AFC Championship 2020: Buffalo Bills vs Kansas City Chiefs 24-38

Talento, determinazione, stile. Due grandi squadre, due grandi quarterback. Ma uno è superiore per distacco.

I Buffalo Bills tornano al Championship Game per la prima volta dal 1993, anno in cui Thurman Thomas aveva piegato proprio i Kansas City Chiefs con tre touchdown su corsa validi per il 30-13 finale e per accedere al Super Bowl (4° di fila, perso poi contro i Cowboys). Ma i Chiefs non sono qui, oggi, per vendicare quella sconfitta, bensì per difendere le mura dell’Arrowhead Stadium e per raggiunge i Bucs a Tampa Bay con qualche ora di ritardo. Appuntamento con la storia.

La partita inizia con Buffalo in controllo, un field goal e un TD Pass da 3 yard di Josh Allen per Dawson Knox mandano avanti i Bills di 9. Poi, però, Mahomes prende le redini del gioco e senza fretta comincia a infierire sugli avversari. Lentamente. Il risultato è che i Chiefs diventano i padroni del campo e controllano le sorti dell’incontro senza mai sentirsi minacciati più di quel tanto.

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Mahomes contro Allen, è la sfida tra un “vecchio” maestro del biliardo e un baldo novellino al quale viene prima permesso di alzare la cresta per poi, al momento opportuno, impartirgli una lezione di vita. Il #15 che veste rosso ha il manuale del gioco dipinto in testa e conosce ogni singola sponda del suo tavolo. Ogni colpo finisce in buca e, ad ogni buca, l’ego dei Bills si sgretola come un castello di sabbia sulla battigia.

Patrick Mahomes rientra dal concussion e i Chiefs ritrovano tutto il loro entusiasmo, tutto il loro appetito, tutta la loro voglia di continuare questo dominio apparentemente incontrastabile. Le corse di Clyde Hedwards-Helaire sono un altro fattore ritrovato ed il running back non si fa sfuggire l’occasione di gloria con la meta da una yard che regala il vantaggio ai padroni di casa.

Tyreek Hill, 172 yard in 9 ricezioni (una delle quali da 71 Yds), carambola da un lato all’altro del gridiron, un fulmine che spacca il terreno di gioco e con questo anche la difesa di Leslie Frazier che non riesce a contenere le sue tracce. Il wideout lavora a tutto campo e Trvis Kelce, anch’esso con punti pesanti (118 Yds), finalizza con 2 touchdown decisivi. Due marcature che, per come arrivate, si fanno addirittura beffa del piano difensivo avversario.

La partita era iniziata bene per i Bills, con un pò di fortuna che scivolava insieme allo sferoide dalle mani di Mecole Hardman dopo un drop sul punt. Lo stesso Hardman trova il modo di redimersi con una meta e con una big play su corsa poco più avanti. A spezzare le gambe a Buffalo però, ci pensa un intervento di Daniel Sorensen a ridosso dell’intervallo; dopo la discussa azione che ha provocato il touchback contro i Browns, la safety Chiefs torna decisiva sette giorni dopo, ancora una volta in red-zone dove ama gelare gli spiriti dei suoi avversari e nega punti importanti ad un lancio di Allen, il quale deve accontentarsi di un FG.

Il parziale di 21-3 subito nel secondo periodo di gioco è devastante per le economie di Buffalo. Il team perde ritmo e fiducia, prima di perdere la partita. Mahomes la vince lì. Allen, sempre molto elusivo, appare e scompare dei radar di Steve Spagnuolo che spesso fatica a trovare il blitz su di lui, sfuggente a oltranza. Ma per il coach della difesa Chiefs è solo questione di tempo prima di prendere le misure. Allen viene intercettato dalla secondaria e subisce 4 sack, è forzato ad un intentional grounding, e arriva a perdere la testa esasperato dalle pressioni di Kansas City che lo inducono a lanciare il pallone in faccia ad Alex Okafor. Gli animi della sfida si accendono, le speranze dei Bills si spengono.

Vista così, sembra che quella di Josh Allen sia stata una serata puramente sanguinosa: le sue 287 yard con 24 passaggi completati su 48, 2 TD e 1 intercetto, oltre alle 88 yard corse non sono poi così male se prese per il mero valore dei numeri. Ma non sono sufficienti per competere con il livello di questi Chiefs. Il running game di Buffalo al netto di Allen è ai limiti del penoso, Singletary 17 yard, Yeldon 15, McKenzie 9. Un totale 41 yard corse dal backfield in un Championship Game che obbliga il buon Allen a forzare dei lanci e a fare gli straordinari giocando ad acchiapparella coi difensori.

Mahomes è più efficace, lancia 10 volte in meno di Allen e produce 325 yard su 29 completi. I suoi running back però, ne aggiungono 109 divise tra Williams, Hardman e Hedwards-Helaire, guadagni funzionali al gioco sui lanci che permettono alla manovra offensiva di Andy Reid di svilupparsi in maniera più fluida e consistente. Quindi sono le corse che fanno la differenza? No, non credo in questo caso. Quantomeno non del tutto, ma queste aiutano benissimo e un campione come Mahomes non può che trarne beneficio evitando di impegolarsi in situazioni poco consigliabili.

La difesa di Buffalo soffre una linea offensiva che lavora in maniera splendida, i pancake block della OL di Kansas City non si contano più mentre i portatori di palla corrono trovando sempre un varco davanti a loro. Le pressioni degli edge-rusher dei Bills sono praticamente inesistenti, gli uomini di linea sono perfetti e Mahomes pagherà (come al solito) la cena.

Una attacco che funziona e che si muove all’unisono, una difesa che gioca aggressiva e che non ha paura di prendersi qualche rischio. Un coaching staff che ha le idee chiare, ma soprattutto un quarterback che è nato per far diventare il suo nome un sinonimo della parola “leggenda”. Tutto questo si sintetizza in tre parole: Kansas City Chiefs.

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Ai poveri Bills, usciti con le ossa rotte, resta la prospettiva di avere finalmente trovato un valido elemento che possa trascinare la squadra negli anni a venire. Finisce un bel viaggio, fatto di soddisfazioni e di alti momenti che i Bills hanno vissuto in questo 2020 disordinato. Buffalo perde una battaglia, ma non per questo perde la sua guerra. Questione di tempo, di esperienza, e si potrà gioire. Chiefs permettendo…

Ora Mahomes contro Brady, presente e futuro contro passato e presente, per un Super Bowl che romperà le barriere del tempo.

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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