Prova di maturità (Houston Texans vs Indianapolis Colts 23-30)

Trascinati da un grande Jacoby Brissett, gli Indianapolis Colts si aggiudicano 30-23 al Lucas Oil Stadium il big match della AFC South contro gli Houston Texans e grazie a questo successo sorpassano in vetta  alla division proprio i texani con un record di 4-2, mentre gli uomini di O’Brien ora inseguono con lo stesso numero di vittorie ma una sconfitta in più.

Se la gara con Houston doveva essere una sorta di esame di maturità nell’era post Andrew Luck, i Colts l’hanno ampiamente superato con un Brissett che ha vinto la sfida a distanza con il (giustamente) celebrato DeShaun Watson non solo in fatto di yards, 326 a 308, ma soprattutto per quei 4 td pass (record in carriera) e quello 0 nella casella intercetti, contro i due lanci del regista texano finiti nelle mani dei difensori di casa. E fra i terminali di un Brissett che si è confermato bestia nera di Houston (4-0 il record per l’ex NC State) ha brillato soprattutto il giovane Zac Pascal che ha chiuso con 6 ricezioni per 106 yards e due mete, ma non hanno mancato di far sentire la loro presenza anche T. Y. Hilton (6-74 e un touchdown) ed il tight end Ebron che dopo un avvio lento ha contribuito con 4 palle catturate per 70 yard e un’altra segnatura. Merito a Brissett e alla linea di attacco anche per il solo sack concesso ad una difesa che ha nella pass rush uno dei punti di forza. Per altro non tutto è filato liscio nell’attacco dei ragazzi di coach Reich: il rushing game non è infatti mai riuscito a trovare ritmo, merito del front seven di Houston che sulla corsa ha disputato un grande match. Così i Colts che prima della sfida di domenica guadagnavano in media a partita 142 yard su corsa, sono stati limitati ad appena 62, con un Mack che ha fatto quasi la comparsa (18 corse, 44 yard).

La difesa ha invece contenuto alla grande il runner Hyde  che arrivava dall’ottima prestazione contro Kansas City, grazie soprattutto ai due tackle Hunt e Stewart  e all’end Houston mentre qualche difficoltà in più è arrivata contro Duke Johnson. Anche Watson, quarterback temibile quando mette in moto le sue leve, è stato limitato egregiamente dagli uomini in blu ed ha fatto realmente danni in un solo gioco. Qualche problema in più la difesa di casa l’ha avuto contro l’attacco aereo degli ospiti, con Hopkins e Stills arrivati entrambi in tripla cifra per la giornata poco felice dei due cornerback Desir e Ya-Sin. E i Colts sono stati anche “aiutati” dall’infortunio muscolare che ha tolto di mezzo quasi subito lo sfortunato Will Fuller che purtroppo per Houston potrebbe restare fuori parecchie settimane.  In compenso sono arrivati tre sack, due dei quali ad opera dell’edge rusher  Justin Houston, e due intercetti, il secondo dei quali, che ha spento le residue speranze di rimonta degli ospiti, ad opera del rientrante linebacker Darius Leonard con uno spettacolare tuffo.

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Houston ha fatto leggermente meglio degli avversari in fatto di yard totali, però ha pagato a caro prezzo i due intercetti di Watson, l’inefficienza in red zone (solo due TD in 5 viaggi nelle 20 avversarie contro il 4 su 4 dei Colts), e l’ennesima caterva di penalità. Watson ha statistiche decisamente buone, 23 su 34 per 308 yard, ma ha più intercetti che td pass e, come detto, non è riuscito a far marciar il team ospite nella red zone avversaria, elemento che alla fine ha fatto la differenza. Leader assoluto fra i receiver ospiti è stato, naturalmente, DeAndre Hopkins, con 9 ricezioni per 106 yard e una meta, ma anche l’ex Dolphin Stills ha dato un contributo importante con 4 palle catturate per 105 yard e la ricezione più lunga del match da 45 yard. Piuttosto cercato ma scarsamente utile è stato invece il runner Duke Johnson, atleta di solito pericoloso nel gioco aereo, che ha contribuito con appena 2 ricezioni per 12 yard. 

Nel rushing game prova decisamente incolore per Hyde, autore di 12 portate per 35 yard di cui 10 però  arrivate in un solo gioco, mentre decisamente meglio ha fatto un Duke Johnson che si è fermato a 34 yard ma con sole 7 portate.

La difesa si è disimpegnata ottimamente contro il prolifico running game ospite soprattutto grazie al trio di linebacker McKinney, Cunningham, e Scarlett e al lavoro in linea di JJ Watt e Reader. Lo stesso Scarlett, nonostante un utilizzo limitato, è stato il più efficace nel mettere pressone a Brissett insieme ancora a JJ Watt che, a differenza di Scarlett e dell’altro linebacker Mercilus non ha sack all’attivo ma ha ben 6 hurries. Il secondario, senza Bradley Roby, ha invece decisamente patito il passing game dei locali con i due cornerback titolari Lonnie Johnson e Phillip Gaines ben al di sotto della sufficienza. Decisamente meglio hanno fatto le due safety Addae e Reid ed il linebacker McKinney che ha concesso 2 ricezioni ma per un totale di 3 yard.

colts texans

E per Houston il primo drive era emblematico di come si sarebbe sviluppato il pomeriggio: due chiusure di down venivano vanificate da due banali penalità per illegal formation e i Texans andavano al punt quasi a metà campo. I Colts erano costretti a partire dalle loro 6 ma Brissett, perennemente in shotgun come del resto il collega Watson, iniziava subito col piede sull’acceleratore: tre passaggi al runner Hines, a Pascal e a Rogers che compiva un miracolo ad agguantare l’ovale dopo la deviazione di Lonnie Johnson, fruttavano 52 yard. Poi una buona corsa di Mack altre 7 prima che i Colts approdassero in end zone grazie ad un altro pregevole passaggio di Brissett a Doyle. E dopo un’altra buona portata di Mack arrivavano i primi punti con Pascal che tagliava davanti al linebacker Cole per poi andare a ricevere il pallone di Brissett ed involarsi in meta per il 7-0. Nel drive seguente Houston superava la metà campo ma era poi nuovamente costretta al punt. Indianapolis però non ne approfittava anzi, su un terzo e poi su quarto e 1 sulle proprie 41, coach Reich decideva di andare due volte alla mano ma i grandi interventi prima di Cunningham e Watt poi di McKinney bloccavano Mack per un “no gain”. Con una grande posizione di campo nel drive seguente, Houston approdava rapidamente in red zone grazie a due belle ricezioni di Hopkins per un totale di 25 yard, ma sulle 14 dei Colts arrivavano una corsa da 0 yard di Hyde, una penaliatà di Tunsil ed un sack ad opera di Sheard, con i texani che dovevano accontentarsi del field goal. Nella serie successiva  arrivava un errore di Brissett che perdeva l’ovale recuperato da Mercilus e Houston si ritrovava col possesso palla sulle 4 di Indianapolis. 

E qui i texani erano anche sfortunati: sul terzo and goal Watson sembrava placcato ben due volte dai Colts ma miracolosamente restava in piedi e trovava in end zone Hopkins. Gli arbitri però avevano in precedenza fermato l’azione giudicando Watson “in the grasp” (in pratica una sorta di sack preventivo che gli arbitri possono sancire per evitare che un quarterback già con gli avversari addosso subisca una punizione fisica ancora più dura) e il gioco veniva registrato come sack. Fairbairn dalle 13 non sbagliava ma era una nuova occasione persa dagli ospiti. Scampato il pericolo l’attacco di Indianapolis riprendeva a macinare yard soprattutto grazie a Hilton che riceveva due palloni per 23 e 12 yard. Quindi in red zone era il tight end Ebron che attraversava il campo e veniva pescato da Brissett prima di essere bloccato sulle 2. Da qui con uno screen arrivava la seconda meta dei Colts sull’asse Brissett-Hilton. A questo punto mancavano poco più di 100 secondi alla fine del primo tempo, ma Houston metteva in piedi un grande drive: prima una ricezioni di Coutee da 13 yard poi una corsa di Watson da 19 e i Texans passavano la metà campo. Poi arrivavano 21 yard grazie alla ricezione di Hopkins e altre 10 ad opera di Duke Johnson. Ma sulle 10 con ancora 41 secondi da giocare, il drive andava in stallo e alla fine arrivavano di nuovo tre soli punti grazie al piede di Fairbairn.

Il terzo quarto si apriva con due touchdown in rapida successione. I Colts erano i primi a colpire ancora una volta grazie a Brissett che trovava prima Pascal per 34 yard, poi Ebron per 16 su un terzo e dieci, quindi Hilton per altre 11. Una buona corsa di Wilkins faceva poi approdare Indianapolis sulle 4 da dove ancora Brissett cercava Ebron sul fondo della end zone con il tight end che si produceva in una presa spettacolare con una mano. La risposta di Houston era però immediata con una corsa di Coutee che finalmente varcava la linea di meta dei Colts in un drive impreziosito soprattutto dalla ricezione di Stills da 45 yard. Sul rovesciamento di fronte però i Colts costruivano un drive fiume: 12 giochi, 75 yard e 7 minuti e mezzo mangiati sul cronometro in una serie in cui Brissett e compagni chiudevano quattro terzi down, due dei quali grazie a penalità contro la difesa ospite. Alla fine era nuovamente Pascal ad andare in meta su uno shovel pass per il + 12 Colts all’inizio dell’ultimo quarto.

A questo punto però incredibilmente l’attacco dei Colts smetteva di giocare (in tutto il quarto conclusivo i locali conquisteranno appena un down) e buon per lui che la difesa sia invece salita in cattedra. Il primo drive del quarto finale di Houston si chiudeva con un incompleto di Watson che veniva disturbato da Autry al momento del lancio su un quarto e uno mentre il secondo veniva interrotto da Desir che intercettava un brutto lancio di Watson. A metà frazione il regista ospite orchestrava però un grande drive che ridava speranze ai Texans. Le 41 yard guadagnate su ricezione da Stills precedevano due ottime corse di Duke Johnson che fruttavano 19 yard, poi Watson suggellava la serie con il td pass a Hopkins. Vista l’improvvisa involuzione dell’attacco Colts, i Texans avevano ancora due chance per completare la rimonta ma la prima era vanificata da un sack di Houston e la seconda da un notevole gesto atletico del linebacker Leonard che come uno scafato receiver riusciva ad agguantare in tuffo un pallone deviato da Coutee.

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