[NFL] Week 3: Quando Adrian Peterson vede giallo-verde (Green Bay Packers vs. Washington Redskins 17-31)
Avete presente quando dicevamo di segnarvi i termini “Roughing the passer new rule”, “New helmet rule” e “full body weight”? Ecco, non potete dire che non vi avevamo avvisato.
Dopo neanche una settimana da quell’articolo infatti, ancora lui, Clay Matthews III, è nuovamente protagonista di un evento controverso. Una flag lanciata per Roughing the passer che sconcerta il pubblico della NFL, non convince nemmeno Dan Blandino, interpellato in collegamento sulla chiamata, e che farà dire al cronista del match: “Non so davvero a questo punto cosa potrebbe fare un giocatore per sackare un qb regolarmente”.
Un evento che lascia incredulo lo stesso Clay Matthews e getta altro fumo sulle nuove regole e modalità di arbitraggio di questa nuova stagione, ma che, fortunatamente per gli amanti dello sport giocato, non rappresenta la notizia più importante che viene da Washington questa settimana.
La vera news, piuttosto, è che nella serata di domenica gli Washington Redskins si portano a casa un’importantissima (e inaspettata) vittoria contro i Green Bay Packers, con uno schiacciante risultato finale di 31-17. Una vittoria che porta i Redskins in testa al girone, a pari merito con Philadelphia e che ha dato grandi segnali sia in attacco che in difesa.
L’inizio scoppiettante, un Adrian Peterson da tempi d’oro.
La partita offensiva di Washington inizia alla grande, con un primo drive vincente concluso con un lungo lancio di Alex Smith in TD, che giocherà la classica partita alla “Alex Smith”: nulla di spettacolare e senza rischiare troppo, ma spostando spesso la catena quando necessario.
Aiutato da un’ottima linea che regge bene, senza concedere troppo, nonostante l’uscita dal campo per infortunio di Morgan Moses, Alex Smith trova spesso il lancio da big gain verso Crowder o Vernon Davis, che sfruttano la loro fisicità contro le secondarie di Green Bay.
Ma la vera arma letale che Washington sfodera è ben nota dalle parti di Green Bay, ma comunque infallibile. Il buon vecchio Adrian Peterson deve vedere rosso, quando si ritrova davanti i verde-oro, e si esalta come nei tempi migliori a Minnesota. Il risultato? Packers sconfitti e 52° partita in carriera con più di 100 yard corse per il runningback che ha una cosa da dire a tutti: “All-Day non è affatto finito!”.
Prestazione a metà
Non tutto è oro quel che luccica però, e nonostante la vittoria e il grande vantaggio accumulato ad inizio partita, la prestazione dell’attacco di Washington non è stata del tutto convincente con un preoccupante rilassamento a metà partita.
Per merito anche di una difesa dei Packers in ripresa, l’attacco dei Redskins si rilassa e si addormenta per quasi due quarti, con 0 yards guadagnate su passing game in tutto il terzo quarto.
La vittoria è arrivata comunque ed è vero che i Redskins non hanno mai veramente rischiato un pareggio degli avversari, ma l’incapacità dell’attacco di Washington di riorganizzarsi e ripartire ha di fatto tenuto in partita gli avversari quasi fino alla fine del match.
I veri vincitori della partita?
Se l’attacco dei Redskins si spegne a metà partita, il reparto che invece non molla praticamente mai è la difesa; una splendida difesa che gioca una partita quasi perfetta, concedendo davvero poco all’attacco dei Packers e mettendo pressione costante ad Aaron Rodgers, con ben 4 sack.
Tutta la difesa di Washington ha giocato con grande costanza, soffrendo leggermente solo su alcuni screen di Green Bay, ma chiudendo quasi sempre le linee di passaggio nel backfield e mettendo in grande difficoltà la linea offensiva avversaria.
Nella secondaria, Josh Norman e Swearinger si dimostrano grandi leader in campo, guidando la difesa anche nei momenti più delicati e bloccando l’attacco ospite su numerosi terzi e quarti down.
I 31 punti segnati sono senza dubbio un chiaro segnale di quanto l’attacco di casa abbia punito severamente Green Bay, ma considerato anche il black-out nel mid-match, è forse proprio la difesa il reparto che più in assoluto ha contribuito a portare a casa il risultato.
Quando A-God non basta
Un inizio terribile contro i Bears seguito da una rimonta; un inizio brillante contro Minnesota seguito da una rimonta avversaria; un inizio umiliante contro Washington: quest’anno a Green Bay devono avere qualche problema su come iniziare (e continuare) un match.
Perché, chiamate controverse o meno, i Packers visti a Washington non sono stati in grado di produrre quasi nulla in attacco per tutta la prima parte di gara, continuando contemporaneamente a subire punti in difesa. Un vero disastro che ha di fatto in poco tempo compromesso la partita, rendendo estremamente difficile una possibile rimonta.
Rodgers continua a giocare visibilmente dolorante, lo si nota nei movimenti, nei (pochi) scrambler in cui si butta in modo atipicamente goffo il qb e, incredibilmente, ogni tanto lo si nota anche nella precisione dei lanci, non perfetta come quella a cui siamo abituati.
Oltre ai dolori di Rodgers, ci si mette anche un infortunio di Bulaga a peggiorare le cose, insieme ad un play-calling monotono, ripetitivo e prevedibile, troppo prevedibile per fare paura ad una difesa come quella di Washington.
La partita offensiva di Green Bay è tutt’altro che memorabile e le 105 yards concesse con 10 flag offensive sono un chiaro segnale di qualcosa che non ha funzionato per niente nell’attacco di McCarthy. Aggiungiamoci anche quella che può essere considerata forse la peggior serata della carriera di Randall Cobb, autore di 2 drop decisivi e un fumble, e il gioco è fatto.
Una serata decisamente da dimenticare per Green Bay, o meglio da studiare per capire quanto c’è da sistemare.
Il tentativo di rimonta della difesa
Anche in difesa Green Bay non convince e, contrapposta ad una prestazione intermittente dell’attacco di Washington, anche la partita della D del Wisconsin si può dividere in due parti. Nella prima parte di gara, la secondaria collassa, partendo già da un primo drive in cui Bryce combina un pasticcio e regala il primo TD della serata agli avversari. Certo, se Bryce è uno dei peggiori, di certo Williams e House non fanno tanto meglio della giovane safety e il risultato è un mezzo disastro.
A metà partita la difesa si sveglia e cerca di tenere in gara la squadra in ogni modo, con importanti 3&out che creano un’interessante momentum per Green Bay. La partita ormai è compromessa però, l’attacco non colpisce come dovrebbe e la difesa di casa non si fa prendere impreparata.
Da dove si riparte?
I Redskins tornano a casa con una vittoria che vale oro e che rappresenta un’altra conferma per quanto riguarda la difesa che potremmo quasi definire from Alabama, visti i tanti giovani talenti arrivati da lì. La prossima volta però, meglio chiudere la partita un po’ prima.
Green Bay guarda avanti con più di qualche preoccupazione: tra i problemi fisici di Rodgers, l’infortunio di Bulaga e quello di Wilkerson che sembra essere piuttosto grave, i Packers hanno tanto di cui preoccuparsi e ancora di più su cui lavorare sodo, a partire dall’approccio mentale alla partita.
[ad id=”29269″]
Concordo in toto con questa analisi. La difesa degli ‘Skins ha un grande potenziale, dal “Front Seven” alle secondarie. Peterson è un leader e, con Thompson, dà al backfield di Washington maggiore solidità. Smith è un eccellente game-manager, ma se la linea offensiva non tiene e il running game non funziona l’attacco non gira. E Gruden dovrebbe aggiornare il suo playbook… HTTR!