Un Kittle di troppo (San Francisco 49ers vs Cincinnati Bengals 26-23)

Una partita equilibrata quella tra i 49ers e i Bengals, con la squadra della California che ha sfruttato al massimo gli errori di Cincinnati nel primo tempo, riuscendo a scappare via. Grazie alla difesa, Burrow e compagni sono riusciti a riacchiappare la gara nel quarto quarto, con due touchdown spettacolari di Chase. Nel supplementare, fondamentale il sack di Bosa, che ha costretto i Bengals al field goal, dando un’ultima chance al suo attacco. Chance sfruttata a pieno dai 49ers e da Garoppolo, in grado di bucare la difesa dei Bengals al centro del campo, grazie soprattutto alle giocate di Kittle. Il touchdown decisivo lo mette a segno Aiyuk, con una giocata spettacolare. San Francisco riesce a sbancare Cincinnati per 26 a 23, con entrambe le squadre che sono in piena corsa per un posto ai playoff.

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IL COMMENTO

La partita dal lato dei Bengals ha visto un attacco che nel primo tempo, non ha macinato yard e punti. Anzi, è stato spesso bloccato dalla difesa avversaria. Questo, secondo me, perché Zack Taylor non ha sfruttato al massimo il punto debole dei 49ers: i cornerback. Con l’assenza di Moseley, era chiaramente il reparto da attaccare con più efficienza, specialmente sul lungo. Taylor, invece, si è concentrato sulle corse di Mixon, forse anche per il problema al dito di Burrow. La linea offensiva non è stata in grado di supportare il gioco dei running back, la penetrazione dei defensive tackle di San Francisco è stata buona e costante. Nel secondo tempo, il piano è stato molto diverso: finalmente si è cercato di attaccare i cornerback sul profondo, specialmente il rookie Ambry Thomas, alla prima partita da titolare in NFL. Il tutto ha funzionato, con Chase e Boyd che hanno vinto costantemente le proprie battaglie, anche grazie a una cover 2 dei 49ers conservativa. Higgins è stato bravissimo ad approfittare dei buchi centrali lasciati dalla difesa, troppo preoccupata di essere battuta sul lungo. La partita di Burrow è stata davvero ottima nel secondo tempo: il Quarterback, con un dito dislocato, è stato in grado di recuperare 14 punti di svantaggio nel quarto quarto, questo grazie a lanci bellissimi sul profondo e a giocate in scramble davvero notevoli.

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Il primo tempo del numero 9 è stato in linea con le chiamate offensive e con l’attacco: troppo conservativo e incostante. Graziato prima da Thomas, che cancella un intercetto a Ward per un contatto sul casco di Chase; poi graziato da Al-Shair, che interviene in ritardo sul pallone e toglie un comodo intercetto dalle mani di Warner.

La difesa di Cincinnati è stata in grado di tenere fino a un certo punto. Ha concesso punti è vero, ma non è del tutto colpa sua: gli errori dello special team sono stati troppo pesanti e prima o poi, qualche punto lo devi lasciare.

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C’è da rivedere tutto degli special team per i Bengals, questi errori, così tanti errori nella stessa partita, non sono giustificabili a questo livello. Peccato perché, nel secondo tempo, la difesa ha tenuto benissimo. Ha sofferto tremendamente Kittle è vero, ma è stata in grado di bucare il lato destro della linea offensiva dei 49ers, mettendo Garoppolo a terra varie volte. Facendo ciò, ha propiziato la rimonta dell’attacco.

Una partita quindi a due facce per la squadra dell’Ohio, che avrebbe avuto bisogno di chiamate offensive più aggressive a mio parere, non si può essere conservatiti contro questo tipo di secondarie. I Cincinnati Bengals, in piena corsa playoff, dovranno vedersela con i Broncos, un avversario tosto per Burrow e compagni.

La partita vista dal lato dei 49ers è stata anch’essa a due facce: se il primo tempo è stato dominato dal punto di visto del punteggio, il secondo è stato un disastro, che per poco, non è costato la vittoria. Partiamo dall’attacco: Shanahan è partito con un piano diverso questa volta. Non corsa e play action, ma direttamente passaggi corti e veloci, sfruttando le capacità dei playmaker di correre dopo la ricezione. Diciamo che il piano non ha funzionato proprio al massimo. Kyle deve ringraziare lo special team dei Bengals che ha regalato la palla più volte in posizioni di campo veramente buone. Le corse, poi, sono state cavalcate per un attimo: senza Mitchell, Wilson ha cercato di sostituirlo al massimo, ma, a parer mio, si è corso troppo centralmente, non sfruttando le corse esterne ai tackle. Una delle poche corse esterne della partita è stata presa dal rientrante Deebo Samuel, un playmaker esplosivo.

Le altre armi offensive hanno giocato bene: Jennings poco usato, ma in grado di mettere a segno una ricezione fondamentale nel supplementare. Brandon Aiyuk è stato bravissimo a liberarsi nella zona dei Bengals: suo il touchdown decisivo, con cui riesce a mettere sul campo le sue incredibili doti atletiche. George Kittle è stato l’MVP offensivo della gara: dopo la dominante prestazione contro Seattle, il tight end ha ancora una volta ricevuto più di 150 yard, primo tight end nella storia a farlo per due partite di fila. Il numero 85, ai nostri occhi e anche sottolineato da Zack Taylor nel post-partita, è stato immarcabile. Troppo bravo nel liberarsi, soprattutto al centro del campo, dove nessuno è riuscito a darli fastidio, né a zona né a uomo.

Jimmy Garoppolo è stato bravo nel colpire la difesa dei Bengals al centro del campo: il numero 10 si fida tantissimo dei suoi ricevitori quando corrono tracce centrali e questo lo aiuta a lanciare benissimo in quella porzione del campo. Va assolutamente detto che il suo modo di giocare sotto pressione non è assolutamente buono. Vero è che la linea offensiva, soprattutto dal lato destro di Compton e Brunskill è stata spesso messa in difficoltà nel secondo tempo. Ma Jimmy non è in grado di muovere i piedi quando la tasca crolla, appena si vede l’uomo un minimo più vicino si irrigidisce e invece di scappare, va addosso ai difensori. È anche colpa sua se la rimonta dei Bengals è stata possibile, fortunato sul lancio a fine partita droppato da Bates, che avrebbe regalato la partita a Cincinnati. Detto ciò, non si possono togliere i meriti del Quarterback dei 49ers in questa partita, soprattutto per i due drive, sotto pressione a fine gara. È un gran lusso, per questi 49ers, vincere quando le corse non vanno e Garoppolo è costretto a lanciare per più di 40 volte. Il tutto anche grazie alle bootleg messo in atto da Shanahan, che hanno messo in difficoltà la difesa avversaria.

La difesa ha fatto il possibile e l’impossibile nel primo tempo, riuscendo a togliere dal campo le corse dei Bengals e mettendo pressione a Burrow. Il tutto grazie al piano di DeMeco Ryans: il defensive coordinator è stato costretto ad usare sempre le due safety alte in coperture, questo per coprire il lungo. Grazie alla linea difensiva, questo piano ha funzionato bene. Non darei troppe colpe alla difesa per la rimonta: è vero, sui due touchdown di Chase finali ci sono errori della secondaria, assolutamente. Ma la unit è arrivata stanca e non è stata per nulla sostenuta dall’attacco nel secondo tempo. L’infortunio di Al-Shair ha tolto tackle e copertura al centro del campo, che infatti è stato sfruttando alla grande dai tight end e da Higgins. Norman ha fatto una buona partita e Ambry Thomas è stato bruciato da Chase in varie occasioni, ma ha giocato meglio di quanto ci si aspettasse. Ultima nota va a Nick Bosa: l’edge rusher dei 49ers è stato infermabile, non solo i due sack, ma la linea dei Bengals è stata spesso messa in subbuglio dal numero 97. Sua, secondo me, la vera giocata della partita, ovvero il sack sul terzo down dei Bengals all’over time.

I San Francisco 49ers si riprendono dalla pessima sconfitta contro Seattle e si rilanciano nella corsa playoff, corsa che porterà la squadra di Shanahan ad affrontare una diretta concorrente come gli Atlanta Falcons di Matt Ryan, vecchia conoscenza di Kyle.

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Emiliano Guadagnoli

Sono un grande appassionato di football Nfl, seguo questo fantastico sport dal 2012. Sedotto e abbandonato da Kaepernick, tifo i San Francisco 49ers. Scrivo anche sui prospetti con la rubrica "La strada verso il Draft"

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