NCAA Preview 2019: ACC – Coastal Division

Così come l’anno scorso oltre ai preview delle squadre NFL vi proponiamo anche quelli delle maggiori conference NCAA. Prima puntata dedicata alla ACC (Atlantic Coast Conference) e più precisamente alla Coastal Division della Conference. Nei prossimi giorni sarà disponibile il preview della Atllantic Division della Conference.

Per ogni College della ACC – Coastal Division indichiamo ranking di preseason (Athlon Sport), Head Coach, record del 2018, le partite più interessanti, punti di forza e deboli, analisi dell’attacco, della difesa e i migliori prospetti.

Miami Hurricanes

miami hurricanes acc

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Preseason ranking: 28

Head Coach: Manny Diaz (1° stagione: 0-0)

Record 2018: 7-6

Match da non perdere: Florida (24 Agosto); Virginia (11 Ottobre); at Florida State (2 Novembre)

Punti di forza: La difesa messa in campo da Miami nelle ultime tre stagioni ha prodotto statistiche da titolo (la miglior difesa per tackle for loss della nazione lo scorso anno). Ideatore e guida spirituale di quella difesa è stato Manny Diaz che, dopo esserne stato il defensive coordinator, prende il posto di head coach dei Miami Hurricanes a seguito del ritiro di Mark Richt. Ci aspettiamo che la difesa sia ancora il punto di forza di questa squadra, anche grazie al ritorno dei tre senior LB (Quarterman, Pinckney e McCloud) che hanno rimandato l’appuntamento con la NFL e saranno i leader dei nuovi Canes.

Punti deboli: Avere un offensive line solida è la base per poter far bene nel football. Purtroppo questo ancora non si è visto nel profondo sud della Florida. Il nuovo OL coach è Butch Barry (ex Tampa Bay Buccaneers) e dovrà essere in grado di far rendere un reparto che sarà talentuoso ma molto inesperto.

Attacco: Le fortune di Miami per il prossimo anno passeranno tutte da quanto bene e quanto veloce Dan Enos saprà installare il suo attacco. La stagione del “Transfer Portal” ha regalato ai Canes un QB dalle indubbie qualità tecniche e fisiche come Tate Martell, ma attenzione a dare per scontata la lotta per un posto da titolare: N’Kosi Perry (redshirt sophomore) e Jarren Williams (redshirt freshmen) scalpitano e sarà lotta serrata tra questi tre fino a poco prima dell’inizio della stagione. Miami dispone inoltre di giocatori molto talentuosi nelle skill position (da tenere d’occhio i due TE Brevin Jordan e Will Mallory): tutti i reparti sono profondi e di qualità.

Difesa: La DL sarà fondamentale e potrà vantare di discreti prospetti (Johnatan Garvin e Greg Rousseau come DE, Nesta Silvera come DT). Da aggiungere, la particolarità del ruolo di “striker” – un ibrido tra safety e linebacker – che ha visto esplodere la stella di Romeo Finley la scorsa stagione e che sarà importantissima per la difesa aggressiva di Manny Diaz. La secondaria è talentuosa ma con poca esperienza e, per questo, potrebbe necessitare di un periodo di rodaggio.

Prospetti: Detto del trio di LB e del DE junior Johnatan Garvin, aggiungiamo un altro DE arrivato da Virginia Tech per disputare la sua ultima stagione di college: Trevon Hill Sr.

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Georgia Tech Yellow Jackets

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Preseason ranking: 75

Head Coach: Geoff Collins (1° stagione: 0-0)

Record 2018: 7-6

Match da non perdere: at Clemson (29 Agosto); North Carolina State (21 Novembre);

Punti di forza: La rivoluzione di Georgia Tech, iniziata con il ritiro di Paul Johnson, è arrivata a portare profondi cambiamenti in tutta la struttura che gestisce il football per gli Yellow Jackets. Abbandonare l’anacronistica – ma a tratti efficace – flexbone formation permetterà a Georgia Tech ed al nuovo HC Geoff Collins (ex Temple) di ampliare notevolmente le possibilità in uno stato – la Georgia – ed una città – Atlanta – che produce talento al pari di poche altre regioni degli USA.

Punti deboli: Non ci sono rivoluzioni senza piccoli dolori e questi potrebbero arrivare dalle posizioni forse più importanti in un campo da football: QB e OL. Difficilmente ingraneranno la marcia fin da subito e ci vorrà del tempo per – ironicamente – abituare un QB a passare prima di correre e insegnare alla linea offensiva le diverse tecniche di bloccaggio che una pro-style offense esige.

Attacco: Data la ricerca di un QB passatore, la corsa al posto di titolare potrebbe finire per favorire Lucas Johnson Jr che ha il miglior braccio ed anche il fisico più adatto a QB da pro style. Un’importante vittoria per Geoff Collins è stata l’ingaggio dell’ OL coach Brent Key (ex Alabama) che dovrà far concentrare la sua unit sui principi fondamentali della pass protection. Coloro che beneficeranno più di tutti dalla rivoluzione offensiva saranno – ovviamente – i WR (occhio a Jalen Camp e lo slot receiver Nathan Cottrell). Mentre la unit dei RB non dovrebbe subire troppo il cambiamento e dovrebbe garantire numeri solidi.

Difesa: La linea difensiva poteva essere il punto di forza di questa squadra ma la tragica scomparsa del DL Brandon Adams ridimensiona il reparto più colpito dalla partenza dei senior. I LB, al contrario dovrebbero rappresentare il reparto più solido della difesa di Collins, con il ritorno di 5 dei loro migliori LB dalla scorsa stagione con una posizione in meno da coprire visto il passaggio alla difesa 4-3. Attenzione alla secondaria che può crescere molto affrontando in allenamento un attacco più equilibrato e quindi più aperto al passaggio. Il leader di questa unit sarà Juanyeh Thomas che si prende il posto da safety titolare dopo aver fatto – e bene – il kick returner ( 2 TD la scorsa stagione).

Prospetti: Di difficile lettura il futuro per i senior vista la precedente gestione, ma il sopracitato Juanyeh Johnson – all’ultimo anno – potrebbe far ingolosire qualche scout NFL per la versatilità e le doti fisiche.

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North Carolina Tar Heels

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Preseason ranking: 68

Head Coach: Mack Brown (1° stagione; 0-0)

Match da non perdere: at Virginia Tech (19 Ottobre); Duke (26 Ottobre)

Record 2018: 2-9

Punti di forza: Nonostante l’OC sia Phil Longo – a cui piace passare più che correre – la unit dei RBs potrebbe rappresentare il punto di forza dei Tar Heels. Il trio formato da Javonte Williams, Antonio Williams (ex Ohio State) e Michael Carter è rimasto intatto dall’anno scorso durante il quale hanno prodotto numeri discreti. Da tenere d’occhio il LT titolare Charlie Heck che guida una linea offensiva abbastanza esperta.

Punti deboli: I problemi North Carolina iniziano dalla difesa ed in particolar modo dalla sua linea. Una linea che non è riuscita ad imporsi contro le corse nella scorsa stagione e che non ha forse la profondità giusta per affrontare le migliori squadre della conference. Anche il reparto dei LB – che ha perso il produttivo Holcomb – ha bisogno di qualcuno che faccia un salto di qualità. Lo staff potrebbe aver individuato in Chazz Surratt – un ex QB – il ragazzo da lanciare nel ruolo di MLB. E’ evidente che siamo ai lavori in corso a Chapel Hill.

Attacco: Talento ma inesperienza nella posizione di QB: Sam Howell – il più quotato a guadagnare il posto da titolare – è solamente un true freshmen e ,nonostante abbia battuto tutti i record delle High School nello stato del North Carolina, avrà bisogno di tempo per adattarsi alle difese della ACC. Si aspettano miglioramenti dal gruppo dei WR che perdono il loro miglior giocatore dello scorso anno (Ratliff-Williams), ma che mantengono più o meno intatta il resto della depth chart. L’Air Raid offense di Phil Longo potrà – senza dubbio – aiutare sia il giovane QB che i ricevitori.

Difesa: Il nuovo DC Jay Bateman viene da Army dove ha guidato buone difese. I maggiori dubbi sulla difesa sono rappresentati dalla linea – che però ritrova un ottimo giocatore come Aaron Crawford Sr – e soprattutto dal gruppo dei LB. La secondaria dovrebbe essere solida, in questo senso, un buon contributo potrebbe arrivare dal true freshmen Cam’ron Kelly immediatamente trasferitosi a North Carolina da Auburn dopo aver firmato con i Tigers solo nel dicembre scorso.

Prospetti: Il LT Charlie Heck entra nel suo terzo anno di titolarità – non male aver accumulato così tanta esperienza – potrebbe avere l’occasione di entrare nei radar NFL.

Virginia Tech Hokies

virginia tech acc

Preseason ranking: 26

Head Coach: Justin Fuente (4° stagione; 25-15)

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Record 2018: 6-7

Match da non perdere: at Miami (5 Ottobre); at Notre Dame (2 Novembre)

Punti di forza: La difesa dello scorso anno è stata sicuramente sotto la media soprattutto a causa dell’inesperienza. Difficilmente Bud Foster – il defensive coordinator – permetterà un altro anno del genere al suo reparto e quindi ci aspettiamo che la difesa degli Hokies ritorni sui propri livelli: ovvero eccellenti.

Punti deboli: A fare da coda alla non brillantissima terza stagione di Fuente, è arrivata una off season per certi versi peggiore. Moltissimi giocatori hanno chiesto – e ottenuto – il trasferimento e tutto di un tratto il posto di quello che – fino a poco più di 12 mesi fa – era considerato un head coach sulla rampa di lancio, si è di fatto scaldato. La tensione e un ambiente non propriamente sereno potrebbero rappresentare un pericolo per Fuente (specialmente se non dovesse partire bene da subito).

Attacco: L’attacco degli Hokies sarà probabilmente guidato dal QB Ryan Willis, al suo 5° anno di eleggibilità. Dietro di lui la depth chart appare di medio alto livello grazie a Quincy Patterson – ex recruit molto quotata- e dal transfer Braxton Burmeister che però deve ancora ricevere il nulla osta dalla NCAA dopo essersi trasferito da Oregon. Nelle skill position è tutto ancora da sperimentare, a partire dai RB (il freshmen Keshawn King?) per arrivare ai WR, il reparto che ha pagato il più caro prezzo nella nefasta offseason degli Hokies.

Difesa: Come già detto ci aspettiamo il miglioramento in difesa. La maggiore esperienza aiuterà sicuramente la squadra ma il salto di qualità concreto dovrà essere fatto per quanto riguarda la difesa sulle corse. Per il secondo anno consecutivo gli Hokies NON schiereranno un senior nella posizione di LB ma in compenso la secondaria- soprattutto nel reparto safety- è esperta e ben assortita con Divine Deablo nel ruolo di free safety e Reggie Floyd e Devon Hunter in quello di “rover”.

Prospetti: Divine Deablo (sì, è il suo vero nome) safety, redshirt junior. Con una buona stagione potrebbe essere la prossima safety/Linebacker plasmata da Bud Foster.

Virginia Cavaliers

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Preseason ranking: 25

Head Coach: Bronco Mendenhall (4° stagione; 16-22)

Record 2018: 8-5

Match da non perdere: at Miami (11 Ottobre); Virginia tech (29 Novembre)

Punti di forza: Solidità. In difesa, in attacco e all’interno dello staff di Coach Mendenhall. L’ex head coach di BYU ha preso i Cavaliers e gli ha fatti migliorare anno dopo anno, senza poter contare su talenti conclamati ma mettendo in campo sempre squadre serie e “rognose”. Niente fa pensare ad una regressione ma, anzi, potrebber davvero essere l’anno di Virginia per la quale anche solo un titolo divisionale rappresenterebbe un successo enorme.

Punti deboli: La mancanza di esplosività non aiuta l’attacco di Virginia che l’anno scorso è risultato uno dei peggiori in termini di “big-plays” e – per questo – la maggior parte delle vittorie sono arrivate per una manciata di punti (spesso da field goal). Attenzione quindi all’incapacità di Virginia di chiudere le partite senza patemi d’animo.

Attacco: Bryce Perkins è una minaccia come corridore ma lo è meno quando si improvvisa QB da tasca. L’anno scorso il coaching staff è stato molto bravo a mettere il proprio QB nelle condizioni di usare le gambe e coprire il più possibile gli altri difetti. L’anno prossimo però le difese saranno preparate a Perkins e Virginia dovrà trovare altre frecce al proprio arco per permettergli di essere ugualmente efficace. I WR titolari sono senior – Reed, Dubois – ai quali si aggiungono i transfer Dejon Brissett e Terrell Chatman, un buon prospetto da Arizona State. Potrebbero rappresentare il reparto guida di questo attacco.

Difesa: La linea difensiva è sicuramente il reparto più debole della difesa di Virginia e molto passerà dalla loro capacità di giocare ai livelli – altissimi – dei LB e dei DB. Dallo scorso anno tornano 8 titolari che hanno contribuito a rendere la difesa di Virginia da Top 25 in 4 differenti categorie (punti concessi, yard concesse, intercetti e difesa contro i passaggi).

Prospetti: Ovviamente due difensori: il LB Charles Snowden e il CB Bryce Hall. Quest’ultimo ha sopreso un po’ tutti quando ha deciso di restare al college per il suo anno da senior nonostante una possibile chiamata nei primi 2 round. Sarà uno dei migliori cornerback della ACC e potenzialmente della nazione.

Pittsburgh Panthers

pittsburgh panthers

Preseason ranking: 54

Head Coach: Pat Narduzzi (5° stagione; 28-24)

Record 2018: 7-7

Match da non perdere: vs Virginia (31 Agosto); vs Miami (26 Ottobre)

Punti di forza: La difesa di Pat Narduzzi. Dopo un paio di stagioni di adattamento la mano dell’ex DC di Mark Dantonio è stata ben visibile nelle produzione difensiva dei Panthers e questa è – con tutta probabilità – stata la ragione principale di alcuni brillanti upset (nel 2016 vs Clemson, nel 2017 vs Miami). L’anno prossimo si ripresentano da vincitori della modesta – ma tutt’altro che scontata – Coastal Division: vedremo come risponderà Pitt nel passaggio da outsider a solida realtà.

Punti deboli: Lo scorso anno l’attacco di Pittsburgh è stato basato – quasi completamente – sulle corse (3° miglior media di yards corse nella ACC) grazie a Ollison e Hall che hanno prodotto entrambi almeno 1000 yards totali per la prima volta nella storia dei Panthers. Il prossimo anno Narduzzi non potrà contare su di loro e dovrà sicuramente trovare alternative credibili per far “viaggiare” l’attacco.

Attacco: Molto passerà dalla crescita del QB junior Kenny Pickett che ha dimostrato di saper tirare fuori la giocata spettacolare di tanto in tanto. Dove dovrà – sicuramente – migliorare sarà nella costanza di rendimento; per aiutarlo è stato ingaggiato un quarterback guru, Mark Whipple, come OC. La unit dei RB è molto giovane e inesperta ma potrebbe trovare in V’Lique Carter il proprio punto di riferimento. Si attendono risposte anche dal reparto dei WR poco in luce lo scorso anno a causa delle prestazioni dei RB. Pitt ha perso molto anche nella OL ( 4 titolari su 5) ma potrà contare sul pieno recupero del centro Jimmy Morissey, uno dei giocatori più importante di tutto l’attacco dei Panthers.

Difesa: Abbastanza profonda la DL, guidata dal Jr Rashad Weaver e dal Sr Amir Watts, dovrà confermare la consistenza della scorsa stagione, soprattutto nella pass defense. Narduzzi dovrà essere bravo ad individuare la combinazione di LB titolari dal momento che i tre dello scorso anno erano tutti senior. Attenzione a Phil Campbell III passato dal ruolo di safety a quello di outside linebacker: un potenziale “breakout player of the year” nella ACC. La secondaria potrà contare sull’apporto di un ragazzo esperto come il senior Dante Jackson: 14 pass break-ups e 4 forced fumbles la scorsa stagione.

Prospetti: In chiave NFL il nome caldo è Rashad Weaver, un DE con doti atletiche e tecniche (ex tight end) purissime. Se dovesse decidere di lasciare Pitt – è un junior – qualche squadra si potrebbe innamorare del suo potenziale.

Duke Blue Devils

duke

Preseason ranking: 66

Head Coach: David Cutcliffe (12° stagione; 67-72)

Record 2018: 8-5

Match da non perdere: vs Pitt (5 Ottobre); at North Carolina (26 Ottobre)

Punti di forza: David Cutcliffe. Avere un allenatore della fama e esperienza di Cutcliffe per una scuola decisamente più votata al basketball che al football, è un lusso non indifferente. L’ex head coach di Ole Miss ha fatto un lavoro eccezionale a Durham rendendo vibrante un ambiente piuttosto ai margini del college football. La sua permanenza garantisce qualità e continuità.

Punti deboli: La mancanza di talento in alcuni ruoli chiave (OL e DL su tutti) si rivela un handicap difficilmente superabile quando si affrontano squadre di livello superiore. La fortuna dei Blue Devils è che la Coastal Division si vince anche con record non propriamente brillanti (2018, Pittsburgh 7-7)

Attacco: Con il passaggio del discusso Daniel Jones ai professionisti, le chiavi dell’attacco di Duke passeranno a Quentin Harris e – per questo – Cutcliffe puo essere fiducioso: Harris è un QB solido con alcuni tratti – come l’accuratezza nei lanci profondi – che lo rendono un più che discreto QB da college. Il RB Deon Jackson – 847 yards corse per 7 TD – ritorna e la sua sottovalutata capacità di ricevere anche fuori dal backfield potrebbe essere sfruttata ancora di più la prossima stagione. I Wr sono il reparto che lascia più a desiderare ma il sophomore Jake Bobo potrebbe rappresentate un onesto punto di riferimento per il proprio QB.

Difesa: La DL e i LB subiranno un anno di naturale transizione a meno di sorprese: troppi titolari persi per graduation durante la offseason. Il DE Victor Dimukeje promette bene e la sua – gia ottima – produzione è destinata a migliorare durante il suo anno da junior. Nella difesa di Duke i DB sono tutti intercambiabili: nessuno viene reclutato per giocare solo cornerback o solo safety. Questo garantisce una pletora di opzioni che saranno fondamentali per migliorare una pass defense sui 3rd down tra le peggiori della ACC nel 2018.

Prospetti: Il CB Mark Gilbert annusa aria di NFL dall’anno scorso e probabilmente già ora sarebbe un professionista se non fosse per l’infortunio che lo ha tenuto fuori praticamente tutta la scorsa stagione. Se dovesse rientrare al 100% potrebbe vedere realizzarsi il suo sogno il prossimo Aprile.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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