Fino alla fine (Kansas City Chiefs vs Las Vegas Raiders 35-31)

Avere dieci difensori, molti dei quali titolari, costretti nella Reserve/COVID-19 list per tutta la settimana non è certo il modo migliore per preparare la sfida contro il fenomeno Patrick Mahomes e i temibilissimi Kansas City Chiefs, campioni NFL in carica.

I Raiders avevano già in COVID-19 list il LB Cory Littleton, ma ad inizio settimana hanno scoperto la positività del DE Clelin Ferrell e sono stati costretti a fermare e mettere in quarantena i giocatori che più erano stati vicini all’ex Clemson: il DB Lamarcus Joyner, il S Johnathan Abram, i DT Maliek Collins e Johnathan Hankins, il CB Isaiah Johnson, il DE Arden Key e il DL Kendal Vickers. Il DE David Irving, ex Cowboys, è stato aggiunto per lo stesso motivo nella Practice Squad/COVID-19 list. Tutti questi giocatori non si sono potuti allenare e sono stati costretti a seguire gli allenamenti e le riunioni tecniche da remoto. Tutti, tranne Littleton, Ferrell e Joyner, sono stati riattivati giusto in tempo per scendere in campo.

Anche i Chiefs hanno avuto qualche giocatore in COVID-19 list in via precauzionale, il LT titolare Eric Fisher, il RT Mitchell Schwartz e il WR Mecole Hardman su tutti. Fisher e Hardman sono stati recuperati in tempo per la partita di Las Vegas, mentre Schwartz è stato costretto alla Reserve/Injured list così come il DE Taco Charlton. Assente per l’importantissima sfida divisionale anche il WR Sammy Watkins.

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Derek Carr lo aveva detto prima della sfida di andata, vinta dai Silver & Black in Missouri: “se vuoi chiamarla rivalità devi vincere qualche partita”. I Raiders lo hanno fatto, e questo è stato sufficiente per riscaldare gli animi.
I Chiefs sono arrivati in Nevada recitando il mantra “faremo parlare le nostre giocate”, e questo mentre – poco coerentemente – lanciavano frecciatine contro i Raiders, colpevoli di essersi permessi di fare in bus il giro dell’Arrowhead Stadium per festeggiare la vittoria contro Mahomes e compagni.

La partita è stata un susseguirsi di segnature, con gli attacchi in grande spolvero e le difese – soprattutto quella dei Raiders – in difficoltà in svariate occasioni.
I Raiders sono stati i primi a mettere punti sul tabellone, con un bel drive in cui hanno macinato 75 yard in 6 azioni, tra corse di Josh Jacobs (suo il TD su corsa) e passaggi da 26 yard per Waller e da 29 yard per Nelson Agholor, i due più fidati bersagli del numero 4 nero-argento Derek Carr.
I Chiefs hanno risposto immediatamente, utilizzando però una strategia differente rispetto alla partita d’andata. Mahomes si è liberato molto velocemente della palla, preferendo passaggi sicuri e corti alle bombe che necessitano tempo per far percorrere ai suoi ricevitori la traccia. In questo modo Kansas City non solo ha evitato la pressione e sfruttato le scoperture create dai blitz chiamati dal defensive coordinator Paul Guenther, ma ha fatto stancare da subito una difesa che, come detto, per una buona percentuale di giocatori non si era allenata per tutta la settimana.

Le due squadre hanno risposto colpo su colpo ed ad uno splendido TD pass di Carr per Agholor ha risposto il rookie Edwards-Helaire.
L’attacco dei Raiders, nel drive successivo, si è inceppato in red zone. Su un terzo e 1 da una iarda un passaggio non facile di Carr per Bryan Edwards è caduto incompleto e dopo una penalità per Unsportsmanlike Conduct contro la panchina dei Raiders è stato Daniel Carlson a segnare il Field Goal del 17-14. Gruden, a dirla tutta aveva mostrato il suo lato conservativo mandando in campo il kicker già prima della penalità anziché provare ad andare per la giugulare.
Il secondo quarto è terminato con i nero-argento avanti di tre, grazie ad un provvidenziale intercetto di Tyvon Mullen a due passi dalla propria end zone su un passaggio di Mahomes destinato al WR Demarcus Robinson, che però era su un’altra pagina del playbook come sottolineato dalle smorfie del suo QB dopo il turnover.

I Chiefs hanno continuato anche nel secondo tempo a produrre drive lunghi e dispendiosi per la difesa dei padroni di casa. Nel terzo quarto, ricevuto il pallone in attacco dopo il kickoff, hanno bruciato ben 8 minuti e 37 secondi con 16 giochi che hanno permesso di percorrere le 93 yard che li separavano dalla end zone. E’ stato ancora una volta Edwards-Helaire a superare la linea per il primo vantaggio Chiefs.
I Silver & Black, come da classico copione da shootout, hanno risposto immediatamente, segnando nel primo gioco del quarto quarto giusto per non sporcare le statistiche dei Chiefs, che finora non hanno mai concesso un TD nel terzo quarto.Un passaggio di Carr per un liberissimo Waller ha portato il punteggio sul 24-21 Raiders.

Le due difese hanno avuto un break, forzando ciascuna l’avversario al punt, poi i Chiefs hanno ripreso a marciare e con fin troppa facilità hanno percorso in 12 azioni le 91 yard necessarie a riportarsi al comando con un TD di Le’Veon Bell.
Con un po’ di fatica i Raiders hanno risposto, rovesciando il tavolo con l’accoppiata Derek Carr – Jason Witten, ma ormai la difesa già tutt’altro che impeccabile dei padroni di casa non ne aveva proprio più. Un blackout mentale all’apparenza imputabile al S Abram ha permesso al magnifico Travis Kelce di farsi trovare solo soletto in end zone ed i Chiefs hanno portato a casa la vittoria per 35-31.

I Raiders hanno perso, ma hanno mandato un segnale al mondo della NFL. Non sarà facile per nessuno fermare l’attacco nero-argento e Derek Carr ha trovato una grinta ed una determinazione che sembravano sepolte dopo l’exploit del 2016 e gli infortuni delle stagioni successive. Il QB sta trascinando la squadra, e l’impressione è che abbia il pieno controllo di quello che succede in campo. Tre anni con lo stesso coaching staff sono un lusso che l’ex Fresno State non aveva mai avuto il piacere di provare, e le sue prestazioni dimostrano l’affiatamento con l’head coach, cosa non scontata viste le tante voci della offseason che raccontavano di una convivenza quasi forzata nonostante le parole d’amore di Gruden.

Carr ha chiuso la partita con un 23/31 per 275 yard, 3 TD pass e 1 INT arrivato nel disperato tentativo di un comeback improbabile visto il poco tempo rimasto sul cronometro. Il QB ha distribuito palla a undici ricevitori diversi, ma i suoi bersagli preferiti sono stati, come detto, il TE Darren Waller ed il WR Nelson Agholor, autori rispettivamente di 7 e 6 ricezioni per 88 yard ciascuno ed 1 TD a testa.
I Silver & Black hanno faticato a trovare spazio via terra, limitati a 89 yard su 26 corse totali. Questa poca produttività sulle corse ha portato la difesa dei padroni di casa a restare in campo troppo a lungo, e soprattutto a dare tempo a Mahomes di fare le sue magie. Il 15 di Kansas City ha chiuso con un 34/45 per 348 yard, 2 TD e 1 INT. Tyreek Hill con 11 ricezioni per 102 yard e 1 TD e Travis Kelce con 8 ricezioni per 127 yard e 1 TD sono i giocatori che hanno maggiormente contribuito al raggiungimento dell’obiettivo finale, ma non si può non citare l’ottima prestazione del reparto RB, con in testa il  rookie Clyde Edwards-Helaire, che in 14 portate ha guadagnato 69 yard ed ha segnato 2 TD.

Entrambe le squadre hanno avuto una red zone efficiency dell’80% (4 TD su 5 occasioni), ma è il 3/4 dei Raiders in situazione di goal to go che pesa come un macigno sul risultato finale. Con una difesa ballerina accontentarsi di un field goal può essere darsi la zappa sui piedi da soli.

I Raiders stanno iniziando a mettersi in luce ed hanno diversi giovani interessanti, ma oltre alle amnesie difensive che ogni tanto colpiscono questo o quel giocatore stanno dimostrando di avere seri problemi nel chiudere i tackle. Il giovane e volenteroso S Johnathan Abram vola su e giù per il campo, ma la sua frenesia, la sua indisciplina e la sua voglia del gran colpo a discapito dell’efficienza stanno iniziando a costare troppo spesso caro alla sua squadra. Abram è un leader nato, deve iniziare a giocare come tale e smetterla con i comportamenti antisportivi che già gli sono valsi una multa dopo la partita contro i Broncos.

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Lato Chiefs, che dire, la squadra continua a marciare a pieno regime verso la conquista della AFC West. Il resto della stagione vede qualche partita difficile in calendario, ma la squadra di Andy Reid è pronta a correre per il back to back.

I Raiders sognavano di bissare la vittoria ottenuta in Missouri per provare a riaprire la corsa all’ovest, ma molto più concretamente vogliono conquistare uno dei posti da Wild Card per i playoff. Il resto della stagione sulla carta è in discesa ma, come diceva il titolo di quel film, ogni maledetta domenica fa storia a sé.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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Un Commento

  1. l’ ingeniutà di Arnette su Kelce 1&15 ed il drop (ricezione comunque difficile) di Agholor 3&4 sulle 25 di K.C. forse sono stati decisivi.
    con Ind. e Mia. non sarà facile (a proposito,grazie Dv.)
    per il momento non cambio giudizio su Abram : o Gruden,Mayock e Guenther lo tengono al guinzaglio,o è meglio metterlo in panca finchè non riesce a controllarsi.

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