Inespugnabile Indianapolis (Green Bay Packers vs Indianapolis Colts 31-34)

Dopo sei azioni, tre per parte, entrambe le squadre hanno già due fumble recuperati dagli avversari, il primo è di Green Bay per un errore del centro Linsley (poi uscito per infortunio) nell’esecuzione dello snap con Rodgers “under center”, il secondo è eseguito dal tight end Mo Alie-Cox, ma causato da un pugno precisissimo del cornerback Greene sulla palla.
Al terzo possesso però i due team hanno deciso che è finito il tempo dei regali, e a iniziare a sferrare i colpi sono i Packers, dalle 25 Rodgers esegue un play action, situazione sulla quale è letale essendo il quarterback nella NFL con più touchdown su questo tipo di schema (11), nel mentre il tight end Tonyan, quieto da qualche settimana, si è infilato tramite una seam route nella cover 2 dei Colts e riceve indisturbato in end zone per il suo sesto touchdown stagionale, il primo da week 4. 7-0

Con la sua tipica “no huddle offense” Indianapolis replica dopo appena 5 giocate, dalle 45 avversarie Rivers trova Pittman su una semplice drag route, il problema è che dei sette difensori in copertura dei Packers nessuno segue il ricevitore rookie né gli si avvicina minimamente una volta che ha ricevuto palla, e l’ex USC entra intoccato in end zone per il primo touchdown in carriera. 7-7
Dopo due punt, Rodgers subisce un intercetto da Rock Ya-Sin, che gioca perfettamente la sua copertura a zona sul lato sinistro della difesa, accenna una copertura a uomo su Adams per poi arretrare rapidamente e lanciarsi sulla traiettoria del pallone, indirizzato per Marquez Valdes-Scantling. I Colts tenteranno un calcio da 50 yds, sbagliato dal rookie Blankenship che colpisce la sbarra orizzontale e per pochi centimetri il rimbalzo gli è avverso.

I Packers colgono l’occasione, St. Brown su un “bubble screen” sulla sinistra sfrutta gli eccellenti blocchi di Tonyan e Valdes-Scantling per poi essere costretto all’uscita alle 2 avversarie, da qui Aaron Jones su una corsa interna dalla gun entra in end zone, spingendoci la safety Willis che aveva riempito il buco creatosi, a dovere, ma non ha il fisico e la forza per fermare un runningback come Jones. 14-7
Al primo snap del nuovo possesso il passaggio di Rivers viene deviato alla linea da Winn per essere poi intercettato da Kirksey, atterrato alle 29 avversarie. Matt LaFleur non spreca l’opportunità e in red zone chiama la giocata perfetta, c’è una bunch a sinistra, tre ricevitori a formare un triangolo, il lancio va diretto a Adams per una sorta di screen, i due ricevitori davanti a lui, Lazard e Valdes-Scandling sanno che non riceveranno la palla e dovranno solo preoccuparsi di bloccare, così fanno e il ricevitore entra in end zone. 21-7

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Alla dodicesima giocata del drive seguente dei Colts, l’attacco di Frank Reich corre uno schema con quattro verticali da una formazione pesante, 3 tight end, 1 ricevitore e l’unico runningback Hines largo a sinistra, delle quattro verticali il tight end Burton è quello con il matchup più abbordabile, si trova in copertura il linebacker Preston Smith, più savio in pass-rush che contro i passaggi, infatti il tight end lo batte e riceve in end zone. 21-14
I Packers rallentati riescono comunque a giungere in red zone da una situazione di 3rd & 1 a metà campo grazie a una “pass interference” commessa da Rock Ya-Sin contro Valdes-Scantling; dalle 4 avversarie Rodgers lancia per Williams che dal backfield si è allargato sulla flat, il quale riceve e si tuffa per il piloncino. 28-14

Al ritorno dagli spogliatoi i Colts accorciano prima con un calcio di Blankenship da 37 yds e poi con un touchdown per il meno tre: dalle 6 di Green Bay il tight end Doyle corre una “stick route” di 4-5 yds, si gira verso il suo quarterback, riceve e assicura la palla contro il proprio corpo attaccato da due difensori, ma ne trattiene il possesso in end zone. Hines esegue la conversione da 2 punti correndo verso sinistra schermato dalla linea offensiva. 28-25
I Colts pareggiano con un altro calcio di Blankenship da 32 yds e Green Bay riconsegna immediatamente il possesso, perché sul kick return il difensore di Indianapolis Cassius Marsh tocca la palla facendone perdere il possesso al ritornatore Shepherd, il fumble viene ricoperto dallo special teamer dei Colts Wilson, così che Rivers rientra in campo già in una posizione favorevole, le 28 avversarie. Questo drive partito con così alte aspettative però si conclude ancora con il viso occhialuto del kicker Blankenship, che manda anche questo calcio, da 43 yds, tra i pali, per il primo vantaggio Indianapolis a 8 minuti e mezzo circa dalla fine. 28-31

Green Bay nel drive seguente manca la conversione di un 4th & 1: Rodgers lancia per Williams che ancora una volta si è allargato sull’esterno dal backfield, però la combinazione della eccellente copertura di Okereke e il passaggio leggermente lungo portano all’incompleto e al turnover on downs.
Indianapolis vorrebbe far consumare il cronometro ma le numerose penalità che subisce, una dietro l’altra, ne obbligano l’interruzione, così che Green Bay non debba sprecare alcun time-out, ritrovando la palla a 1 minuto e 25 dalla fine alle proprie 6. Rodgers e Valdes-Scantling disincagliano la squadra su 3rd & 5, il quarterback ex Cal lancia per il ricevitore che, corsa una post route, riceve in mezzo alle due safety e con Leonard accorrente, per 47 yds alle 47 avversarie. Da qui l’attacco di LaFleur avanza quanto basta a garantire un calcio agevole a Crosby da 26 yds, che il veterano realizza. Over time. 31-31

Green Bay vince il lancio della monetina e parte palla in mano in over time, peccato che alla seconda azione Valdes-Scantling, fino a quel momento autore di un’ottima partita, dopo aver ricevuto su uno schema simile a quello che aveva portato al grande guadagno da parte di St. Brown che aveva preparato il touchdown di Jones, perda il controllo dello sferoide per un tocco della safety Blackmon, fumble recuperato da DeForest Buckner.
Ai Colts non serve che un field goal per vincere, e sono già in range, essendo il fumble occorso alle 29 avversarie, dopo 3 corse per dare al proprio kicker un tentativo di realizzazione il più facile possibile, sul campo torna il rookie, che da 39 yds è ancora una volta freddo, kick, set, match. 31-34

Equanimeous St Brown Packers

Considerazioni

Entrambe le squadre, minimo una, le rivedremo a gennaio. Green Bay vincerà la NFC North per meriti ma anche mancanza di competizione, con squadre talentuose ma inconsistenti nella divisione; i Colts si giocheranno il titolo della AFC South con i Titans, con i quali attualmente sono alla pari 7-3, al momento prima arriverebbe Indianapolis per la vittoria nello scontro diretto, decisivo il secondo incontro stagionale settimana prossima nell’Indiana.

Questa poteva essere facilmente schematizzata come lo scontro tra l’ottimo attacco di Green Bay e la sorprendente difesa dei Colts e viceversa lo scontro tra i mediocri attacco Colts e difesa Packers. Per dare qualche numero partendo dalle “metà” che eccellono, l’attacco dei Packers è terzo per punti e touchdown, sesto per yard su passaggio, quindicesimo per yard sul terreno e settimo complessivamente, la difesa dei Colts, ancora più in vetta tra le unità della lega, quinta per punti concessi, seconda per turnover forzati e yard concesse, quarta per yard su passaggio, su corsa e touchdown (sempre concessi). Delle altre due unità mi limiterò a dire che l’attacco dei Colts è diciannovesimo nella lega, mentre la difesa dei Packers è sedicesima per punti concessi e addirittura ventottesima per turnover forzati.

La squadra dei Colts è pensata, realizzazione in corso di un progetto, e come tutte le squadre che godono di un management avveduto, senza fretta e dispendio eccessivo di pick e salari (vedasi Raiders e Dolphins), che non significa non spenderli come i Jets né sprecarli come Bill O’Brien, ma usarli con un criterio, come la prima scelta spesa per DeForest Buckner, l’acceleratore che ha portato la difesa ai livelli cui gioca ora, oltre alla undicesima posizione, per “Spotrac”, quanto a cap space.

Con questo reparto difensivo, e una linea offensiva risaputa per essere di livello e durevole (ieri è stata la prima partita da week 1 del 2019 dove mancava un titolare, il tackle di destra Braden Smith), per essere considerata una contendente di primo livello manca un quarterback più moderno rispetto a Rivers, mobile, in grado di incorporare concetti del college ormai dilaganti e vincenti in NFL, e che dia quella “swagger” all’attacco che ora non si vede, forse anche per l’assenza di un vero e proprio playmaker sull’esterno, nonostante Pittman Jr stia uscendo fuori dopo le partite saltate per infortunio.

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Una menzione d’onore per Darius Leonard, che a ragione ritiene di dover essere considerato se non il migliore, uno dei migliori linebacker della NFL, ieri, a testimoniare la fiducia che il suo coach ripone nelle sue abilità, è stato allineato nello slot, anche in fronte a Davante Adams, senza venire mai battuto nettamente, a ciò si aggiunge una velocità da sideline a sideline notevole, quale è l’istinto, fondamentale nella posizione; lui e Bobby Okereke formano una delle più forti e giovani coppie di linebacker, con ancora spazio di crescita.

L’attacco di Green Bay è una garanzia, la difesa lascia dubbi sulla considerazione o meno dei Packers come legittimi contendenti al Lombardi Trophy, perché se è vero che non serve una difesa all-timer per alzare il trofeo a febbraio, è pur vero che una difesa quanto meno buona, tendente all’ottimo è necessaria. Il comportamento del reparto di Pettine sul touchdown di Pittman non l’ho ancora compreso, ma ho visto e rivisto l’azione dalla visuale televisiva, parziale rispetto allo sviluppo dell’azione. Il reparto linebacker “off ball”, non gli outside linebacker che vanno in pressione come Za’Darius Smith e Preston Smith, è praticamente inesistente, sembrerà strano a molti tifosi Packers ma Martinez manca; la difesa è una di quelle che gioca più spesso con un “dime package”, ovvero con 6 defensive back in campo, infatti i primi due difensori di Green Bay per solo tackles sono le due safety Savage e Amos.

Non sono l’unica squadra in testa e che con ogni probabilità vincerà la divisione con delle mancanze e problemi, è il bello della NFL e del salary cap, nessuno ha una corazzata coperta in ogni ruolo, però i deficit dei Packers appaiono più limitanti di quelli di altre franchigie, fatto salvo che Green Bay andrà ai playoff dove avrà la possibilità di fare una corsa per il Super Bowl, soprattutto se in queste ultime sei partite Mike Pettine e il suo staff riuscissero a serrare un minimo i ranghi della difesa.

Per concludere una curiosità: da quando i Colts sono tornati a Indianapolis (1984), i Packers non hanno mai vinto nell’Indiana, in quattro scontri hanno rimediato altrettante sconfitte, dopo ieri sera, cinque.

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