Vincenti e convincenti (Buffalo Bills vs San Francisco 49ers 34-24)

Nell’insolito contesto casalingo per i 49ers dello State Farm Stadium di Glendale, Arizona, dovuto alle norme anti-COVID-19 della Contea di Santa Clara, che non permettono di eseguire sport di contatto, si sfidano i fin qui convincenti Bills, che entrano nel match con un record di 8-3, e i Niners decimati da infortuni, COVID e come appena citato, norme anti-COVID-19, ma che nonostante tutto mantengono un record di 5-6 e reduci da una sorprendente vittoria al SoFi Stadium dei Los Angeles Rams contro la squadra attualmente alla testa della NFC West (la divisione dei Niners).

Cronaca

Le due squadre hanno drive iniziali speculari, più di dieci azioni e che si concludono con un “turnover on downs” alla goal line avversaria; il secondo è dei Niners e dopo la mancata conversione di 4th & Goal i Bills riprendono possesso della palla alla propria iarda, con Josh Allen e il runningback Zack Moss nella end zone, il runningback quando il suo quarterback fa per mettergli la palla nel petto per l’handoff, a causa dell’eccitazione e frenesia di dover uscire dalla propria area, chiude a tenaglia le mani prima che la palla sia sul proprio petto, la quale rimbalza sulle stesse, diventa libera ed è recuperata dal middle linebacker Fred Warner alle 3 di Buffalo.

Dopo aver tentato, tra questo possesso e il precedente, sei schemi di corsa consecutivi, il play-calling di Shanahan sfrutta ciò a proprio vantaggio chiamando un play-action, Mullens finge il consegnato al runningback, per tenere la palla e lanciarla a Ayiuk che ha battuto su una traccia slant Levi Wallace. 0-7

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Al possesso seguente Allen trova due lanci testimoni del suo miglioramento dalla scorsa stagione, uno da 35 yds per Beasley una volta uscito a destra della tasca, e uno da 22 yds per Gabriel Davis, trovato con una traiettoria perfetta per superare l’estensione di Fred Warner, tra corner e safety. Su 1st & Goal i defensive back difendono a uomo i ricevitori di Buffalo in una “bunch” nella parte destra della formazione, Sherman è incaricato di Beasley, ma gli concede sufficiente spazio affinché questi si posizioni sulla goal line, si giri verso il suo quarterback, e possa usare il corpo come scudo dall’arrivo dei difensori una volta eseguita la ricezione da 6 punti. 7-7

I Bills allungano con un touchdown del tight end Dawson Knox dopo un lungo possesso di 7 minuti e 49 secondi per 65 yds con 14 giocate; dopo un altro punt dei 49ers i Bills percorrono 71 yds in appena più di un minuto, grazie a tre completi consecutivi per i tre ricevitori, Diggs per 18 yds, Beasley che esegue una notevole presa sulla sideline da 20 yds e per finire il rookie Gabriel Davis per 18. Tutto ciò porta a un field goal del rookie kicker Bass da 37 yds. 17-7

Al ritorno dagli spogliatoi San Francisco accorcia con un calcio da 45 yds, ma i Bills riallungano con il terzo touchdown di serata, questa volta di Isaiah McKenzie, ricevitore corto, usato per lo più in situazioni come sweep, end-around, giocate non necessariamente curricolari per un ricevitore. In questo caso il sopracitato McKenzie passa in “motion” davanti a Allen, per poi correre verso la sideline e tagliare per l’altezza del campo, Allen finge l’handoff per Singletary e passa per McKenzie libero sulla sinistra della end zone, perso da Tarvarius Moore, che ha fatto un passo di troppo in avanti verso McKenzie, il quale uscendo dal backfield a piena velocità lo supera per il touchdown. 24-10

Alla seconda giocata del possesso successivo, Mullens subisce un intercetto: il lancio per Ayiuk nel mezzo del campo è leggermente basso, il ricevitore manca la presa deviando il pallone, il linebacker Klein lo “alza” per essere comodamente intercettato dalla safety Hyde, che riesce a riportarlo grazie ai blocchi dei compagni, fino alle cinque avversarie. Da qui la difesa di Robert Saleh resiste, grazie anche a due penalità che fanno arretrare i Bills fino a un 3rd & Goal dalle 17, dovendosi accontentare di un calcio, che il kicker Bass manda tra i pali. 27-10

I Niners grazie all’unico big play della partita, Mullens per Ayiuk, che ha corso una traccia verticale tendente verso la sideline per una ricezione da 49 yds, giungono presto in red zone; su 1st & Goal Juszczyk riceve fuori dal backfield, il difensore in marcatura, Taron Johnson, ha fatto un passo di troppo in avanti, così che quando arriva sul fullback, questo riesce comunque ad allungarsi per la end zone. 27-17

I Bills mantengono l’istinto killer, in un drive ancora di dieci o più azioni, in cui si evidenzia la prima pressione portata su Josh Allen dalla difesa dei 49ers (sack di Jordan per meno 7 yds), dalle 28 avversarie Allen trova liberissimo nella destra della end zone Gabriel Davis. All’origine del touchdown c’è un “blown coverage”: tre giocatori si concentrano su Beasley che corre una corta curl route, compreso Richard Sherman, che al solito, posizionato a guardia del terzo di campo a destra dell’attacco, lascia passare intoccato Davis; considerando l’intelligenza ed esperienza del giocatore, probabilmente pensava che il ricevitore sarebbe stato preso in consegna dalla safety, cosa che non avviene visto che la safety era profonda ma troppo centrale per intervenire sul ricevitore avversario, la chiamata di Saleh era un “zone blitz” con due defensive lineman che si sono abbassati in copertura e un linebacker in blitz, probabilmente la chiamata inusuale ha causato un’incomprensione. 34-17

La contesa appare segnata, non solo per il distacco nel punteggio ma anche nella qualità del gioco visto sul campo, ciò non di meno i Niners giungono in red zone in quattro giocate, con il drive che inizia con una sequenza di  giocate prolifiche rispettivamente da 22, 15, 9, 10, 18 yds; su 3rd & Goal dalle 5 Mullens manda in motion il runningback Wilson, rimanendo da solo nel backfield, il sopracitato Wilson viene preso in consegna dall’All-Pro Tre’Davious White che gli rimane francobollato da destra a sinistra del campo e quando Mullens lancia nella direzione di Wilson leggermente indietro e basso, White aggredisce la palla e ottiene l’intercetto.

Ripreso il possesso a tre minuti e mezzo dalla fine, i Niners trovano il touchdown della consolazione, il tight end Jordan Reed si era liberato appena dopo lo snap con una corner route sul corto, Mullens però non preme il grilletto, tiene la palla, esce alla destra del “pocket” e lancia per il retro della end zone verso la sideline, sempre per Reed. 34-24

Allen si inginocchia e il cronometro raggiunge lo zero.

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Considerazioni

I 49ers aggiungono un’altra sconfitta al record negativo nello stadio di Glendale (1-6 dal 2014).

L’attacco, minato dalle assenze prolungate di Garoppolo e Kittle, oltre che del centro Richburg e della guardia Garland, nonostante sia ben amministrato e condotto da Mullens sotto la guida sapiente di Shanahan, non è lo stesso senza il quarterback titolare, ma soprattutto Kittle; detto che Garoppolo quand’è stato presente, non al massimo per acciacchi vari, non ha convinto, per essere anche “panchinato” nella netta sconfitta contro i Dolphins. D’altra parte se esiste il “Super Bowl hangover” per i vincitori del Lombardi Trophy, anche coloro i quali lo perdono soffrono di parziale stordimento, e credo questo sia stato il caso di Garoppolo, che ha mancato qualche lancio decisivo avanti 10 punti nel quarto quarto del Super Bowl, dopo aver lanciato pochissimo nel Championship contro Green Bay, questo epilogo della scorsa stagione unito all’inizio frastagliato da infortuni suoi e dei compagni probabilmente ha minato la sua fiducia.

La linea difensiva dei 49ers, con le assenze di Solomon Thomas, Nick Bosa, Dee Ford e DeForest Buckner, ceduto via trade, non riesce a portare pressione con urgenza tramite quattro giocatori, esponendo le mancanze della secondaria, battuta regolarmente dai ricevitori avversari; pure Jason Verrett, autore di un’ottima stagione, quando si trovava di fronte Diggs, veniva regolarmente battuto. La linea difensiva, oltre a non condizionare Allen, non è riuscita a tenerlo nella tasca, il quarterback spesso è uscito verso destra da dove è pericolosissimo, quando lo schema non è più valido, la copertura fatica a tenere e può rilasciare il suo braccio.

Allen continua settimana dopo settimana, a confermare la sua crescita esponenziale, la percentuale di completi è salita di anno in anno (53, 59, 69 %), ha appena portato i Bills alla prima vittoria in un Monday Night dal 1999 ed è il primo quarterback di Buffalo a far registrare in una partita almeno l’80% di passaggi completati (32/40 375 yds) e 4 TD. Grande merito va dato al coaching staff che l’ha guidato in questa crescita, e alla società che l’ha circondato di pezzi eccellenti con cui lavorare (della stagione rookie di Allen è rimasto solo McKenzie come ricevitore), prendendo in free agency Cole Beasley e John Brown nell’offseason 2019 e spendendo scientemente una prima scelta per Stefon Diggs, oltre a confezionargli una linea offensiva di tutto rispetto. Allen è meno propenso a lanci inavvertiti che potrebbero risultare in intercetti e ieri notte ha esposto la difesa dei Niners sia quando si presentava con la sua classica Cover 3 che a uomo.

La difesa di Buffalo, pur non essendo tra le élite della lega, rimane ottima e idonea alla vittoria di un Super Bowl, ieri la linea ha portato pressione a Mullens e insieme con gli altri livelli della difesa, limitato le corse dei Niners, soprattutto centrali e sfruttate nei primi possessi della partita, ma già fermate efficacemente a fine primo possesso e inizio secondo possesso avversario. Probabilmente Shanahan avrebbe dovuto puntare maggiormente sul gioco di corse, senza farsi spaventare dal vantaggio e dalla difesa dei Bills, soprattutto visto che pur lanciando, ha faticato a mettere palla in mano ai propri playmaker: Ayiuk ha avuto qualche “flash” e Deebo Samuel, mattatore dei Rams una settimana fa (11 ricezioni per 133 yds) ha avuto lo sferoide in mano con continuità solo nelle ultime azioni, quando la contesa ormai era decisa.

Le ambizioni dei Niners per i playoff, dopo l’ultima sconfitta, sono cessate, conviene far recuperare pienamente dagli infortuni Garoppolo e Kittle, detto che sicuramente vorranno lo stesso tornare in campo al più presto pur non avendo prospettive di postseason, in particolare il secondo. È stata un’annata sfortunata, più segnata dal COVID rispetto a quella di altre squadre, ma che lascia comunque un roster, che sano, può tranquillamente puntare a un cammino in postseason, specialmente con qualche innesto mirato. Sperando per i tifosi rosso-oro che il coordinatore della difesa Robert Saleh rimanga nella Baia; per lui, nativo del Michigan, sono insistenti le voci di un lavoro ai Lions, ma sarebbe un candidato di primo rango per qualsiasi franchigia NFL.

Lo stesso vale per Brian Daboll, coordinatore dell’attacco dei Bills, che però sicuramente vedrà una postseason, in cui dopo aver imparato dagli errori dell’anno scorso e con un roster più talentuoso e consapevole, i Bills possono fare una bella cavalcata. Rimanendo nella AFC vedo solo i Chiefs superiori a Buffalo, detto che la squadra di Mahomes in questo momento è un gradino sopra a tutti, non solo nella AFC.

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