notare che però quando gli uomini di linea difensiva dei Giants riescono a mettersi davanti ai “buchi” tra due offensive linemen dei Cardinals, la loro velocità permette di impensierire di più il QB avversario.
Lo sviluppo delle qualità di Eli Manning, titolare di un contrattone da far invidia al fratello, è pesantemente frenato nella notte del Giants Stadium dalla brutta serata dei suoi target. Mario Manningham sbaglia le tracce, Steve Smith non è quell’arma letale delle prime partite e quindi Eli si ritrova spesso, soprattutto nella seconda parte del match, a lanciare più per evitare intercetti che non per colpire. Non riuscirà nell’intenti, perchè atleticamente i DB di Arizona sovrastano gli attaccanti avversari, come fa Dominique Rogers-Cromartie nel primo tempo.
I Giants fanno l’errore di giocare a viso aperto contro un attacco come quello dei Cards, e la pagheranno molto cara. Il terzo quarto è totalemte a pannaggio dei cardellini, che realizzano due volte dopo aver preso confidenza con la difesa di casa, che replica quindi la prova poco irresistibile della settimana scorsa con New Orleans. La partita finisce 24 a 17 sul fumble di Ahmad Bradshaw che vuole troppo e conclude nulla allungando la palla per quella completamente inutile yard in più a metà campo, e sull’intercetto di Antrelle Rolle nel quarto parziale.
Quindi, molti demeriti per i Giants, che scivolano verso l’anonimato dopo una partenza 5-0 ed avvalorano le ipotesi di chi credeva che tale record fosse figlio della schedule benevola, ma anche molti meriti per Arizona, che riguadagna la testa della NFC West e si candida come possibile avversario credibile per i Saints, che anche nella settimana settimana hanno impressionato.
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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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