La Pass Interference negli ultimi due minuti

Il Competition Committee ha deliberato:

Nella stagione 2019 negli ultimi due minuti del secondo e quarto quarto e nel supplementare il replay official presente allo stadio potrà fermare l’incontro per rivedere azioni di passaggio nel caso abbia il dubbio che sia stata commessa una pass interference.

Da quando il Comitato è stato incaricato dai proprietari delle squadre di trovare una quadra all’introduzione di questa nuova regola sono state organizzati una serie di incontri con gli head coach per sentire il loro parere sulla possibilità di poter chiedere un challenge negli ultimi due minuti per eventuali pass interference non viste dalla crew arbitrale.
La grande maggioranza degli allenatori ha declinato l’offerta perchè stravolgerebbe la loro strategia d’uso dei time out rischiando poi di avere falli plateali non puniti proprio per la mancanza di time out a disposizione negli ultimi due minuti.

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Nel nostro articolo avevamo immaginato che questa soluzione non sarebbe stata gradita

Estendere il challenge, anche solo per una tipologia di fallo, negli ultimi due minuti vuol dare agli allenatori maggiori responsabilità e toglierla dalle spalle del Control Center di New York. La differenza? Gli allenatori hanno i loro occhi e al massimo un video nel booth per vedere l’azione, mentre il Control Center ha a disposizione 9 differenti telecamere dalle quali avere la migliore visione del teorico fallo. Ultimo, ma non ultimo, il numero di challenge a disposizione non è infinito e dipende anche dai time out a disposizione, quindi si può arrivare al caso limite di una evidente pass interference negli ultimi due minuti non vista dagli arbitri in campo e sulla quale l’Head Coah non può intervenire perchè non ha più challenge/time out a disposizione! Sicuri sia davvero una buona idea?

Quindi gli allenatori potranno si chiedere un challenge per contestare una pass interference data dalla crew arbitrale o chiedere di rivedere un’azione nel caso il contatto su passaggio sia sfuggito all’arbitro in copertura, ma NON potranno farlo negli ultimi due minuti del secondo e quarto quarto più supplementari.

Il Competition Committee, preoccupato dell’eventuale dilatazione di tempi degli ultimi due minuti di gioco, istruirà gli arbitri addetti al replay ad usare dei criteri molto “stretti” per intervenire e fermare il gioco nel caso vedano una pass interference o ritengono che quella chiamata in campo dagli arbitri non lo sia. L’interferenza su passaggio (chiamata o non ) deve essere chiara e ovvia – Clear and Obvious Visual Evidence – altrimenti rimarrà valida la decisione presa sul campo. L’arbitro nella sua cabina potrà vedere il feed della partita e i replay così come trasmessi in televisione, non avrà immagini a lui riservate.

Gli Hail Mary pass, così come pensavamo, non avranno una loro “definizione” che li distingua da una normale azione di passaggio

Ritorniamo al titolo dell’articolo e alla citazione dei Sex Pistols per affermare, siamo pronti a cospargerci il capo di cenere, che alla fine il Competition Committee non riuscirà a produrre un testo univoco e non interpretabile e di conseguenza torneranno polemiche e discussioni non appena si verificherà un caso del genere in una partita NFL.

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Il Competition Committee chiederà all’arbitro addetto al replay di tenere le stesse linee guida che vengono normalmente applicate dalla crew in campo, in poche parole continuano ad essere ammesse le sportellate tra giocatori così come avviene ogni volta si lancia un passaggio del genere verso l’endzone.

La preseason sarà usata come test di questa nuova regola, ma aspettiamoci, così come l’anno scorso con l’introduzione della nuova regola sull’uso del caso e sul roughing the passer, qualche giornata di regular season per tarare tutto il meccanismo.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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