It’s QB time: i migliori e peggiori quarterback delle Wild Card
Appuntamento settimanale con la rubrica di Huddle Magazine che ci propone quali sono stati i migliori e i peggiori quarterback visti sul campo nel turno di Wild Card. Dopo aver letto la nostra classifica votate il vostro migliore e il vostro peggiore.
I MIGLIORI TRE
Quarterback della settimana
Dak Prescott, Dallas Cowboys (22-33, 226 yds, 1 TD, 1 INT, 6 rush, 29 yds, 1 TD)
Per permettere ai Dallas Cowboys di superare gli ostici Seattle Seahawks al cosiddetto “Jerry World” era necessaria una prestazione sopra le righe di Dak Prescott ed il giovane QB non ha tradito le aspettative. La partita risultava dominata dalle difese nei primi due quarti, il running game di Seattle veniva perfettamente sabotato dalla linea difensiva dei Cowboys. Con il punteggio di 6-3 in favore degli ospiti, prima del termine del secondo quarto, Dak Prescott sfoderava un lancio perfetto per il rookie Michael Gallup, capace di ricevere e regalare la prima meta ai “Boys”. Nel secondo tempo il match si accendeva e dopo il momentaneo vantaggio dei Seahawks, i Cowboys rispondevano con uno spettacolare Ezekiel Elliott, capace di far registrare 169 yard totali ed un touchdown. La partita veniva messa in cassaforte da Dallas nell’ultimo quarto, quando in una situazione di terzo down e con molta pressione Dak Prescott si liberava per uno scramble che permetteva ai padroni di casa di guadagnare 16 yard, prendere fiato e presentarsi ad una yard dal touchdown, realizzato successivamente dallo stesso Prescott. La meta finale realizzata da Wilson per McKissic non cambiava la situazione ed i Cowboys si imponevano cosi per 24 a 22 ai danni dei Seahawks. Con questa prestazione Dak Prescott ha dimostrato di essere un QB affidabile anche nelle situazioni più difficili ed inoltre è diventato il primo quarterback nella storia dei Dallas Cowboys a realizzare sia un touchdown su corsa che su lancio in una partita di playoff. Grazie all’inaspettata vittoria degli Eagles sui Bears, i Cowboys invece che affrontare i Saints (detentori del primo seed nella NFC), voleranno a Los Angeles per affrontare i Rams.
Nick Foles, Philadelphia Eagles (25-40, 266 yds, 2 TD, 2 INT)
Il miracolo è successo di nuovo. A Soldier Field i Philadelphia Eagles sono usciti vincitori con un upset particolarmente significativo. I Bears sono caduti tra le mura amiche a causa di un field goal sbagliato da Cody Parkey a 5 secondi al termine del match, con la palla che dopo essere stata leggermente deviata da un giocatore degli Eagles, si schiantava contro il palo e metteva la parola fine ai sogni dei tifosi di Chicago. In tutto questo, nonostante una partenza sottotono di Nick Foles, capace di subire due intercetti nei primi due quarti, gli Eagles non hanno mollato e grazie al risveglio del proprio QB negli ultimi due quarti sono approdati al Divisional Round dei playoff dove affronteranno i temutissimi New Orleans Saints. Foles è stato freddo e decisivo, ha aperto il terzo quarto realizzando un touchdown su passaggio per il tight end Dallas Goedert ed infine ha portato i suoi in vantaggio di un punto a poco dal termine con un passaggio da touchdown per Golden Tate. Sul 16-15 il resto è storia, i Bears, segnalati come franchigia capace di poter dire la sua in chiave Super Bowl grazie ad una difesa superlativa sono usciti al primo turno. L’avventura di Foles e compagni prosegue, domenica prossima Philadelphia farà visita ai Saints nel difficilissimo campo di New Orleans. Nick Foles nel frattempo nel periodo che va da Dicembre a Febbraio degli ultimi due anni può vantare un bilancio di 9-0 nelle partite giocate da titolare.
Andrew Luck, Indianapolis Colts (19-32, 222 yds, 2 TD, 1 INT)
In quel di Houston è stato un massacro per i Texans, i Colts non hanno lasciato scampo ai padroni di casa grazie ad una solidissima difesa e ad un perfetto Andrew Luck, capace di gestire l’attacco e far trascorrere il tempo. I Colts aprivano la partita con un 14-0 scaturito dal touchdown realizzato da Luck per Eric Ebron e dal touchdown su corsa di un sorprendente Marlon Mack, autore di 154 total yard ed una meta. Indianapolis allungava nel secondo quarto con un altro touchdown di Luck, questa volta per Dontrelle Inman ed in seguito i Colts addormentavano la partita lasciando a secco Watson e compagni fino all’ultimo quarto, quando Keke Coutee veniva pescato nella end zone per il touchdown del definitivo 21-7. Sulla carta Indianapolis sembra avere pochissimi punti deboli, Marlon Mack è stato l’unico running back capace di realizzare almeno 100 yards su corsa in questa stagione contro i Texans, Luck sta giocando ad altissimi livelli ed il pacchetto ricevitori è invidiabile. La difesa invece è stata in grado di mettere sotto pressione costantemente Deshaun Watson, sabotando cosi la maggior parte dei drive dei Texans. Con questa vittoria i Colts voleranno a Kansas City per affrontare il migliore attacco della NFL ad Arrowhead Stadium, Mahomes, Kelce e Tyreek Hill saranno molti difficili da arginare.
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Deshaun Watson, Houston Texans (29-49, 235 yds, 1 TD, 1 INT, 8 rush, 76 yds)
Spezzando una lancia a suo favore, Watson ha fatto il possibile per tenere a galla i suoi Texans, Houston però non è mai stata nemmeno lontanamente in gara. La difesa dei Colts è stata difficile da arginare e Watson è stato molto impreciso, spesso ha provato lanci molto lunghi andando a sfruttare le caratteristiche di Hopkins e Coutee ma non ha mai trovato un colpo fortunato, o se vogliamo vederla in un altro modo, i Colts non glielo hanno fatto trovare. Il backfield dei Texans è stato inesistente e Watson si è dovuto caricare sulle spalle anche il peso del running game, correndo per 76 yards. L’intercetto è stato causato da un errore di comunicazione ed un lancio forzato. Non è stata una prestazione disastrosa per Watson, semplicemente ci sia aspettava di più da un QB clutch come lui, capace di far vincere il titolo NCAA a Clemson grazie al suo sangue freddo. Ha moltissimo talento ed ha ancora margini di miglioramento significativi, da mettere in evidenza è il fatto che questa è stata la prima partita persa da Watson dai tempi dell’high school per più di un possesso, una statistica davvero ai limiti dell’immaginabile.
Lamar Jackson, Baltimore Ravens (14-29, 194 yds, 2 TD, 1 INT)
Jackson è diventato il più giovane QB a partire titolare in una partita di playoff ma questa volta non è andata per il verso giusto. La difesa dei Chargers è stata capace di tenere sotto controllo l’attacco dei Ravens per quasi tutto il match, l’ex vincitore dell’Heisman è stato limitato sulle corse da una buona difesa di Los Angeles ed è stato obbligato a lanciare più del solito, mettendo in evidenza le sue più grandi lacune. E’ stato molto impreciso, ma c’è anche da dire che il pacchetto ricevitori di Baltimore è ampiamente sotto la media ed andrebbe rivisitato nella offseason. Tuttavia dopo essere stati in svantaggio per 12-3 fino all’ultimo quarto, i Ravens si sono risvegliati grazie a due lanci, anche fortunati, di Jackson, terminati entrambi tra le mani di Michael Crabtree per due touchdown. Tutto ciò non è stato però abbastanza per vincere perché Melvin Gordon permetteva a Los Angeles di allungare all’inizio del quarto quarto distanziando di troppo i padroni di casa. Nel corso del match è stato inquadrato Joe Flacco, il quale si era alzato ed aveva preso in mano il casco, Harbaugh però ha fatto bene a dare fiducia al suo rookie, perché Flacco non poteva fare realmente meglio di Jackson in questa situazione. I Ravens avranno bisogno di qualche ritocco nella off season, ma sembrano aver già messo le basi per un futuro roseo.
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