Il Draft 2019 degli Oakland Raiders

Durante la tre giorni di Nashville, Tennessee, gli Oakland Raiders hanno selezionato nove giocatori. Sarebbe inopportuno giudicare un Draft prima ancora di vedere all’opera i nuovi nero-argento, ma il GM Mike Mayock, anche lui a tutti gli effetti un rookie, e l’head coach Jon Gruden hanno mostrato di avere un piano ed una chiara idea in testa che ha guidato le scelte fatte.

Sono arrivati ad Oakland ben quattro giocatori che hanno preso parte al National Championship game che ha visto i Clemson Tigers strapazzare gli Alabama Crimson Tide a gennaio al Levi’s Stadium di Santa Clara. I nove componenti della Draft Class 2019 sono: Clelin Ferrell, Josh Jacobs, Johnathan Abram, Trayvon Mullen, Maxx Crosby, Isaiah Johnson, Foster Moreau, Hunter Renfrow e Quinton Bell.

“Anybody who has been around here for the last four months knows how we have talked about foundation players. Jon and I have talked about that literally from the first day I got here. We define foundation as talent and character, passion for the game.” [Mike Mayock]

I Raiders partivano con otto scelte a disposizione (4, 24, 27, 35, 106, 140, 218, 235) ma nel secondo e terzo giorno hanno fatto alcuni trade down ed un trade up, chiudendo alla fine con nove scelte. Ecco l’esito del Draft:

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Round 1, Pick 4 (4) – Clelin Ferrell, DE, Clemson
Round 1, Pick 24 (24) – Josh Jacobs, RB, Alabama
Round 1, Pick 27 (27) – Johnathan Abram, S, Mississippi State
Round 2, Pick 8 (40) – Trayvon Mullen, CB, Clemson
Round 4, Pick 4 (106) – Maxx Crosby, EDGE, Eastern Michigan
Round 4, Pick 27 (129) – Isaiah Johnson, CB, Houston
Round 4, Pick 35 (137) – Foster Moreau, TE, LSU
Round 5, Pick 11 (149) – Hunter Renfrow, WR, Clemson
Round 7, Pick 16 (230) – Quinton Bell, EDGE, Prairie View A&M

Ecco il resoconto dei trade fatti:

Cedute ai Jacksonville Jaguars le scelte 35, 140 e 235 in cambio della 38 e della 109.
Ceduta ai Buffalo Bills la scelta 38 in cambio della 40 e della 158.
Ceduta agli Indianapolis Colts la scelta 109 in cambio della 129 e della 135.
Ceduta agli Atlanta Falcons la scelta 135 in cambio della 137 e della 230.
Cedute ai Dallas Cowboys le scelte 158 e 218 in cambio della 149.

CLELIN FERRELL

L’insider di NFL Network Ian Rapoport, che sembrava avere un canale aperto con qualche gola profonda nascosta tra gli scout nero-argento, lo aveva anticipato prima del Draft, affermando “Da quel che so, i Raiders si stanno preparando ad una scelta a sorpresa alla 4, il che rende necessario mantenere il segreto assoluto“.

Si erano fatti i nomi del LB Devin White e del QB Dwayne Haskins, ma la sorpresa che avevano in serbo i Raiders era rappresentata dal DE di Clemson Clelin Ferrell, che molti “esperti” ritenevano in calo di gradimento nelle ultime settimane, anche per la scelta di non correre le 40 yard all’NFL Combine e al suo Pro Day per un problemino ad un piede.

Le prime tre scelte del 2019 sono state il QB di Oklahoma Kyler Murray ai Cardinals, il DE di Ohio State Nick Bosa ai 49ers e il DT di Alabama Quinnen Williams ai Jets e sul piatto restavano nomi molto interessanti come l’Edge Defender di Kentucky Josh Allen, il DT di Houston Ed Oliver e il LB di LSU Devin White. Il GM Mike Mayock e l’head coach Jon Gruden hanno invece regalato al defensive coordinator Paul Guenther il prodotto di Clemson.

“Look, it all goes back to there were flashier players, players that other people may have had higher on their boards, teams may have had higher on their boards. On our board, it was he and [Nick] Bosa at that position, right next to each other at that position, so we pretty much knew he’d probably be there. Everybody else had all the big names up there, but Jon and I went in [Thursday] morning, and kind of double checked everything, and he was our guy, and again, he checked all the boxes. He is going to be a three-down player, he is 267 pounds, he’s a captain. When you talk to the guys at Clemson, they all talk about this kid being the cornerstone of that defense. Everything he does reminds me of what we want in the Raiders.” [Mike Mayock]

Mayock ha detto in conferenza stampa che Ferrell, nella board dei Raiders, era in cima insieme a Nick Bosa e, visto il margine d’azione che aveva il GM, questa non può che essere la verità. Ai nero-argento serviva un DE adatto alla difesa 4-3, e Ferrell era ritenuto l’uomo giusto al contrario del talento Josh Allen. Solo il tempo dirà se questa è stata la scelta giusta, ma reach o non reach Ferrell contribuisce a riempire un buco del roster, forse il più urgente da coprire, e porta dinamismo e leadership ad una difesa che da troppi anni non gioca ad alti livelli.

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Mayock, nella sua conferenza stampa dopo il primo round, ha sottolineato che nella scelta ha avuto molta importanza anche la capacità di Ferrell di giocare come End sia a sinistra che a destra e di spostarsi all’interno in alcuni pacchetti difensivi. Questo contribuisce a fare di lui un giocatore che può restare in campo per tre down, rendendolo più completo di altri colleghi che sanno fare (benissimo) solo o quasi i pass rusher.

Al college Ferrell, 6’4″ per 264 lbs, ha giocato 44 partite in tre anni dal 2016 al 2018 (redshirt freshman nel 2015) ed ha messo a statistica 164 tackle, 50.5 tackle for loss, 27 sack, 5 fumble forzati e 7 passaggi difesi. Giocando in una squadra come Clemson ha avuto modo di calcare i campi più difficili della NCAA ed ha portato a casa due titoli nazionali, entrambi a seguito di una vittoria contro la corazzata Alabama.

Nel 2017 è stato inserito nel First-Team All-ACC ed è stato eletto First-Team All-American dalla AP e Second-Team All-American da diverse altre testate. Nel 2018 si è confermato First-Team All-ACC ed è stato nominato First-Team All-American da tutte le principali testate, vincendo anche il Ted Hendricks Award, che ogni anno viene assegnato al miglior Defensive End della nazione.

4

JOSH JACOBS

Josh Jacobs, 5’10” per 220 lbs, era associato già da tempo ai Raiders in molti dei Mock Draft ed in effetti la squadra stava osservando con attenzione il giovane RB di Alabama.

I Silver & Black, soprattutto dopo l’addio a Marshawn Lynch, avevano bisogno di trovare un three-down back, un giocatore capace di contribuire con le corse, in ricezione ed in pass protection. La squadra è convinta di aver trovato in Jacobs l’uomo giusto per l’attacco che desidera mettere in campo Jon Gruden.

Al college ha dovuto dividere il backfield con altri bravi colleghi di reparto, e per questo ha messo su dei numeri non eccezionali. Per dinamismo, capacità di leggere il campo e caratteristiche era considerato il miglior RB disponibile da Mayock e Gruden, che hanno deciso di non farselo sfuggire con la seconda delle tre scelte del primo round.

Jacobs ha giocato 42 partite in tre anni e, oltre che un dinamico RB (251 corse per 1491 yard, 5.9 di media, e 16), si è dimostrato anche un buon ricevitore (48 ricezioni per 571 yard e 5 TD) ed un buon kick returner (18 ritorni per 514 yard, 28.6 di media, 1 TD).

Quando Jacobs era piccolo si è ritrovato a vivere per strada e a dormire in una macchina con il padre, che aveva perso il lavoro. Le difficoltà di quella terribile fase della sua vita le ha raccontate lui stesso in un bellissimo articolo scritto per The Players Tribune, che vi consiglio caldamente di leggere. Viene dipinto un personaggio positivo, capace di prendere sempre il meglio di quello che la vita ha da offrire; le difficoltà si possono affrontare anche con un sorriso, questo è l’insegnamento che ha ricevuto dal padre, capace di crescere i suoi figli senza riversare su di loro le sue frustrazioni e preoccupazioni.

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JOHNATHAN ABRAM

L’ultima scelta a disposizione nel primo round i Raiders l’hanno spesa per un S che può giocare nello slot, che può giocare sul profondo e, soprattutto, che è capace di chiudere i placcaggi.

Gruden ha evidenziato che nella NFL moderna è difficile allenarsi nei placcaggi per le regole che sono state introdotte per preservare quanto più possibile durante gli allenamenti l’integrità fisica dei giocatori. Abram è un giocatore a cui il tackle viene naturale, a detta dell’head coach.

“He’s like one of our old-school safeties. He was a physical, sideline-to-sideline tackling machine in college – I hope it continues here.” [Jon Gruden]

Il prodotto di Mississippi State è consapevole che la sua dote migliore è la capacità di colpire l’avversario, e nel video registrato dallo staff della sua università nelle ore che hanno preceduto e seguito la chiamata dei Raiders ha detto con convinzione che quando si guardano gli highlight non si guardano i giocatori fare intercetti, si guardano i giocatori colpire duro gli avversari.

https://twitter.com/HailStateFB/status/1122530154755051520

Abram, 5’11” per 205 lbs, ha evidenziato che i giocatori che escono da Mississippi State sono considerati gente con la testa sulle spalle, e questo piace agli allenatori e ai GM delle squadre NFL. Lui, che si è già diplomato a dicembre 2018, per l’offseason ha già in programma un tirocinio in ingegneria chimica.

La sua carriera universitaria è iniziata a Georgia nel 2015 (10 partite giocate), è proseguita al Jones County Junior College nel 2016 ed infine a Mississippi State, dove ha giocato nel 2017 e 2018. Lo scorso anno ha messo a segno 99 tackle. 9 tackle for loss, 3 sack, 2 intercetti, 7 passaggi difesi, 1 fumble forzato ed 1 fumble recuperato.

TRAYVON MULLEN

Mullen, 6’1″ per 199 lbs, al liceo giocava WR, ma a Clemson lo hanno convertito in CB con buoni risultati.

I suoi numeri non sono tali da lasciare a bocca aperta gli osservatori, ma le sue doti di leader e l’ottima prestazione nel National Championship game contro Alabama (nominato Defensive MVP per aver messo a segno 6 tackle, 1 sack, 1 intercetto e 1 fumble forzato) hanno fatto salire le sue quotazioni.

I Raiders avevano individuato due CB di loro interesse nel secondo round, e si sono potuti concedere il lusso di fare trade down dalla 35 alla 38 e poi ancora alla 40 per accumulare qualche scelta aggiuntiva garantendosi la certezza di poter portare a casa uno dei due. Quando è arrivato il momento di scegliere, entrambi erano ancora disponibili a detta di Mayock, e la scelta dei nero-argento è ricaduta su Mullen.

MAXX CROSBY, ISAIAH JOHNSON E FOSTER MOREAU

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Mayock non è riuscito a recuperare scelte al terzo round, ma ha portato a casa ben tre giocatori scelti al quarto round nell’ultimo giorno del Draft.

Maxx Crosby, 6’5″ per 255 lbs, è un Edge Defender dalla piccola Eastern Michigan. E’ un giocatore che deve ancora lavorare sul fisico ma che ha catturato l’attenzione dei Raiders per la sua capacità di usare le braccia per separarsi dai blocchi e per il suo dinamismo. Sulla carta può contribuire sia come pass rusher che come run defender, ma sarà necessario vedere come si adatterà al mondo NFL prima di poter esprimere un giudizio su di lui.

Isaiah Johnson, 6′ 2″ per 208 lbs, è un altro WR convertito in CB. A Houston ha giocato i primi due anni da ricevitore e poi gli ultimi due come cornerback. Indicato come potenziale buon press cornerback, Johnson deve lavorare tanto sulla tecnica e sulla costanza di rendimento prima di poter ambire ad un posto di rilievo nella rotazione difensiva. Per ora è un interessante prospetto che potrebbe dare il suo contributo principalmente negli Special Teams.

Foster Moreau, 6’4″ per 253 lbs, è noto principalmente come blocking TE ma la sua carriera ad LSU lo ha visto diventare con gli anni sempre più coinvolto nel gioco offensivo della squadra. Dalle 6 ricezioni del 2016 è passato alle 24 del 2017 e 22 del 2018, chiudendo con 52 ricezioni totali per 629 yard (12.1 di media) e 6 TD. Il TE coach dei Raiders Frank Smith lo ha osservato da vicino ed ha cantato le sue lodi a Mayock, che si è fatto convincere ad investire su di lui una scelta al quarto round.

HUNTER RENFROW

Scelto al quinto round, il WR di Clemson potrebbe essere uno dei cosiddetti steal del Draft, quei giocatori scelti negli ultimi giri che si rivelano piacevoli sorprese. Renfrow, 5’10” per 184 lbs, sembra piccolo e gracile ma ha delle mani fantastiche. Guardando i suoi highlight si possono apprezzare ricezioni difficili e spettacolari.

Renfrow sa cosa significa lottare per un sogno, avendo iniziato la sua carriera universitaria a Clemson da walk-on, cioè senza una borsa di studio e senza essere stato “reclutato” dal coaching staff. Nonostante le avversità si è fatto apprezzare per la capacità di farsi trovare pronto nelle situazioni difficili, e potrebbe diventare il go-to receiver di Derek Carr quando c’è la necessità di chiudere il down.

La lotta per il posto da slot receiver è apertissima, e Renfrow avrà tutte le chance per conquistare il coaching staff.

QUINTON BELL

Con una scelta al settimo giro i Raiders potevano permettersi di puntare su un prodotto grezzo, uno dei classici progetti. Bell, 6’4″ per 219 lbs, è un Edge Defender che viene dalla piccola Prairie View A&M.

Fino allo scorso anno giocava ricevitore e quest’anno è stato provato in difesa, dove si è rivelato capace di mettere pressione sul QB avversario. Certamente non ha al momento il fisico per competere in NFL e per questo motivo lo si può definire un prospetto da practice squad.

Una curiosità: è il nipote di Nick Bell, RB scelto dai Raiders nel secondo round del Draft 1991.

THE “SCOUTGATE”

“I’m kind of blown away by the whole story, to be honest with you. But I made the decision three weeks ago to do it. And I didn’t tell anybody. It was my decision. And when the job got done, the work was over – I inherited a group of scouts, and some of them may be with us, some of them may not be with us, by their own choice or not. So at the end of the day when the job was over, I brought them together as a group and respectfully and professionally told them that the job was done, thank you very much, we’ll be talking. And 40 minutes later, we had a leak. So that just kind of reinforced the decision.” [Mike Mayock]

Mayock ha confermato che è stato lui a prendere la decisione di congedare fino alla fine del Draft gli scout che ha ereditato dalla gestione McKenzie, e non si è affatto pentito della scelta fatta.

Durante la conferenza stampa alla fine del primo round ha detto che ormai il lavoro di raccolta informazioni era stato fatto e che lui ha riunito gli scout per ringraziarli per l’impegno e per congedarli. Dopo il Draft si sarebbero incontrati nuovamente per parlare del futuro, in quanto qualcuno – per sua scelta oppure no – non sarebbe stato confermato. Poche decine di minuti dopo questa riunione sono iniziate a circolare le prime indiscrezioni, prova che il GM aveva visto giusto a limitare l’accesso alle strategie della squadra.

RINFORZI PER PAUL GUENTHER

Non ci si può certo nascondere dietro ad un dito, il primo anno del defensive coordinator Paul Guenther ai Raiders non è stato per niente positivo. Mayock e Gruden sono andati in suo soccorso in questo Draft, regalandogli dei tasselli importanti per completare il puzzle difensivo.

Il reporter di The Athletic Vic Tafur ha fatto una intervista telefonica al defensive coordinator nero-argento subito dopo il Draft. Poiché l’articolo è pubblicato su un sito a pagamento vi condivido qualche stralcio.

Il primo pensiero non può che essere per Ferrell, la prima scelta della squadra. “Ci piacciono tantissimo le caratteristiche di questo ragazzo”, ha detto Guenther. “Sa difendere contro le corse, è un buon pass rusher, è atletico, ha giocato in squadre piene di talento ed è stato un leader in quelle ottime squadre”.

Al primo round è arrivato anche Abram, noto soprattutto come “picchiatore”. “La gente pensa che sia solo uno che cerca l’impatto ma questo ragazzo è bravo in copertura, può giocare nickel, può giocare nel box nella dime formation, può andare in blitz, può giocare a zona in mezzo al campo e sul profondo ed è davvero sveglio e intelligente”, ha sentenziato il defensive coordinator.

Su Mullen, scelto nel secondo round, Guenther ha detto “tra tutti i cornerback che erano disponibili è quello più avanti in termini di tecniche di marcatura, stazza, velocità, agilità a livello delle anche e capacità di chiudere il tackle sui giochi di corsa”.

Sulle ultime scelte, Guenther ha confermato che sono materiale un po’ grezzo su cui si dovrà lavorare molto. I tratti del buon giocatore ci sono, ma è necessario migliorare nella forza e nella tecnica.

Sul CB di Houston Isaiah Johnson il defensive coordinator ha detto “mi piace perché è alto 6’2” 1/2 e corre le 40 yard in 4.38. E’ difficile trovare giocatori con queste caratteristiche. I ricevitori diventano più grossi ogni anno che passa […] e se riusciremo a migliorare la sua tecnica con i giusti allenamenti allora avremo un ragazzo che corre veloce da mettere in copertura su questi grossi ricevitori”.

Sull’ultima scelta, Bell, Guenther ha detto che a colpirlo è stata la sua struttura fisica (può diventare decisamente più grosso in fretta secondo lui) e il fatto che nella visita pre-Draft si è trovato nella sede dei Raiders quando c’erano anche Clelin Ferrell, Montez Sweat, Christian Wilkins e Devin White, e Bell non ha sfigurato come personalità accanto a giocatori molto più quotati di lui.

h/t Raiders Italia

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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