[NFL] Week 6: Dominio Seahawks nel cielo di Londra (Seattle Seahawks vs Oakland Raiders 27-3)

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Questo match, il primo dei tre della serie internazionale di Londra, metteva a confronto due fra le franchigie con le tifoserie più calde di tutta la Lega, soprannominate il dodicesimo uomo quella dei falchi mentre la Raider Nation quella degli uomini in argento e nero di Oakland, prossimi di Las Vegas; paradossalmente si giocava in campo neutro, al Wembley Stadium, dove però la passione dei tifosi europei s’è fatta sentire come sempre.

Entrambe le organizzazioni sono entrate in questa stagione apparendo come due squadre in rifondazione.

Seattle ha perso la cosiddetta “Legion of Boom”: quel pacchetto difensivo che la ha condotta al suo recente successo, impersonato in particolare dal terzetto Sherman (ora ai 49ers), Earl Thomas (infortunato ma che intendeva cambiare aria già questa offseason) e Kam Chancellor (ritiratosi all’alba di questa stagione).

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Dall’altro lato i Raiders attendono di trasferirsi a Las Vegas per la stagione 2020, nel frattempo hanno scelto di perdere uno se non il miglior difensore della Lega (Khalil Mack) in cambio di pick tramite le quali, insieme ai ricavi della scintillante città del Nevada, intendono portare a nuovi fasti la storica franchigia.

Questo anche attraverso un’ardita mossa come quella di offrire a un Head Coach fuori dal gioco da 10 anni e già trasferitosi nella cabina di commento un contratto dell’estensione di 10 anni per un totale di 100 milioni, ovviamente parliamo di Jon Gruden, vincitore del Super Bowl XXXVII con i Tampa Bay Buccaneers.

Cronaca

Lynch Raiders Seahawks

Seattle dà il via alla partita con il piano di gioco che sembra aver interiorizzato da circa 2 settimane: corri, corri, corri; il primo drive conta ben 10 corse, con come ciliegina due passaggi di Wilson per un totale di 47 yard, che portano i Seahawks alle porte della end-zone dei Raiders. A quel punto basta un lancio potente e preciso di Wilson per Brown, bravissimo a farsi trovare libero e a sfruttare il buco nella difesa a zona dei Raiders, per trovare i primi 6 punti. 7-0.

Il primo possesso di Oakland fa già intendere, invece, come andrà la partita, 3 corse consecutive dell’ex trascinatore dei Seahawks Marshawn “Beastmode” Lynch valide giusto 1 yd totale e conseguente punt. Seattle recupera il possesso, compromesso però da due penalty ai danni del centro Britt e del left-tackle Brown, che portano in campo il rookie punter Dickson, uno dei pochi specialisti nei quali sia stato investito un pick del draft, addirittura nel quinto giro, il quale dimostra di valerlo calciando la football fuori dal campo alle 12 dei Raiders.

Il secondo possesso dei Raiders inizia meglio del primo (non ci voleva molto) con 13 iarde guadagnate da Lynch su ricezione; la squadra di Gruden però ripiomba nel buio quando la tasca crolla e Clarke causa una fumble da parte di Carr sulla quale è bravo a piombare il defensive tackle Jarran Reed, che dunque la riaffida a Wilson & Co.

Russel non perde l’occasione e trasforma il possesso in oro, dopo uno snap sbagliato dal centro con conseguente fumble, il quarterback ex Wisconsin recupera da terra la palla, avanza di qualche passo e lancia in movimento per Moore libero nel retro della end-zone. 14-0.

Nel suo terzo possesso per lo meno Oakland entra in territorio Seahawks grazie a giocate che appaiono abbastanza casuali, nelle quali Carr è costretto a eseguire passaggi sicuri per i propri runningback fuori dal pocket poi bravi a trasformarli in buoni guadagni come nel caso delle 21 yard conquistate da Richard, particolarmente importanti perché ottenute in una situazione di 3rd & 20.

Tutto questo per preparare un field goal da 48 iarde per il nuovo kicker McCrane, che lo sbaglia, ennesimo segno che la serata è storta e non potrà che peggiorare, ma anche che tagliare Giorgio Tavecchio forse è stato un errore. Il successivo possesso di Seattle non offre nulla di notevole, se non una grande esecuzione, ancora una volta, degli special team in situazione di punt, con il ritornatore dei Raiders costretto a una fair catch alle proprie 10 dopo un altro eccellente punt di Dickson.

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Oakland continua ad arrancare, non c’è un guadagno che vada oltre le 9 yard, risultato turnover on down dovuto a una corsa di Carr corta rispetto al primo down. I Seahawks riprendono il controllo del campo alle proprie 41 iarde e grazie in particolare a una presa spettacolare di Moore sull’esterno del campo valida per 28 yard, aggiungono 3 punti al tabellino per la conseguente esecuzione del muscoloso, anche troppo, Janikowski da 44 yard allo scadere della prima metà di gara. Cosa che tra l’altro guadagna l’aperta ammirazione di Pete Carroll, rientrando negli spogliatoi, abituato negli anni precedenti ad errori fatali su calci ben più fattibili, da parte dell’ex kicker di Seattle, Blair Walsh.

Neanche a dirlo il terzo quarto inizia malissimo per Oakland che ha il primo possesso, sack e sulla successiva pressione dell’infermabile Clark ancora una fumble da parte di Carr, recuperata anche questa volta da un compagno di linea dell’esecutore della fumble, in questa occasione Martin. Seattle prende possesso della football in eccellente posizione, le 11 iarde di Oakland, ma una penalty da 10 yard e l’unica sack della serata da parte della pass-rush dei Raiders, orfana di Mack, li fa indietreggiare. Carson si conferma in forma con una corsa valida 21 yard, che però non fa altro che facilitare il compito a Janikowski che fa passare tra i pali facilmente la palla da 26 yard per il 20-0 Seattle.

Il successivo possesso Raider è un disastro come i precedenti, da sottolineare però che solo agli 11:00 del terzo quarto arriva la corsa più lunga della serata di “Beastmode” valida solamente 13 yard. Ricevuto l’ennesimo punt da Oakland, Seattle marcia giù nel campo bagnato e scivoloso di Wembley  grazie a una perfetta alternanza di corse e lanci, notevole la connessione tra Wilson e Baldwin, 2 pro-bowler, per 49 iarde che li porta nella red-zone avversaria.

Carroll e i suoi però si dimenticano della loro conversione all’attacco basato sulla corsa e Wilson forza un passaggio per Baldwin, attorniato da almeno 3 Raiders, la palla è deviata e intercettata, anche se non sarà certo questo turnover a cambiare il corso della partita. Non serve neanche scriverlo, l’intercetto della difesa nero-argento viene sprecato in un punt.

Seattle però si è stancata di cincischiare e grazie a un completamento per Baldwin valido 23 e una corsa del sempre meno scrambler, per sua fortuna, Wilson, valida 22 iarde, arrivano nella red-zone. Ancora una volta Wilson esce dal pocket e lancia nella end-zone in corsa venendo preso alle caviglie, riuscendo comunque a trovare Lockett per il suo terzo TD della giornata, il primo per il ricevitore, fino ad allora mai chiamato in causa. 27-0.

I Raiders sono ormai già sulle ginocchia, vogliono solo andarsene da Wembley il prima possibile, ma anche solo per trovare i primi punti del match vanno avanti grazie a lanci sicuri sulle flat o corse di Carr, e riuscendo nel loro intento grazie a un field-goal da 43 yard di McCrane. 27-3. A questo punto mancano 7:50 che i Seahawks fanno scorrere magnificamente, prendendo grazie alle corse un primo down dopo l’altro e facendo scendere il cronometro fino allo 0, per mettere la parola fine a una partita forse mai iniziata.

Considerazioni

Rashaad Penny Seahawks Raiders

Partiamo dai vincitori.

Vedendola giocare, l’offensive line di Seattle non appare come una delle peggiori della Lega, sono in grado di aprire varchi per le corse di Carson, Penny e Davis, impressionante come a 12:45 del primo quarto, siano in grado di spingere per 3-4 yard i corrispettivi avversari nelle defensive line di Oakland.

La protezione di Wilson, facilitata anche dall’assenza di una vera e propria pass-rush da parte dei Raiders, è ottima, il quarterback sarà raggiunto per un sack solo una volta, anche se in alcuni casi dovrà uscire dalla tasca e correre o lanciare da lì, come in occasione di 2 dei 3 touchdown di Seattle.

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L’attacco si conferma sempre più basato sulla corsa, 31 in tutta la partita, compresi screen ecc. ma escluse quelle di Russell, contro i 23 tentativi di passaggio. La continua rotazione dei 3 runningback, Carson, Penny (first-round pick di quest’anno da San Diego State) e Davis permette di puntare pesantemente sulla corsa. Ciò che colpisce è che questa metamorfosi sia avvenuta a stagione in corso, nelle prime due partite i Seahawks avevano corso solo 18 volte, le due successive esattamente il doppio. In questo modo, appaiono una squadra più solida e quadrata, che pur avendo perso pezzi fondamentali degli anni precedenti ha comunque un’anima.

Rispetto alla difesa c’è poco da dire, i defensive back sono stati chiamati poco, se non mai, in causa, mentre la defensive line ha sfruttato la pochezza della offensive line avversaria farcita di riserve forzando 2 fumble col solo Frank Clark, recuperate entrambe.

Per quanto riguarda invece Oakland, tutto da cancellare e rifare se guardiamo la partita di ieri.

Nella offensive line schierava due rookie tackle, in particolare il left tackle Miller è stato scherzato per tutta la partita da Clark e letteralmente ribaltato dallo stesso in occasione della penetrazione che ha portato alla seconda fumble. Mancava la left guard pro-bowler Kelechi Osemele, sostituita da Feliciano, a sua volta costretto a lasciare il campo e rimpiazzato dunque dal terzo sostituto Murray. Conseguenza della pochezza della offensive line è stata l’assenza totale di attacco sul terreno, che non mi sento di imputare a Marshawn Lynch.

Anche Carr è stato condizionato dalle mancanze nella linea d’attacco, la tasca crollava immediatamente e lui doveva lanciarsi in corse pericolose che lo hanno costretto a un certo punto anche a lasciare il campo per un problema alla spalla sinistra.

Se si aggiunge a ciò l’uscita dal campo di Amari Cooper per concussion a causa di un tackle aggressivo helmet-to-helmet da parte della safety McDougald ingiustamente non punito, e per lo stesso motivo di un altro wideout come Roberts, si chiude il quadro di una serata che è andata peggio di come ce la si potesse immaginare per i Raiders.

Si è già accennato all’assenza di qualità nei 7 difensori in prima linea per i Raiders, difatti non in grado di fermare efficacemente le corse dei falchi di Seattle. I defensive back non si sono comportati male, in occasione dei guadagni su passaggi profondi da parte di Wilson, la loro copertura era sufficientemente stretta, in queste situazioni a incidere maggiormente è la bravura dei ricevitori nell’arpionare le palle contese.

Oakland è apparsa una squadra spenta, scoraggiata e in alcuni casi allenata male, basti vedere come nel primo drive la difesa fosse già in confusione, prima dello snap di Seattle continuavano a farsi segnali e spostarsi incerti senza capire bene lo schema da eseguire, risultato: Swoopes trovato libero da Wilson in mezzo al campo che prende 23 yard per i suoi.

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