[NFL] Patrick Peterson, giocatore multidimensionale

Il football americano, in particolar modo a livello NFL, ha la peculiare caratteristica che i superatleti che lo praticano siano altamente specializzati solo nel loro ruolo e in quelli affini, tant’è che la versatilità di un giocatore è una qualità rara e ricercata.
Al college, invece, capita leggermente più spesso che un ragazzo cambi una serie di ruoli, ma bisogna ricordare che sono nel pieno sviluppo fisico e dunque gli allenatori e i loro staff fanno delle transizioni in base alla crescita del corpo dei giovani. Ancora più raro è vedere elementi della difesa giocare in attacco, ma nella lega odierna, c’è un ragazzo che ha la potenzialità per essere un giocatore davvero bilaterale, pienamente in grado di giocare su entrambi i lati del campo: Patrick Peterson.

Cresciuto in college dalla lunga tradizione difensiva come LSU, Peterson ha da subito giocato nel suo ruolo naturale di cornerback. Facendo registrare, in tre anni di carriera collegiale, buonissimi numeri, che gli sono valsi la quinta chiamata assoluta al draft 2011 da parte degli Arizona Cardinals.
patrick peterson cardinals 3Dotato di grande velocità e di un ottimo slancio verticale, come per tanti rookie nella sua posizione, ha iniziato la carriera NFL facendo gavetta negli special team. Ed è proprio nello special team che ha iniziato a far emergere il suo talento, affermandosi come uno dei migliori returner della lega, soprattutto sui punt, e venendo selezionato nel 2011 All Pro first team, unico rookie a ricevere tale onorificenza.
Durante tutto il suo primo anno ci sono stati molti dubbi sulle sue capacità come corner, ma Peterson ha saputo cancellare le perplessità nel secondo anno, venendo chiamato per la seconda volta al Pro Bowl, e facendo registrare 55 tackle, 16 passaggi deviati e 7 intercetti. L’ultimo dato è il più interessante. Non sono rari i cornerback che hanno una buona capacità nell’intercettare l’ovale, anticipando il loro avversario grazie ad un’ottima copertura e al tempismo, ma ciò che contraddistingue Peterson è ciò che riesce a realizzare dopo aver preso l’ovale tra le mani. Ha una combinazione di agilità, velocità e abilità con la palla, che, unite alla capacità di lettura tipica del suo ruolo, lo rendono temibile anche sull’altro lato del campo. Ma è effettivamente possibile che nella NFL di oggi, un giocatore possa essere in grado di giocare su entrambi i lati del campo ed eccellere sia in attacco che in difesa?

La risposta, di primo acchito, potrebbe essere negativa, ma il talento di Peterson, messo nelle giuste mani, potrebbe capovolgere la sentenza.
Prima di tutto, è bene sottolineare che l’errore più grosso che il coaching staff dei Cardinals potrebbe commettere, sarebbe quello di usare, a tempo pieno, Peterson su entrambi i lati del campo. Questo è assolutamente impossibile in una lega, ma in generale in uno sport come il football, che provoca un dispendio di energie mentali e fisiche enorme.
Il coach Bruce Arians, personalità eclettica con idee innovative, ha dichiarato che, nel suo playbook, ci sono circa 60 schemi (forse un po’troppi) che coinvolgono Peterson in attacco e che in questo 2013 lo vedremo spesso giocare come wide receiver. Una decisione che ha sicuramente reso felici i fans, ma che ha fatto storcere il naso a molti analisti. Peterson dal canto suo è pienamente convinto di poter giocare anche in attacco, sa di avere le qualità giuste per ben figurare come ricevitore e aiutare ad aprire gli spazi per i suoi compagni, ma crede anche che essere schierato in attacco lo possa rendere ancora migliore come difensore.
Nel training camp è stato schierato spesso insieme a Larry Fitzgerald, il ricevitore di punta dei Cardinals, e ha preso confidenza con i passaggi di Carson Palmer.

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patrick peterson cardinals 1

Giocare come receiver può sicuramente essere un vantaggio per Peterson: può imparare le tracce seguite dai wideout, capire gli allineamenti per anticipare il percorso dei suoi avversari, decifrare meglio segni e posizioni dei giocatori e dopotutto sarebbe anche sbagliato sprecare un talento di questo genere. Ma c’è un problema, se così vogliamo chiamarlo: è troppo prezioso in difesa.
Non avrebbe alcun senso far giocare per molto tempo uno dei migliori cornerback della lega in attacco, servirebbe solo a fargli sprecare moltissime energie. In due anni nella lega viene già considerato tra i migliori cinque corner della lega, che senso avrebbe consumare un giocatore che, come dimostrato domenica scorsa contro i Lions, può tener testa a Calvin Johnson, miglior receiver della NFL? Nessuno.

Schierarlo in attacco è un’interessantissima possibilità, ma la vera perla sarebbe usarlo col contagocce, continuando a renderlo performante in difesa ad alto livello e facendogli giocare solo particolari snap. Sa ricevere bene, ma sa marcare molto meglio. Se il coaching staff dei Cardinals saprà usarlo come asso nella manica, in situazioni difficili, in cui c’è bisogno di sorprendere con una giocata spettacolare la squadra avversaria, allora Peterson può diventare un’arma pericolosissima, creando scompiglio nelle menti dei difensori avversari, che saranno costretti ad attendersi l’inaspettato dal numero 21.
Un giocatore come lui vince le battaglie, prima a livello mentale e nervoso e solo poi, direttamente sul campo. Se usato nelle “trick play” può diventare l’incognita che farà impazzire gli avversari, specie nei pressi della end zone e in situazioni decisive. Dopo aver visto la giocata incredibile di domenica scorsa, il suo tasso di pericolosità si alza parecchio.

patrick peterson cardinals 2

Nel terzo quarto della partita contro i Lions, a cinque minuti dalla fine del periodo e sotto 21 a 13, i Cardinals hanno optato proprio per una “trick play” che ha avuto come protagonista Peterson. Sul primo e 10, Peterson, schierato come terzo receiver sul lato destro, ha iniziato la “in motion” verso il suo quarterback che, appena ricevuto lo snap, gli ha passato immediatamente il pallone.
Normalmente ci si saremmo dovuti aspettare una corsa orizzontale con la linea che sarebbe andata a bloccare i giocatori avversari in maniera diametralmente opposta. Invece Peterson ha aggirato il suo quarterback, la linea ha compiuto dei bloccaggi ottimi, mettendo fuori causa la maggior parte della difesa avversaria, concedendo così al loro “nuovo” quarterback di lanciare liberamente.
E Peterson ha sorpreso tutti dimostrando di saper anche lanciare. Sempre correndo ha compiuto un bel passaggio, anche se non stilisticamente perfetto, di 17 yard per il receiver Kerry Taylor, provocando il visibilio del pubblico.

Proprio una giocata come quella di domenica calza a pennello per l’attacco di coach Arians. Una giocata a sorpresa che ha completamente spiazzato la difesa avversaria e fatto guadagnare un down importante in una situazione di rimonta. Se Peterson verrà usato in questo modo, potrà davvero risultare un giocatore eccellente su entrambe le metà campo.
Ha il talento per farlo, ora sta tutto nelle mani di chi lo allena non sprecare un potenziale asso multidimensionale.

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Gabriele Balzarotti per Ballin’

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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