La strada verso il Draft: Andrew Booth Jr.

Età: 21- Ruolo: Cornerback – College: Clemson
Classe: Junior – Altezza: 6’ 0’’ (1.83 m) – Peso: 194 lb (88 kg)

Andrew Booth Jr è uno dei prospetti difensivi più conosciuti dal grande pubblico, grazie ai suoi highlight da capogiro divenuti celebri sui social. Ragazzo nato a Dacula, Georgia, stato nel quale è cresciuto e nel quale ha giocato, per la Archer High School di Lawrenceville, fino al trasferimento nel South Carolina, alla corte di Dabo Swinney, allenatore che recluta sempre molto bene nello stato delle pesche.

Cornerback dal talento smisurato e mai nascosto: già all’high school era considerato uno dei migliori prospetti della nazione nel ruolo, tanto da meritarsi la chiamata all’Under Armour All-America Game – l’All Star Game dell’High School football – e la valutazione di “recruit cinque stelle” da 247 sport e ESPN.

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Si può parlare di uno degli esempi di giocatore che nella carriera collegiale è riuscito a mantenere le altissime aspettative che già su di lui incombevano all’uscita dalla scuola superiore: dopo un primo anno di apprendistato nella estremamente talentuosa e esperta difesa dei Tigers, è riuscito a guadagnarsi la titolarità nel suo secondo anno e a mantenerla fino alla scelta, al termine del suo terzo anno, di lasciare l’università per diventare professionista.

Ma veniamo al sodo.

Inutile nascondersi: stiamo parlando di uno dei giocatori più entusiasmanti dell’intero Draft, e per questo risulta facile farsi ammaliare oltremodo dalle sue giocate da highlights rischiando di perdere i difetti del suo gioco. O quantomeno di trascurarli. È facile, sì, perché quando si vede un cornerback, dotato di eccellenti misure e di un atletismo leggermente sopra la media per il ruolo, essere così efficace in run defense e al contempo essere capace di letture sul profondo e di intercetti one-handed, tende a cadere la mandibola e a lasciarsi sopraffare dall’emozione di osservare un talento epocale, offuscando così la ragione, che vorrebbe dire la sua evidenziando il rovescio della medaglia di questo suo modo spregiudicato e altamente spettacolare di giocare.

Cominciamo col dire che a Clemson è stato allenato da Brent Venables, ovvero molto probabilmente il meglio che il college football potesse offrire nella posizione di defensive coordinator negli ultimi anni, e con il quale ha giocato più o meno qualsiasi copertura. Il suo meglio lo dà, come evidenziano in modo piuttosto chiaro i suoi video, in off-man, ovvero quando può concentrarsi sul suo uomo concedendosi un minimo di spazio per: 1) leggere le intenzioni dell’attacco, 2) prendere velocità per effettuare un tackle sul portatore di palla, oppure 3) evitare di farsi battere sul profondo da route-runner molto raffinati.

Alcune cose buone le ha fatte vedere anche a zona, specialmente nella lettura degli occhi del quarterback e nel tracciamento del pallone, mentre è ancora troppo indisciplinato per essere efficace in press-man: se al college gli è quasi sempre bastato l’atletismo per recuperare sugli wide receiver che lo battevano al rilascio, in NFL servirà affinare l’uso delle mani e placare la sua fretta nel voltarsi, la quale potrebbe diventare una facile preda per i ricevitori più esperti. Come detto, le sue migliori caratteristiche sono la volontà, quasi entusiasmo, nel difendere le corse, la velocità e la capacità di mettere le proprie mani sul pallone.

Andrew Booth è un tackler violento ed intrepido, nei suoi film non è raro vedere un’azione di corsa laterale / screen pass che sembra poter avere buon esito fino a quando dall’inquadratura stretta si vede comparire un missile lanciato a tutta velocità senza il minimo rispetto per la propria e l’altrui incolumità fisica piombare sul portatore di palla costringendolo ad un guadagno limitato o addirittura negativo.

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https://twitter.com/eric_crocker/status/1489976786783977479?s=20&t=qLGpNhWTmsjTdYH6IrQhDQ

Questa sua sfrontatezza nel cercare il tackle lo fa a volte andare fuori giri contro RB estremamente rapidi di piedi, portando a tackle mancati. Questo è forse l’unico vero difetto riscontrabile dai suoi film, ma si tratta di qualcosa di assolutamente migliorabile con l’esperienza. Dulcis in fundo, perché ancora non ne avevamo parlato: siamo di fronte ad un wide receiver che gioca sull’altro lato del pallone: catch come quelli che fatto negli ultimi due anni a Clemson sono giocate che rubano l’occhio, che prendono visualizzazioni e che, forse, vendono qualche biglietto in più.

https://twitter.com/espn/status/1312576354999775232?s=20&t=qLGpNhWTmsjTdYH6IrQhDQ

Probabilmente dietro a Sauce Gardner e a Derek Stingley Jr, Andrew Booth si gioca il ruolo da CB3 della classe draft 2022 con Trent McDuffie ma, in ogni caso, il suo nome difficilmente uscirà dal primo giro di chiamate. Tenendoci larghi, il suo range di uscita sarà tra la 16 e la 40 e potrebbe finire più o meno ovunque vista la grande fame di CB diffusa nella lega. Pronti a spendere un primo giro per un CB potrebbero essere gli Eagles (alla 16), i Cardinals (alla 23), i Buccaneers (alla 27) o i Chiefs (alla 30).

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