[NFL] Week 12: Tutto ma proprio tutto sulla dodicesima giornata NFL

Non c’è più tempo per riposarsi, tutte le 32 squadre scendono in campo per queste ultime sei settimane di sfide senza tregua. Una squadra resta imbattuta, l’altra crolla sotto la prima neve di questo inverno caldissimo, sportivamente parlando. Ecco il racconto completo di questa dodicesima giornata NFL.

Restano senza macchia soltanto i Panthers, vittoriosi in uno dei tre match del Thanksgiving Day contro i Cowboys. Nella partita in cui Cam Newton, almeno al lancio, riposa le membra dopo settimane di fuoco, ci pensa la meravigliosa difesa di Carolina a spezzare i sogni di un indecente Tony Romo (11/21 per 106 yard e 3 INT) e dell’attacco dei padroni di casa. Kurt Coleman ed un meraviglioso Luke Kuechly (7 tackle, 2 INT) intercettano il quarterback avversario, per altro riportando una volta a testa il pallone fino alla end zone avversaria.
A ciò si aggiungono ben tre field goal di Graham Gano e gli ospiti vanno all’intervallo avanti 23-3. La partita, di fatto, è già chiusa e la segnatura palla alla mano di Newton, la settima stagionale per lui, già a quota 427 yard su corsa e con numeri da runningback puro, non fa che confermarlo. Romo esce dal campo nuovamente infortunato e salterà il resto della stagione. Matt Cassel, subentratogli, fa meglio del compagno nel garbage time rimasto e lancia Cole Beasley in end zone per il touchdown della consolazione. Vincono i Panthers (11-0) per 33-14 sui Cowboys (3-8).

I Broncos riescono nell’impresa di far crollare per la prima volta in stagione i Patriots, penalizzati dai troppi infortuni in un attacco già privo di Julian Edelman, Danny Amendola e Dion Lewis, che dovrà ora fare a meno di Rob Gronkowski per qualche settimana. Un grande Tom Brady (23/42 per 280 yard e 3 TD pass) sfrutta il suo spaventoso tight-end finché gli è possibile e, grazie a lui, Scott Chandler e Brandon Bolden conquista una leadership sul match quasi assoluta per i suoi, perforati nel frattempo soltanto dal touchdown palla alla mano di Ronnie Hillman per 19 yard.
Siamo nel quarto periodo e New England sembra poter controllare agevolmente il match, con una difesa solidissima, guidata in giornata da Jonathan Freeny (12 tackle, 1 sack). Denver, però, scalda i motori ed inizia a scatenare un indiavolato C.J. Anderson (15 portate per 113 yard e 2 TD). I padroni di casa non si fermano più e Brandon McManus colpisce da 21 yard, prima che un buon Brock Osweiler (23/42 per 270 yard con 1 TD pass e 1 INT) lanci la propria pepita di giornata ad Andre Caldwell, portando i suoi al comando del match.
Mai dare Brady e compagni per vinti, però. A conferma di ciò arriva il drive, con un minuto e spiccioli sul cronometro ed un parco ricevitori ai minimi termini, che regala a Stephen Gostkowski il field da 47 yard a tempo scaduto, utile a spedire il match all’overtime. Von Miller spegne sul nascere il primo drive dei Patriots (10-1) nel supplementare e, nel successivo possesso, Anderson trova una voragine nella difesa avversaria, volando per 48 yard fino al touchdown che decide il match. Vincono i Broncos (9-2) per 30-24.

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Prima e dopo la sfida di Denver succede di tutto in due sfide da brividi. I Seahawks superano gli Steelers grazie ad una prestazione offensiva finalmente devastante, pur nella giornata in cui perdono Jimmy Graham per il resto della stagione. Russell Wilson è a dir poco magico nel giorno del suo 27esimo compleanno (21/30 per 345 yard e 5 TD pass), anche se, almeno per i primi tre quarti, la partita è in mano agli ospiti. In una partita in cui Ben Roethlisberger è macinatore di yard, ma non così decisivo nella zona calda del campo (36/55 per 456 yard con 1 TD pass e 2 INT), ci pensano Martavis Bryant e DeAngelo Williams a colpire nel segno con due touchdown su corsa, cui rispondono i primi di giornata per un fantasmagorico Doug Baldwin (6 ricezioni per 145 yard e 3 TD) e Jermaine Kearse.
Pittsburgh resta avanti grazie a due field goal di Chris Boswell, ma Thomas Rawls e nuovamente Kearse hanno altri progetti e portano Seattle avanti con una doppia segnatura. Roethlisberger soffre la pressante difesa degli avversari, in particolare quando si tratta di Bobby Wagner (12 tackle, 1 FF), ma ciò non gli impedisce di siglare il record di passing yard contro i Falchi Marini (456) e di far vivere a Michael Wheaton una giornata da leone (9 ricezione per 201 yard e 1 TD), ribaltando nuovamente il match. E’ qui che Baldwin decide di costruire la propria giornata da leggenda, aggiungendo altri due touchdown a quello già messo a segno, di cui quello decisivo per ben 80 yard, e piegando ogni sorta di opposizione da parte di Pittsburgh, in grado di rispondere soltanto con un altro field goal di Boswell. I Seahawks (6-5) superano gli Steelers (6-5) per 39-30.

break

Quella tra i Ravens, privi di gran parte del loro attacco titolare, ed i Browns, tra le peggiori compagini viste quest’anno in NFL, non sarebbe una sfida da tenere d’occhio, ma merita l’analisi anche solo per il suo incredibile finale. Iniziano meglio gli ospiti, che si portano saldamente avanti nel punteggio grazie al ritorno vincente di un punt, per 82 yard, da parte di Kaelyn Clay ed al primo TD pass stagionale di Matt Schaub, sostituto dell’infortunato Joe Flacco, che nel complesso gioca una discreta partita (20/34 per 232 yard con 2 TD pass e 2 INT). Il destinatario è Javorious Allen, a sua volta rimpiazzo per Justin Forsett. A cavallo dell’intervallo, però, Cleveland rimonta e supera gli avversari grazie ai touchdown di Marlon Moore, su lancio di un onesto Josh McCown (21/38 per 212 yard e 1 TD pass), e di Karlos Dansby, il quale riporta per 52 yard un intercetto a Schaub, fino alla end zone avversaria.
Per Dansby è la sesta pick six in carriera, massimo di sempre raggiunto tra i linebacker. Kamar Aiken ed il secondo field goal di giornata per Justin Tucker ribaltano nuovamente le sorti della sfida, ma a siglare la parità pensa Travis Benjamin su lancio di Austin Davis, entrato a sostituire McCown. Resta in panchina Johnny Manziel, a causa delle numerose frizioni con il club avute nell’ultimo periodo. I padroni di casa non si fermano e Tramon Williams, a meno di un minuto dal termine, intercetta l’infausto Schaub sulla metà campo. Austin avvicina il pallone alla end zone e Travis Coons deve soltanto centrare i pali da 51 yard per regalare il successo ai suoi allo scadere. Brent Urban, però, si erge per bloccare il field goal e spezza i sogni di gloria dei padroni di casa. Non solo, perché Will Hill recupera il pallone ed incredibilmente lo riporta per 64 yard fino alla end zone avversaria. I Browns (2-9) gettano al vento la partita, perdendo 27-33 al cospetto dei Ravens (4-7).

Due tra le migliori compagini viste all’inizio di questa regular season stanno viaggiando a corrente alternata nell’ultimo periodo. Non si fermano più i Cardinals, trascinati da un Carson Palmer che, quando al lancio non trova i risultati sperati (24/40 per 271 yard), si mette in proprio per siglare i punti decisivi per i suoi. Il primo tempo contro i 49ers è di quelli difensivamente rilevanti, con un Tyrann Mathieu sempre più devastante (13 tackle, 1 INT) a guidare la retroguardia di Arizona. L’attacco, però, non produce granché e all’intervallo si va sul punteggio di 6-3 per gli ospiti.
David Johnson, con il touchdown da 1 yard palla alla mano, allarga la forbice tra le due squadre, ma San Francisco, guidata da un buon Blaine Gabbert (25/36 per 318 yard con 1 TD pass e 1 INT), lancia la rimonta, iniziata dalla segnatura di Vance McDonald e conclusa dal field goal di Phil Dawson da 33 yard. Il quarto periodo non suscita grandi emozioni e sembra pronto a suggellare la sfida verso l’overtime, ma Palmer, come detto, si mette in proprio ed aggiunge l’ottimo touchdown da 8 yard su corsa che chiude i conti. A Gabbert non riesce la contro risposta ed i Cardinals (9-2) portano a casa il successo per 19-13 sui Niners (3-8).

Va sempre peggio, invece, ai Packers, sconfitti in casa anche dai Bears nel giorno in cui viene ritirato il numero 4 indossato da Brett Favre. Green Bay saluta il ritorno ad ottimi livelli di Eddy Lacy, capace di 105 yard in 17 portate oltre che di 4 ricezioni per altre 34 yard, di cui 25 per il touchdown che sblocca il match. Sembra l’inizio di una grande partita per Aaron Rodgers, ma si trasformerà presto in una pessima prestazione per un quarterback come lui (22/43 per 202 yard con 1 TD pass e 1 INT). Zach Miller mette a segno un’altra segnatura per suggellare la propria redenzione e, prima dell’intervallo, ci pensa Jeremy Langford ad aggiungere altri punti a tabellone per la causa di Chicago.
I padroni di casa rispondono con due field goal di Mason Crosby, rispettivamente da 22 e 50 yard, ma nulla più. La ripresa è dominata dalle difese e pressoché priva di emozioni offensive, se si esclude un field goal di Robbie Gould a segno da 21 yard. Nella notte in cui i Packers (7-4) ritirano la maglia numero 4 appartenuta alla leggenda Brett Favre, Rodgers viene mal protetto dalla propria linea, poco aiutato dai propri ricevitori e lui stesso è quanto mai poco decisivo. Vincono i Bears (5-6) per 17-13.

Ci sono tanti modi per essere a quota 6 vittorie e 5 sconfitte dopo 11 partite di regular season. Il peggiore è, senz’altro, quello scelto dai Falcons, che hanno perso cinque delle ultime sei partite giocate dopo cinque successi consecutivi ad inizio stagione. Per i Vikings, dove uno spento Teddy Bridgewater (20/28 per 174 yard e 1 INT) e l’umana comprensione non arrivano, si spinge il mostruoso Adrian Peterson (29 portate per 158 yard e 2 TD). Il nativo di Palestine potrebbe, in pratica, vincere la partita da solo con i punti da lui messi a segno, perché la difesa di Minnesota, guidata da un Anthony Barr sempre più tra i migliori linebacker della Lega (8 tackle, 1 sack, 2 FF), contiene i padroni di casa ad appena 10 punti totali.
Il demerito va ascritto quasi completamente ad un deludente Matt Ryan (22/31 per 230 yard con 1 TD pass e 2 INT), aiutato alla grande da Travis Coleman (18 portate per 110 yard), ma incapace di trovare lanci decisivi, se non quello per Nick Williams a partita già chiusa. Peters.. ehm, i Vikings (8-3) sconfiggono dunque i Falcons (6-5) per 20-10 e tornano saldamente in testa alla NFC North.

Peterson Vikings

La terza ed ultima sfida del Thanksgiving Day non risponde al vero e proprio concetto di battaglia. Basta un dato per renderlo esplicito: 227 sono le yard totali macinate dall’attacco degli Eagles, con un Marc Sanchez che, numeri a parte, gioca una partita di scarso valore, ed un running-game che, nonostante uno dei backfield migliori in NFL, non va oltre le 68 yard in 25 portate; sono, invece, 337 sono le yard guadagnate dal solo Matthew Stafford, fenomenale in giornata con 27 completi su 38 tentativi e ben 5 TD pass, record in carriera per lui.
Gran parte dell’aiuto, oltre che da Golden Tate e Theo Riddick, arriva da un atleta che più di ogni altro ama la sfida del tacchino, ovvero Calvin Johnson, capace di ben 3 touchdown in giornata, consecutivamente a cavallo della pausa lunga. La difesa di Detroit si chiude come una cassaforte, protetta da uno Ziggy Ansah a livelli stellari (4 tackle, 3.5 sack, 1 FF) e la segnatura palla alla mano di Joique Bell regala agli ospiti la seconda partita consecutiva con ben 45 punti subiti. La ciliegina sulla torta viene dunque messa su un successo mai in discussione. I Lions (4-7) demoliscono gli Eagles (4-7) per 45-14, guadagnandosi la terza vittoria consecutiva.

La sfida tra Redskins e Giants risulta dunque fondamentale per le sorti della NFC East, soprattutto per gli ospiti. Eli Manning, però, inizia la sfida come peggio non potrebbe e lancia, con una buona dose di sfortuna ed incapacità dei propri receiver annessa, due intercetti consecutivi ad inizio partita. I padroni di casa, però, capitalizzano soltanto con un field goal di Dustin Hopkins da 41 yard. Prima dell’intervallo, comunque, Washington, guidata ottimamente da Kirk Cousins (20/29 per 302 yard e 1 TD pass), mette una seria ipoteca sul match grazie ai touchdown di DeSean Jackson, su ricezione di un missile da 63 yard del proprio quarterback, ed alla segnatura palla alla mano da 1 yard di quest’ultimo.
Hopkins allunga sul 20-0 dopo l’intervallo e la sfida sembra già chiusa. Manning, però, dopo aver lanciato un tragico terzo intercetto, lancia la rimonta. Rueben Randle, deludente come non mai nell’ultimo periodo, riceve l’unico lancio di giornata e lo trasforma almeno in un touchdown, prima che Odell Beckham Jr torni a mostrare al mondo le proprie qualità paranormali. Non bastassero 9 ricezioni per 142 yard, il prodotto di LSU, su un decisivo 3&2, si lancia a catturare un pallone pressoché impossibile in end zone e lo controlla dapprima con la mano sinistra, poi con entrambe le mani senza lasciarselo sfuggire a contatto col terreno. È l’assurdo touchdown che ridona speranze ai Giants (5-6), ma non succede altro di qui alla fine del match. Vincono i Redskins (5-6) per 20-14 e si prendono la vetta del raggruppamento.

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È grande lotta in AFC South tra i Colts e i Texans per prendersi la vetta del raggruppamento. Jameis Winston non ripete la splendida prestazione della scorsa settimana (20/36 per 245 yard con 1 TD pass e 1 INT), eppure è in grado di guidare i Buccaneers ad un grande primo tempo ad Indianapolis. Il touchdown di Cameron Brate è decisivo per il vantaggio degli ospiti, perché Colin Barth ed Adam Vinatieri si scambiano due field goal a testa nel frattempo.
Dopo l’intervallo, però, rientra dagli spogliatoi una sola della due squadre. È quella timonata dall’incredibile Matt Hasselbeck (26/42 per 315 yard e 2 TD) capace di implementare il proprio record stagionale a quota 4-0 con l’aiuto di Donte Moncrief (8 ricezioni per 114 yard), ma soprattutto del devastante T.Y. Hilton (6 ricezioni per 95 yard e 2 TD), autore dei due touchdown che indirizzano il match sui binari dei padroni di casa, insieme agli altri due field goal a segno di Vinatieri. I Colts (6-5) portano a casa il successo per 25-12 contro i Buccaneers (5-6).

Spettacolare prestazione di Philip Rivers (29/43 per 300 yard e 4 TD pass) e i Chargers tornano al successo, contro i Jaguars. Jason Myers è infallibile in giornata (4/4) e sigla consecutivamente i primi 12 punti della partita per Jacksonville, mentre gli ospiti mettono già insieme tre touchdown, di cui due opera dell’infinito Antonio Gates e l’altro a cura di Dontrelle Inman.
Quando un grande Julius Thomas (9 ricezioni per 116 yard e 1 TD) prova a riaprire la sfida con la segnatura da 21 yard su ricezione, ci pensa Stevie Johnson, innescato ancora una volta da Rivers, a riportare i suoi saldamente al comando della sfida. Nonostante un grande Paul Posluszny (11 tackle) e l’ottavo touchdown stagionale di Allen Robinson, i Jaguars (4-7) non riescono a recuperare lo svantaggio ed escono sconfitti. La vittoria va ai Chargers (3-8) per 31-25. Con le yard lanciate oggi Rivers tocca quota 40000 in carriera.

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Tengono il passo i Texans, che sconfiggono i Saints, fermati da un attacco quanto mai poco prolifico. Un deludente Drew Brees (25/44 per 228 yard e 1 INT) interrompe la propria eccezionale striscia di ben 45 partite consecutive con almeno 1 TD pass e i due field goal di Kai Forbath, di cui uno da ben 57 yard, nel secondo quarto non possono bastare per vincere la sfida. Dall’altra parte un ottimo Brian Hoyer (21/27 per 205 con 2 TD pass e 1 INT) trova, nel solo primo quarto, Ryan Griffin e Cecil Shorts in end zone, ipotecando un successo che arriva poi nettamente grazie ad una fenomenale difesa, guidata, nemmeno a dirlo, da J.J. Watt (5 tackle, 2 sack), leader in stagione in termini di sack (13.5).
New Orleans prova a trovare un modo di tornare nel match, ma un prepotente Alfred Blue colpisce con la segnatura da 8 yard palla alla mano e Nick Novak chiude definitivamente i conti da 34 yard. Vincono e convincono i Texans (6-5) per 24-6 contro i Saints (4-7), sempre più lontani da un posto utile nella corsa ai playoff.

Salgono a quota 6-5 anche Chiefs e Jets, a seguito dei successi contro Bills e Dolphins. Buffalo sfrutta un primo tempo eccezionale di Sammie Watkins, rimasto però con le statistiche invariate poi fino al termine della partita (6 ricezioni per 158 yard e 2 TD), e prova a lanciare la fuga. Kansas City deve fare a meno tanto di Jamaal Charles quanto di Chacandrick West, ma non dispera, trovando in Spencer Ware una terza arma letale nel backfield (19 portate per 114 yard e 1 TD).
Alex Smith gioca un’ottima partita (19/30 per 255 yard e 2 TD), condividendo le proprie gioie quasi completamente con un decisivo Travis Kelce (4 ricezioni per 69 yard e 1 TD), ma soprattutto con uno stratosferico Jeremy Maclin (9 ricezioni per 160 yard e 1 TD). Gli ospiti, nonostante un ottimo Tyrod Taylor, che abbina 291 yard e 3 TD pass al lancio a 46 yard su corsa in 5 portate, non riescono a cavalcare l’onda positiva e vengono spesso fermati da una difesa che ha il suo totem in Tamba Hali (4 tackle, 1 sack, 1 FF). Il touchdown di LeSean McCoy ridona speranze, che però vengono subito spente dal doppio field goal di Cairo Santos nel quarto periodo. Bella vittoria dei Chiefs (6-5) per 30-22 sui Bills (5-6).

Una bella partita quella tra Titans e Raiders, vinta dagli ospiti grazie ad un Derek Carr a dir poco fenomenale (24/37 per 330 yard e 3 TD pass). Il quarterback da Fresno State trova al suo fianco un aiuto considerevole da Amari Cooper (7 ricezioni per 115 yard), già oltre il record di franchigia per yard guadagnate da un rookie receiver (851), ma soprattutto da uno scatenato Seth Roberts (6 ricezioni per 113 yard e 2 TD).
All’intervallo, dopo lo scambio di touchdown tra Craig Stevens e Michael Crabtree, decide un field goal di Sebastian Janikowski da 24 yard, che lascerà tre punti di divario anche al termine del match. Le difese funzionano alla grande nel fermare i giochi di corse, fermi rispettivamente ad 84 ed 44 yard, con Avery Williamson (11 tackle, 1 sack) e Khalil Mack (6 tackle, 2 sack) leader dei front seven, ma non riescono a fermare l’ottima vena dei due quarterback. Infatti, dopo la pausa lunga, Roberts comincia il proprio show, ma Marcus Mariota, tanto deciso quanto impreciso (17/37 per 218 yard con 3 TD pass e 2 INT), trova nell’ordine Harry Douglas e Jalston Fowler in end zone per provare a ribaltare le sorti del match in favore di Tennessee. Ci pensa però ancora l’accoppiata Carr-Roberts a riportare il successo nelle mani degli ospiti, con poco più di un minuto rimasto sul cronometro. Gioiscono i Raiders (5-6) per 24-21 sui Titans (2-9).

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Riprendono la loro marcia i Bengals, semplicemente troppo forti per questi Rams. Torna Nick Foles a timonare la squadra ospite e i risultati sono evidenti, ma assolutamente in negativo (30/46 per 228 yard e 3 INT). Al contrario, Andy Dalton mette insieme l’ennesima prestazione convincente (20/27 per 233 yard con 3 TD pass e 1 INT), anche grazie al doppio touchdown siglato da A.J. Green ed alla dodicesima perla stagionale di un Tyler Eifert leader NFL per ricezioni in end zone.
Se poi la difesa, comandata da Dre Kirkpatrick (10 tackle) e Leon Hall (6 tackle, 1 INT), il quale riporta il proprio intercetto a Foles per 19 yard fino alla end zone avversaria, concede appena 7 punti agli avversari, frutto di una segnatura di Tavon Austin per 5 yard palla alla mano, è facile per Cincinnati conquistare il successo. Da notare anche il sesto intercetto stagionale di Reggie Nelson, anche qui un primo momentaneo nella Lega. Dopo un quarto periodo privo di emozioni, vincono i Bengals (9-2) per 31-7 sui Rams (4-7).

Senza troppe discussioni il successo dei Jets contro i Dolphins, ancora una volta distrutti da un avversario teoricamente alla loro portata. Ryan Fitzpatrick gioca una partita da perfetto timoniere (22/37 per 277 yard e 4 TD pass), trovando nell’ordine Brandon Marshall, Devin Smith ed Eric Decker in end zone senza che Miami abbia ancora messo un singolo punto a tabellone. Ryan Tannehill statisticamente gioca ottimamente (33/58 per 351 yard con 3 TD pass e 1 INT), peccato che metta insieme la maggior parte dei propri numeri a partita ampiamente conclusa.
Jarvis Landry, comunque, è in forma smagliante (13 ricezioni per 165 yard e 1 TD) e prova a riaprire il match, ma ad inizio quarto periodo è un demoniaco Marshall (9 ricezioni per 131 yard e 2 TD), insieme con il fenomenale Chris Ivory, a chiudere i conti una volta per tutte. La difesa di Miami lascia agli avversari la bellezza di 411 yard ed è sistematicamente incapace di fermarli, nonostante i tanti uomini di valore a roster. Servono a poco le segnature di Greg Jennings e di DeVante Parker, finora oggetto misterioso causa infortuni, in uscita alla 14esima chiamata dallo scorso Draft. I Jets (6-5) schiacciano 38-20 i Dolphins (4-7).

I Patriots, nonostante la sconfitta contro i Broncos, mantengono il comando della AFC, pedinati da vicino, però, dalla stessa Denver e dai Bengals. I Colts mantengono il controllo divisionale, ma i Texans sono alla porta. La stessa Houston avrebbe al momento una wild card, insieme ai Chiefs, con Jets e Steelers in attesa di un passo falso degli avversari. Panthers e Cardinals in ampio controllo della NFC, con Vikings e Redskins che ottengono la vetta delle altre due Division. Packers e Seahawks alle wild card, ma occhio a dare per vinti Falcons e Giants. Si ricomincia domani, non c’è tempo da perdere!

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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