Mahomes out (Kansas City Chiefs vs Denver Broncos 30-6)

I Denver Broncos escono fortemente ridimensionati dalla partita contro i rivali divisionali Kansas City Chiefs, sempre in controllo di un match mai effettivamente in discussione.

Eppure l’inizio di partita di Denver lasciava ben sperare, seppur il drive conclusosi con il TD di Freeman veniva favorito da due critiche penalità di Kansas City su altrettanti terzi down. I Chiefs però pareggiano il conto (anzi, si portano in vantaggio di 1) il possesso successivo, quando Hardman, ben imbeccato da Mahomes, sfugge all’undercut di Parks e conquista la endzone. I Broncos non riescono a reagire e offrono nuovamente palla agli ospiti, che però non sfruttano l’ottimo ritorno e si accontentano di un FG

Il secondo quarto vede ancora l’attacco dei Broncos in grande imbarazzo nonostante un bel guadagno di Lindsay per 9 yard. Vic Fangio decide allora di rischiare con un fake punt, che però si rivela piuttosto maldestro e permette ai Chiefs di iniziare il drive direttamente nella metà campo offensiva. Kelce con un paio di ricezioni porta i suoi alle 10 yd, quando Kansas City, durante un importante 4&1, opta per una QB sneak dal quale Mahomes esce visibilmente dolorante. Per il talentuoso QB la partita è finita, più tardi i dottori parleranno di un problema alla rotula che comunque non è molto grave con una assenza stimata di 4 settimane. Subentra Moore che fatica a trovare le misure e Andy Reid si accontenta di un FG, con il punteggio adesso sul 13-6.
Poco dopo la difesa dei Chiefs si rivela ancora una volta decisiva e forza uno strip sack e facile TD.

Pubblicità

Flacco prova a scuotere i suoi e ci riesce in collaborazione con Courtland Sutton, che riceve per un guadagno di 41 yard. Il drive viene interrotto dal quinto sack (in meno di metà partita) ai danni del QB di casa e McManus non riesce a centrare i pali dalle 45, vanificando gli sforzi dei suoi. La serie successiva vede un decisivo pass breakup di Simmons su Robinson durante il terzo down e conseguente punt, a cui seguirà l’ennesimo dei Broncos dopo l’ennesima chiamata contro la linea offensiva. Si va negli spogliatoi sul 20-6.

Al rientro in campo i rispettivi attacchi sembrano ancora piuttosto fuori fase e i punt si sprecano, almeno fin quando Moore non trova bene Hill sull’esterno e il WR brucia Chris Harris Junior per estendere ulteriormente il vantaggio. Sotto di 21 punti i Broncos sono assolutamente incapaci di reagire e il terzo quarto si chiude mestamente con ancora un holding offensivo e l’ottavo sack su Flacco. L’indecoroso spettacolo dura ancora 15 minuti, tra il nono sack di KC e l’assoluta mancanza di chimica tra il QB dei Broncos e i suoi ricevitori. Prima del fischio finale c’è il tempo per un altro FG degli ospiti, che fisserà il punteggio finale sul 30-16.

Kansas City è anni luce avanti Denver quanto a talento e organizzazione in campo, su questo c’erano pochi dubbi già prima del kickoff. La vera sconfitta per i Broncos è che nonostante l’assenza per quasi tre quarti di gara del migliore giocatore dei Chiefs il divario tra i due team sia rimasto paurosamente grande. Fangio non è riuscito ad impostare la gara come avrebbe voluto, in primis approfittando della mediocre run defense degli avversari. Lindsay e Freeman hanno combinato per circa 70 yard con un avg di 3,3 e 3,5, una prestazione tutt’altro che rilevante. I dati veramente preoccupanti sono due. In primis i 9 sack fatti registrare dalla banda di Andy Reid; si tratta di un gigantesco passo indietro per la OL dei Broncos, in cui i tackle continuano a faticare immensamente e tutto il reparto non fa alcun favore a Flacco, costantemente costretto a subire i pesanti colpi della pass rush. A questo si aggiungono la moltitudine di penalità offensive che letteralmente “ammazzano” i vari drive.

L’altro punto cruciale da analizzare sono le conversioni di terzi down. Denver ha chiuso con un imbarazzante 1/13, perfetto esempio di come gli schemi di Scangarello (OC dei Broncos) non siano stati ancora metabolizzati e l’idea di efficienza offensiva sia appunto ancora solo un’idea. Come detto sopra la OL non sta facendo certamente favori a Flacco, ma il QB non ha offerto una prestazione all’altezza. L’ex Raven ha fatto registrare un 21/34 per 213 yard e un QBR di 8.3 (!); spesso e volentieri ha trattenuto troppo l’ovale o ha faticato a percepire la pressione portata dai Chiefs, mostrandosi ancora poco in sintonia con target diversi da Sanders e Sutton. Brutta prova anche di Noah Fant, colpevole di 3 sanguinosi drop e ancora molto lontano dal poter essere considerato un TE affidabile, acerbo sia in azioni di ricezione che blocco.

Per i ragazzi di Vic Fangio si prospetta un’altra annata difficile e il processo di rinnovamento del team procede a rilento, soprattutto a causa della mancanza di veri leader in grado di trascinare i tanti giovani a roster unita ad un’identità offensiva ancora assente.

Merchandising Merchandising

Sergio Barone

Si innamora del football e dei Broncos grazie alle prodezze di Peyton Manning, da due anni amministratore unico della pagina Facebook “Denver Broncos Italia”.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.