La strada verso il Draft: Laviska Shenault

Età: 21 – Ruolo: Wide receiver – College: Colorado
Classe: Junior – Altezza: 6’2″ (1.88 m) – Peso: 220 lbs (100 kg)

Osservando Laviska Shenault si può notare subito una cosa: i suoi capelli. In questo caso non solo una mera scelta di moda o tendenza, i suoi dreadlocks hanno un significato più profondo. Nel 2009 durante un viaggio che avrebbe portato in vacanza la famiglia Shenault, il padre Laviska Sr, venne colpito e investito da una macchina perdendo la vita. Il figlio, Laviska Jr, all’epoca un bambino di 10 anni, porta quel taglio per onorare la memoria del padre. La serietà con la quale “mantiene” questa promessa gli ha perfino precluso la possibilità di giocare a basket nella squadra della sua High School, la DeSoto in Texas in quanto quello specifico taglio andava contro le regole (Ah, l’America rurale). Alla palla a spicchi, Shenault, ha preferito i capelli. Diverso il discorso con lo sferoide prolato.

A Colorado comincia a giocare da subito, il primo anno raccoglie 12 presenze su 12 partite con una produzione minima: 7 ricezioni per 168 yard. Il fatto di aver giocato in ogni partita, però, è indicativo della fiducia che lo staff tecnico riponeva in lui e nelle sue capacità: tutti segnali che il breakout year di Shenault era dietro l’angolo. Al secondo anno, infatti, mette insieme 86 ricezioni per 1.011 yard e ben 11 touchdown, guadagnandosi il titolo di MVP della squadra (da sophomore, un “titolo” che condivide con Eric Bieniemy attuale offensive coordinator dei Chiefs e ex running back dei Buffaloes) e la votazione nel first team All-PAC 12. Purtroppo frenato da una serie di infortuni, l’ultima stagione di Shenault a Boulder non è stata quello che tutti si aspettavano: 52 ricezioni per 721 yard e 4 touchdown, più 136 yard e 2 touchdown su corsa.

Shenault ha la struttura fisica ideale per “bullizzare” i defensive back, sia durante lo sviluppo delle tracce che in situazioni post-ricezione, uno degli aspetti su cui questo wide receiver ha pochi eguali in questa draft class. Un altro aspetto a cui sicuramente gli scout NFL daranno molto valore è la sua versatilità: eccezion fatta per la linea offensiva, non c’è ruolo che non abbia ricoperto nei suoi tre anni in Colorado. E’ stato schierato H-back, ricevitore esterno, running back e perfino quarterback nella wildcat formation. Versatilità sì, ma il suo meglio lo ha comunque dato da ricevitore puro. Perfettamente capace di arpionare palloni anche al di fuori del proprio range, un altro aspetto positivo del gioco di Shenault è la capacità di diventare un target abbastanza grande per il quarterback attraverso l’utilizzo dell’enorme catch radius di cui dispone. Ringraziamo anche i geni sportivi di babbo e mamma Shenault, per la sua innata esplosività che lo rende una minaccia costante per le difese anche, e soprattutto, quando ha la palla fra le mani e il campo davanti a sé.

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Il prezzo pagato per la sua duttilità tattica, è stato quello di non avere avuto il tempo per potersi “rifinire” come wide receiver, specialmente per quanto riguarda i dettagli delle tracce corse dove quelle orizzontali rappresentano un vero punto debole. La sua esplosività gli ha permesso di fare la voce grossa nella non brillantissima PAC 12 facendo affidamento solo sulle caratteristiche fisiche, un lusso che nei pro non potrà (e dovrà) permettersi per questo, Shenault, resta un prospetto “incompleto”. Sicuramente una delle red flag è rappresentata dai troppi infortuni patiti in soli tre anni di esperienza collegiale, specialmente nell’ultima stagione e in sede di preparazione al Draft.

Shenault in chiave NFL, è un’arma versatile capace di essere una minaccia per le difese da molti punti di vista. L’unione di stazza, esplosività e doti tecniche lo rende un prospetto abbastanza raro, anche in una draft class di ricevitori come non se ne vedeva da tempo. La sensazione nel vederlo giocare è quella che sia stato un pò limitato da quarterback spesso poco precisi e chiamate offensive abbastanza conservative, sintomo che il potenziale è enorme se sfruttato a dovere specialmente se dovesse finire tra le mani di un offensive coordinator con molta immaginazione. Le mani forti e la capacità di raccattare yard dopo la ricezione senza sosta, lo rendono potenzialmente già schierabile in un attacco NFL come giocatore situazionale: ma non ci sbagliamo, il floor è questo, ma il ceiling è quello di WR1 in un attacco NFL.

Sulla destinazione, molto dipenderà da quando e da come inizierà la corsa ai WR durante il draft. Shenault parte decisamente dietro ai primi quattro ricevitori, ma questi potrebbero essere tutti già accasati entro la scelta numero 15 lasciando quindi agli altri, tra cui lui, un discreto cuscinetto che rappresentato dal range di scelta dalla 20 alle prime 10 del secondo giro. Come detto molte volte, la classe dei ricevitori 2020 ha tutte le carte in regola per essere una delle migliori dell’ultimo decennio, Shenault potrebbe tranquillamente esserne il valore aggiunto.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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