In Dak we trust (Dallas Cowboys vs Detroit Lions 35-27)
I Dallas Cowboys espugnano il Ford Field di Detroit trascinati dal loro quarterback Dak Prescott e allungano in vetta alla NFC East sui rivali dei Philadelphia Eagles, battuti invece a domicilio dai Patriots. I Lions, al loro quinto k.o. nelle ultime sei gare, sono rimasti coraggiosamente attaccati al match, ma in questo momento, con la compagine dell’head coach Patricia pesantemente menomata dagli infortuni, c’è troppa differenza fra i due team.
Protagonista del match è stato un Dak Prescott che ha messo a segno 3 mete e portato a casa 444 yard soprattutto grazie a Gallup (9 ricezioni per 148 yard) e Cobb (4-115) cui si aggiungono le 5 ricezioni di un Witten sempre prezioso con la sua esperienza. Contro un team che ha faticato tremendamente a mettergli pressione, Prescott ha potuto scegliere il suo bersaglio a piacimento ed è stato spesso letale anche se il suo terminale preferito, Amari Cooper, è stato pesantemente limitato a causa di una condizione fisica tutt’altro che perfetta. Questa prestazione, rapportata a quella invece decisamente più deludente del runner Elliott (16 portate, 45 yard) potrebbe aver definitivamente spostato la bilancia “tattica” dei Cowboys verso un attacco “pass-oriented”, piuttosto che invece uno “run-oriented”. Da notare che con le 444 passate contro i Lions, Prescott ha totalizzato 841 yard nelle ultime due gare, miglior prestazione della storia dei Cowboys in due partite consecutive, battendo il record precedente di 762 di Don Meredith che resisteva addirittura dal 1963.
Elliott, che nel 2018 aveva polverizzato la difesa Lions (240 furono le yard guadagnate da Zeke nella sfida dello scorso anno) era il sorvegliato speciale per i ragazzi di coach Pasqualoni e in effetti la difesa di casa ha limitato moltissimo il runner texano che ha segnato due mete ma per il resto ha ottenuto un bottino decisamente limitato, con un totale di 73 yard fra corse e ricezioni. Anche se con un utilizzo decisamente limitato (appena 6 tocchi) è stato molto interessante l’apporto della riserva di Elliott, il rookie Tony Pollard, autore di 12 yard su corsa ma soprattutto di 44 su ricezione. Fra queste spicca l’ottima meta segnata in avvio di secondo quarto, con il rookie da Memphis che ha confermato che, quando ci sarà un pizzico di esperienza in più, potrà essere un’arma molto interessante per gli uomini con la stella sul casco fuori dal backfield.
La difesa era attesa sulla carta da un compito un pochino più leggero del previsto, viste le contemporanee assenze in casa Lions di quarterback e runner titolari, ma ha funzionato un po’ a corrente alternata. Gli end Quinn e Lawrence sono stati una costante spina nel fianco dell’attacco di casa e il linebacker Jaylon Smith è sembrato essere dappertutto. Però gli uomini di Marinelli hanno patito la fisicità del runner Scarbrough e la mobilità del regista avversario Driskel, il quale comunque non ha brutte statiche neppure a livello di passing game. I tackle Woods e Collins spesso non sono riusciti a chiudere i varchi in mezzo alla difesa, mentre sul passing game all’ottima giornata di Awuzie fa da contraltare la prestazione da rivedere della safety Thompson, giustamente bersagliata dall’offense di casa, che ha concesso 5 ricezioni per 131 yard
Detroit, in divisa bianca in un match casalingo per la prima volta dal 1970, incassa invece la sesta sconfitta stagionale (su dieci partite), ma nonostante il k.o. coach Patricia ha avuto sicuramente alcune indicazioni positive. Senza Stafford e Kerryon Johnson, cioè regista e runner titolari, la squadra è rimasta attaccata alla partita contro una delle corazzate del torneo, continuando a lottare anche in un ultimo quarto che vedeva l’esito del match virtualmente compromesso. Il nuovo regista, quel Jeff Driskel che dopo aver giocato in 9 partite per Cincinnati nel 2018 era stato provato in questa offseason dai Bengals come ricevitore, ha numeri sicuramente solidi (15 su 29 per 209 yard e due mete, con un rating di 109,3), ha messo in difficoltà con le sue corse i Cowboys e non ha commesso errori. Receiver principale in fatto di yard e ricezioni è stato il super veterano Danny Amendola (4 per 47), mentre le due mete sono state segnate entrambe da Marvin Jones (4-43). Driskel non ha invece trovato gran feeling con il receiver #1 Kenny Golladay, che in tutta la gara ha catturato un solo pallone dopo una ricezione pazzesca per 34 yard. Altro giocatore poco coinvolto, ma qui si direbbe più un problema di playbook, è il tight end Hockenson che ha chiuso con appena una ricezione per 6 yard, decisamente troppo poco per la prima scelta dei Lions nei draft di aprile. Contro Dallas non ha assolutamente demeritato invece il runner tuttofare McKissic, autore di tre ricezioni per 40 yard e di altrettante portate per 13 yard. L’ex Seattle ha dimostrato una gran voglia di lottare e potrebbe essere un altro elemento prezioso per l’attacco del team della Motown. Con Kerryon Johnson in IR per un problema al ginocchio, la scelta di coach Bevell è caduta su Bo Scarbrough, promosso appena il giorno prima dalla practice squad. Scarbrough, curiosamente una settima scelta proprio dei Cowboys nel 2018, ha segnato una meta di forza ed ha comunque uno score di 14 portate per 55 yard, alla media di quasi 4 yard a portata, decisamente non male.
Il linebacker Kennard ha messo a segno un sack, ed inseme all’end Flowers, ha costituito l’intera pass rush di una difesa che priva di Hand e Okwara, ha faticato terribilmente a mettere pressione su Prescott con conseguenze facilmente prevedibili. In copertura buona prova del cornerback Slay mentre i colleghi Coleman e soprattutto Melvin hanno patito l’ottima giornata di Gallup e Cobb. Decisamente meglio è invece andata sulle corse con i linebacker Jarrad Davis, Christian Jones e Devon Kennard ed i tackle Atkins ed Harrison che hanno trascinato un reparto che ha reso difficile la vita al temutissimo Elliott.
Alla vigilia del match i Cowboys predicavano una partenza forte per dare subito un segnale ai padroni di casa e invece l’avvio degli ospiti non poteva essere peggiore: al terzo gioco del match Elliott provava una corsa centrale ma veniva placcato da Jarrad Davis e sul placcaggio l’ex Ohio State perdeva l’ovale subito recuperato dallo stesso Davis. Detroit partiva così dalle 28 di Dallas e dopo un buon completo su Amendola, Scarbough di forza sfondava la difesa di Dallas per il 7-0 iniziale.
Dopo due punt, Dallas riusciva a mettere i primi punti sul tabellone con un drive che vedeva Gallup protagonista con tre completi per un totale di 39 yard. Poi sulle 7 di Detroit un Prescott un pochino troppo indeciso guadagnava appena due yard quando probabilmente avrebbe potuto correre in meta e nell’azione successiva arrivava il sack di Kennard, con i Cowboys che alla fine andavano a segno grazie al kicker Maher. L’appuntamento con il touchdown era però rinviato di poco: ancora l’asse Prescott-Gallup guadagnava 23 yard, poi arrivavano altre 14 yard grazie a Cobb. Sulle 21 di Detroit, il runner Pollard si schierava largo dietro al tight end Witten, poi attraversava il campo e veniva pescato da Prescott con un passaggio corto che il runner rookie trasformava nel touchdown del 10-7.
Poco dopo un grande ritorno di punt di Agnew faceva partire i Lions già nella metà campo ospite. Driskel chiudeva un down di corsa poi era Scarbrough che con due portate trascinava Detroit fin sulle 2, da dove ancora Driskel portava la palla per il nuovo sorpasso.
A questo punto però l’attacco di Dallas cambiava passo e segnava due volte in rapida successione. Entrambi i touchdown erano propiziati da due pass lunghi completati il primo su Gallup e il secondo su Cobb e nel primo caso era poi Elliott a segnare con una corsa da una yarda, nel secondo era una ricezione di Cobb ad assicurare la segnatura, con l’ex Packers che resisteva ad un colpo assassino ricevuto dopo la ricezione dalla safety Harris.
I Lions iniziavano il secondo tempo sotto di dieci ma come detto non mollavano la presa: una corsa ed una ricezione di McKissic regalavano due primi down al team della Motown, poi un preciso lob di Driskel a Marvin Hall li faceva approdare in red zone e dalle 11 ancora l’ex Bengal scappava dalla pressione dei Cowboys trovando brillantemente in fondo alla end zone Marvin Jones per il 21-24.
La risposta di Dallas arrivava soprattutto grazie ad un pregevole completo di Prescott a Cobb per 33 yard, ma alla fine i texani mettevano a segno solo 3 punti dunque, con un terzo di gara ancora da disputare, i Lions erano sotto di appena 6 punti. Il drive del possibile, clamoroso sorpasso, terminava però con un punt e recuperato il possesso dell’ovale Dallas non perdeva tempo: una bella ricezione di Cooper e due preziose palle catturate da Witten facevano approdare i Cowboys a metà campo.
Poi arrivavano altri tre completi, ancora a Cooper, a Pollard e al tight end Schultz e i texani erano sulle 18 di casa. Qui, su un terzo e 8, Detroit blizzava in modo pesante e Prescott lanciava in direzione di Elliott una palla tutt’altro che agevole che però il runner riusciva a raccogliere quasi da terra ed a portare in meta praticamente intoccato. Nonostante il -14 con poco meno di otto minuti da giocare, il team di Patricia non era ancora domo: Driskel imbeccava con un gran lancio across body (correndo cioè verso un lato e lanciando la palla nella direzione opposta) Amendola, poi si incaricava lui stesso di portare palla guadagnando 23 yard. Sulle 25 di Dallas ancora la premiata ditta Driskel-Marvin Jones confezionava la meta del 27-35. Detroit provava poi una cervellotica trasformazione da due, che non riusciva, e la partita praticamente si chiudeva qui. I Lions avevano infatti ancora un possesso per cercare la clamorosa rimonta, con un drive che iniziava in modo promettente grazie alla prima ricezione di giornata di Golladay da 34 yard, ma poi seguivano un incompleto ancora al numero 19, un sack di Bennett ed un altro incompleto a McKissic che facevano scendere i titoli di coda sul match.